Ci troviamo in Piemonte, nella bella zona del Canavese, a Ivrea e dintorni. Qui nascono delle idee interessanti. Non solo escursioni e panorami mozzafiato: da quest’anno la montagna canavesana invita anche a sedersi a tavola per scoprire la sua anima più autentica. È partita infatti a settembre 2025 la tredicesima edizione di Una Montagna di Gusto con la nuova ouverture “Con Gusto al Rifugio”, un’iniziativa che unisce natura, accoglienza ed eccellenza gastronomica.
L’idea, promossa dal Consorzio Operatori Turistici Valli del Canavese diretto da Franco Ferrero, è semplice ma potente: trasformare i rifugi alpini e escursionistici della Valle Orco e della Valchiusella in vere e proprie tappe gourmet, dove piatti della tradizione incontrano la qualità dei prodotti locali. Il tutto in collaborazione con le sezioni CAI del Canavese, per coniugare l’esperienza escursionistica con il piacere della buona cucina.
La cultura si assapora


“Con Gusto al Rifugio” non è soltanto una rassegna gastronomica: è un viaggio culturale. Assaggiare una toma d’alpeggio, un ragù di selvaggina o un bonet significa infatti entrare in contatto con la storia e i saperi del territorio. Ogni menù è pensato per valorizzare la filiera corta, i produttori locali e le ricette che hanno attraversato generazioni, diventando patrimonio di comunità.


Il programma

Il calendario prevede cene e pranzi a km zero nei rifugi più suggestivi del Canavese. Al Rifugio Massimo Mila di Ceresole Reale, raggiungibile in auto, ci si potrà deliziare con vitello tonnato, agnolotti al sugo d’arrosto, polenta reale e dolci casalinghi.

Al Rifugio Bruno Piazza di Traversella, accessibile con una breve camminata, il percorso sensoriale inizia con un calice di Erbaluce Brut e prosegue con tagliolini fatti in casa, trota in cartoccio e liquore al timo.

Al Rifugio Guglielmo Jervis, a 2.250 metri, il menù porta in tavola i prodotti certificati “Gran Paradiso”, tra cui toma d’alpeggio e spezzatino. Infine, al Rifugio Guido Muzio, sempre a Ceresole Reale, spiccano specialità come la mocetta affumicata, la polenta macinata a pietra e il salampatata.

Molti rifugi offrono anche la formula “Dormi da noi”, che abbina cena, pernottamento e colazione, trasformando la degustazione in un’esperienza completa di montagna.
Un progetto di rete
La rassegna si inserisce nel più ampio progetto “Una montagna di esperienze: turismo sostenibile sul Sentiero Italia in Piemonte”, finanziato dal Ministero del Turismo. Il Sentiero Italia CAI è stato scelto come filo conduttore per unire territori, sentieri e comunità montane, valorizzando aree meno battute dal turismo di massa e rilanciando economie locali attraverso un’offerta di qualità.
Il Consorzio Operatori Turistici Valli del Canavese, insieme ad altri consorzi piemontesi, punta così a un turismo che unisce outdoor, cultura e gusto, con una strategia condivisa che guarda alla sostenibilità, alla digitalizzazione e alla promozione dei prodotti tipici.
La montagna oltre la polenta
“Non è sempre la solita polenta”, promettono gli organizzatori. L’obiettivo è chiaro: mostrare la ricchezza gastronomica delle valli canavesane, far conoscere i produttori, stimolare la curiosità dei gourmet e invitare tutti a vivere la montagna non solo con gli scarponi ai piedi, ma anche con le papille gustative pronte ad accogliere nuove emozioni. Un appuntamento che trasforma il rifugio da semplice punto d’appoggio a luogo d’incontro, di racconto e di scoperta: perché la montagna, con gusto, si vive anche a tavola
Info: www.turismoincanavese.it