Un’occasione per presentare la Rete delle Comunità Ospitali di Calabria, non “borghi cartolina”
ma “Borghi dove vivere bene”, stimolando la crescita economia e sociale del territorio
Il 14 marzo alla Mostra d’Oltremare di Napoli è stata inaugurata la ventisettesima edizione della BMT, la Borsa Mediterranea del Turismo, la più importante fiera B2B del Mediterraneo. Un appuntamento strategico per gli operatori del settore e non solo e ormai da anni punto di riferimento per il turismo e per il mondo dell’impresa attivo in questo settore: oltre 400 gli espositori distribuiti in 6 padiglioni per una tre giorni di eventi; 140 i buyers nazionali ed internazionali; 15mila i visitatori professionali, 6mila le agenzie di viaggio accreditate.
È proprio partendo da tali premesse e riconoscendo il valore di questa fiera a livello internazionale che Borghi Autentici d’Italia, insieme ai partner coinvolti nel progetto Rete delle comunità Ospitali di Calabria, ha scelto di partecipare a questa importante manifestazione organizzando un workshop – che si è svolto sabato 16 marzo nella Sala Tirreno del Padiglione 6 della BMT- finalizzato a condividere vision e buone pratiche che hanno portato alla nascita della Rete.
Un evento quello di Asso BAI che ha riscontrato un notevole interesse da parte della stampa e dei visitatori e di cui Rosanna Mazzia, presidente nazionale Borghi Autentici d’Italia e sindaco di Roseto Capo Spulico si è detta soddisfatta: “Siamo particolarmente orgogliosi di aver potuto dare seguito all’importante lavoro svolto insieme alla rete delle Comunità Ospitali della Calabria e di essere stati protagonisti anche alla Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli. Dopo il grande evento di presentazione tenutosi a Catanzaro nella sede della Regione Calabria, aggiungiamo un altro step a questo grande lavoro di rete che coinvolge nove Comuni e nove Comunità protagoniste di questo percorso progettuale innovativo. Grazie a questo gioco di squadra vogliamo dimostrare che “un’altra idea di stare” è possibile, che bisogna abbandonare il luogo comune del “Borgo cartolina” per pensare e ripensare a “Borghi dove vivere bene”. In quest’ottica, la vetrina della Borsa Mediterranea del Turismo è un ulteriore passo in avanti nel percorso di rete che stiamo portando avanti con le Comunità Ospitali della Calabria e in piena coerenza con la mission e la vision della nostra Associazione.”
Sono nove i borghi, nove i modi diversi di vivere una terra, una regione, una cultura. Nove borghi ma un’unica rete, quella delle Comunità Ospitali di Calabria, la nuova esperienza di co-progettazione nata dalla collaborazione fra BAI – Borghi Autentici d’Italia e Regione Calabria con la partecipazione di Legacoop e che coinvolge amministrazioni locali, realtà associative, operatori del comparto turistico, soggetti del terzo settore e cittadini.
Un progetto di cui parla con grande entusiasmo anche Maurizio De Luca, Vicepresidente Legacoop Calabria: “Le “cooperativa di comunità” rappresentano un modello d’impresa che è capace di fare qualcosa per la comunità e con la partecipazione della comunità. La sua forma cooperativa connota in maniera netta la sua vocazione “sociale”, coniugando gli obiettivi di un modello imprenditoriale con le esigenze della comunità e quindi delle persone. Legacoop sostiene da decenni questo modello e siamo convinti che possa rappresentare, oltre che un modo nuovo di fare impresa, un volano per la rigenerazione dei borghi, uno strumento capace di innescare evoluzioni e rivoluzioni culturali che sono alla base di un processo di rinascita. Un soggetto capace di trasmettere la conoscenza, incoraggiare la fiducia e favorire processi di cooperazione tra differenti attori locali, attraverso un continuo adattamento ai cambiamenti economici e sociali del sistema locale”.
La Rete delle Comunità Ospitali di Calabria rappresenta dunque il frutto di un percorso di co-progettazione e rigenerazione sociale che ha inteso valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del territorio, inventando nuove forme di attrattività, lontane dalle logiche del turismo predatorio. Non “borghi cartolina” quelli della rete quindi, ma comunità capaci di trattenere i cittadini residenti e di accogliere quelli temporanei, grazie ad azioni e iniziative che mettono al centro le persone, generando valore e stimolando la crescita economica e sociale del territorio. In pratica, un nuovo modo di vivere il territorio, seguendo una filosofia innovativa di accoglienza.
