In un suo post recente su Facebook, Paolo Vicari, cuoco dell’osteria dice: “Con l’ua.. se fa el vin..col vin clinto se cusina i BIGOLI e i se consa con ragù bianco de arna e vien fora…. CLINTARNA… solo alle BOTTI.. una esperienza sensoriale/gustativa sublime..”
di Michele Pigozzo


L’oste arrogante
Paolo detto “l’oste arrogante” cuoco per passione, unisce il suo amore per la buona cucina alla sua ardente inclinazione per le tradizioni che, riesumano le sue origini contadine. Nella sua cucina troviamo l’interpretazione più sublime dei prodotti stagionali, così per il rosario, momento dove la tradizione porta in tavola l’arna, lui elabora una sua personale ricetta i bigoli clintarna che a novembre dopo San Martino diventano clintoca.
Parlando dell’oca, nella provincia di Padova al mese di Novembre e alla festa di San Martino, viene associata la cosiddetta Oca di San Martino, l’oca infatti, un po’ come il maiale, rappresentava una scorta proteica e di grassi non
A legare l’oca alla festa di San Martino c’è però anche una leggenda secondo la quale San Martino, che non voleva abbondonare il saio da monaco per diventare Vescovo di Tours si nascose, furono le oche con il loro starnazzare a farlo scovare e così divenne Vescovo e, poi pure Santo, per la sua bontà nei confronti dei poveri.
“Chi no magna oca a San Martin, no’l fa el beco de un quatrin”
“L’istà de San Martin dura tre dì e un pochetin”
“San Martin el vien ‘na volta a l’ano, s’el vegnesse ogni mese el saria ‘a rovina del paese”
“A San Martin casca le foie e se spina el bon vin”;
“Da San Martin el mosto diventa vin”
Detti e tradizioni che ritroviamo all’Osteria alle Botti, interpretati da Paolo con i suoi manicaretti che, quando li degusti ti rievocano emozioni e sensazioni di un passato di tradizione.