Lavoratori Coprob - Italia Zuccheri (zuccherificio di Minerbio) licenziati in bacheca

Lavoratori Coprob - Italia Zuccheri (zuccherificio di Minerbio) licenziati in bacheca

Iniziativa del colosso agroalimentare riportato dal Corriere di Bologna

I lavoratori di Coprob – Italia Zuccheri, colosso agroalimentare, licenziati con una nota appesa in bacheca. Questo è quello che è successo nei giorni scorsi all’interno del colosso agroalimentare famoso per lo zucchero e riportata dal Corriere di Bologna. Secondo alcuni ex lavoratori, “ex” perché il licenziamento ha avuto effetto immediato, la notizia è stata una doccia fredda.

Barbabietola da zucchero Coprob Italia Zuccheri


La prassi era chiudere la stagione di lavorazione della barbabietola da zucchero nello stabilimento di Minerbio e, dopo la campagna di “ripristino locali”, ritrovarsi l’anno seguente attraverso la formula del diritto di precedenza (L 78/2014), prevista dall’azienda all’interno del contratto, per ricominciare l’attività lavorativa.

Questa volta, però, le cose sono state diverse e senza chiari segnali che potessero anticipare il cambio di volontà aziendale Coprob – Italia Zuccheri di Minerbio in provincia di Bologna ha licenziato, senza apparente volontà di riassunzione, oltre una ventina di lavoratori a tempo determinato i quali hanno visto chiudere la loro collaborazione anticipatamente rispetto anche alla naturale scadenza contrattuale oltre che della campagna di lavorazione della barbabietola stessa.

La decisione aziendale comporterà il mancato raggiungimento dei 101 giorni di lavoro continuativo quindi il mancato traguardo dell’anno contributivo e considerando che Coprob – Italia Zuccheri si dichiara attenta alla sostenibilità lascia l’amaro in bocca sapere che non è stata valutata dall’azienda la conseguenza di un licenziamento anticipatoche toglierà ai lavoratori una mensilità che varia dai 1.500 ai 1.900 euro utile per pagare il mutuo di casa oppure un finanziamento auto e in generale per sostenere il caro vita attuale che già in situazioni “normali” pesa sulla testa e nelle tasche dei cittadini.

Insomma, si può dire che l’unica azienda italiana che produce lo zucchero (gli stabilimenti sono rimasti appunto due, quello di Pontelongo in provincia di Padova e quello di Minerbio nel Bolognese) lascia in questo caso dell’amaro in bocca.

Articolo di Mariangela Bonaparte