“La Rete delle Comunità Ospitali della Calabria – prosegue Rosanna Mazzia – rappresenta una progettualità all’avanguardia sul piano nazionale e sono doppiamente orgogliosa che tutto questo si stia concretizzando nella mia regione, nella mia terra. L’associazione Borghi Autentici d’Italia dimostra ancora una volta di essere un partner autorevole per i piccoli comuni italiani, soprattutto nella creazione di percorsi di rete che puntano alla valorizzazione delle autenticità territoriali e delle loro Comunità. Attraverso la costruzione della rete delle Comunità Ospitali della Calabria, progetto strategico per la nostra Associazione, vogliamo mettere a sistema il patrimonio materiale e immateriale dei Borghi, mettendo in correlazione la rigenerazione urbana e la “rigenerazione umana”. I nostri Borghi hanno bisogno di luoghi a misura di persona, dove poter sviluppare le proprie competenze in sinergia con le vocazioni naturali, sociali e culturali dei luoghi».
Nello specifico, i borghi coinvolti nella rete delle Comunità Ospitali della Calabria sono distribuiti fra le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Si comincia con Melissa, il “borgo cantina” dove il vino diventa vettore di una comunità autentica, per poi proseguire con Gizzeria, il “borgo di Ligea”, luogo ottimale dove costruire un nuovo progetto di vita, Miglierina, il “borgo della luce”, che si distingue per la valorizzazione dell’ambiente locale, per la creatività e per l’accoglienza diffusa, Serrastretta, il “borgo della sedia” celebre per la valorizzazione della filiera del legno e per la qualità artigianale della sua falegnameria, Casali del Manco, il “borgo sano e plurale”, dove si respira l’aria più pulita d’Europa; Laino Castello, il “borgo tra storia e paesaggio” ricco di tracce delle antiche civiltà e percorsi di cultura, San Lorenzo Bellizzi, il “borgo dell’outdoor” famoso per la sua rete di turismo ospitale (e per il suo prosciutto), Canna, il “borgo della musica”, che qui diventa linguaggio universale di una comunità viva, e Roseto Capo Spulico, il “borgo delle (diverse) abilità” in cui l’identità locale viene rielaborata in senso inclusivo.
La rete è il frutto di un lungo processo di istruttoria durato per tutto il 2023, istruttoria che ha compreso laboratori, momenti di approfondimento e di contestualizzazione del senso della comunità ospitale, sopralluoghi da parte di esperti del comparto, realizzazione di smart guides, percorsi formativi e informativi concepiti con l’obiettivo di sperimentare un modello di economia ancorata alle esigenze di crescita dei territori come, ad esempio, la “cooperativa di comunità”. Il risultato è una rete di comunità ospitali accomunate tra loro non solo da un insieme di valori condivisi ma anche dai medesimi strumenti di sviluppo.
Un nuovo modo di concepire una comunità perfettamente descritto, in occasione della BMT, anche dalla Travel designer Angela Donato “Il viaggio di oggi, non chiederti più dove, ma chi. La nuova prospettiva di turismo impone che lo stimolo a viaggiare sia mosso non più da dove si vuole andare, ma da CHI si vuole conoscere. Il senso sempre più diffuso di solitudine delle persone può essere trasformato in felicità attraverso esperienze di alto valore umano. La pandemia ha rappresentato per i borghi periferici un’opportunità di crescita. Il cambiamento è avvenuto nella testa delle persone e nei loro comportamenti e processi decisionali. Come sempre è il fattore umano a governare i cambiamenti epocali. La comunità al centro delle decisioni della co-progettazione della destinazione e del luogo che dovrà ospitare i fruitori del non-turismo, comunità che prende coscienza del valore del luogo dove vive. I migliori promotori di una destinazione, in quest’ottica, possono essere i residenti. Ogni comunità deve inventare il proprio percorso, deve essere stilista, sarta e indossatrice: deve ideare il suo cammino di crescita, cucirselo addosso, fare le dovute correzioni in corso d’opera e presentarlo al pubblico. Nei quattro giorni di formazione a Melissa Borgo Cantina sperimento questo processo di co-progettazione e creazione di una nuova destinazione”.
Un modello innovativo, dunque, ma dalle radici affondate nella tradizione e dal cuore antico, di concepire una comunità come luogo dove vivere – per un tempo che può essere breve oppure lunghissimo – un’esperienza autentica. E dove al tempo stesso sentirsi parte di un modo di vivere il territorio, di fruire di spazi comuni, che ancora oggi ribadisce le proprie ragioni di essere.