Il bacino di laminazione di Trissino, un’opera idraulica pensata per la riduzione della portata massima al colmo di piena al fiume Agno – Guà.
Nel caso del bacino di Trissino si sfrutta un territorio demaniale, area che nel 1905 fu oggetto di allagamento e la deposizione di centinaia di migliaia di metri cubi di ghiaia che ricoprirono completa- mente i campi allora coltivati. Il recupero dell’agricoltura sarebbe stato più costoso dell’indennizzo dei proprietari e il trasporto di materiali, chiudendo la rotta, avrebbe continuato ad innalzare l’al- veo, pertanto si decise di tra- sformare l’intera area in una cassa di colmata.
Per capire l’opera che si sta realizzando inseriamo una foto e la spiegazione della stessa.
L’opera verrà realizzata nell’area sopradescritta, dove attraverso l’invaso nel bacino demaniale di monte di un volume d’acqua pari a circa 2 mln di mc nella cassa di laminazione (1) e di circa 0.55 mln di mc nella cassa in linea (2). Le casse sono separate da un argine parallelo all’argine sinistro.
La cassa in linea (2), situata in sinistra orografica, costituirà il nuovo corso del fiume e sarà connessa alla cassa di laminazione (1) attraverso uno sfioratore laterale (B). La restituzione delle acque, una volta esaurita la piena, avverrà attraverso un manufatto di scarico (C).
A valle dell’intervento, è prevista la costruzione di una traversa di ritenuta (A) dotata di 6 luci di fondo; a monte invece verranno costruite 2 briglie (D) per la trattenuta del trasporto solido. Tra le briglie sarà posizionata una chiavica di derivazione (E) per alimentare un canale all’interno della cassa di espansione per esigenze di tipo ornamentale (tratteggiato in azzurro).