Dal 16 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026 un viaggio emozionante tra le avanguardie del ‘900 e le voci più autentiche dell’arte outsider.
A cura di Nadia Donato
Una grande mostra internazionale, uno scrigno d’arte moderna e contemporanea che si apre nel cuore di Padova. Dal 16 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, Palazzo Zabarella ospiterà “Modigliani Picasso e le Voci della modernità dal Museo LaM”, un evento espositivo frutto della collaborazione tra la Fondazione Bano e il LaM – Lille Métropole Musée d’art moderne, d’art contemporain et d’art brut. L’importante evento è stato presentato il 24 giugno 2025, nel corso della conferenza stampa, da Federico Bano e Fernando Mazzocco.

Dopo le prestigiose sinergie con il Brooklyn Museum di New York e il Musée de Grenoble, la Fondazione Bano prosegue il suo dialogo con i grandi musei internazionali. Stavolta, protagonista è il LaM, tra le più ricche e vivaci istituzioni museali della Francia, che porterà a Padova 65 opere di 30 artisti d’avanguardia, tra cui 6 capolavori di Amedeo Modigliani e cinque opere di Pablo Picasso. Ma accanto ai maestri del Novecento, la mostra darà voce anche ad artisti meno noti ma straordinariamente significativi, con un’apertura verso l’arte contemporanea e l’universo sorprendente dell’Art Brut.

Una collezione nata dall’istinto e dalla passione
Le opere esposte provengono dalla collezione creata da Roger Dutilleul e Jean Masurel, due figure cruciali per la nascita del LaM. Dutilleul, collezionista appassionato fin dal 1904, fu tra i primi estimatori del cubismo, conquistato dalle pennellate rivoluzionarie di Picasso e Braque.

“La cosa più importante è che il dipinto ti guardi”, diceva, riflettendo un approccio viscerale all’arte, basato su emozione e intuizione. Il nipote Jean Masurel proseguì l’opera dello zio, ampliando la raccolta con sensibilità e rigore, fino a donarla nel 1983 alla città di Lille.
Con l’ingresso nel 1999 della collezione dell’associazione L’Aracine, composta da oltre 3.500 opere di Art Brut, il LaM è divenuto l’unico museo francese a riunire arte moderna, contemporanea e outsider, offrendo uno spaccato unico dell’arte del XX e XXI secolo.
Un percorso espositivo coinvolgente
Curata da Jeanne-Bathilde Lacourt, responsabile per l’arte moderna al LaM, la mostra si articola in sei sezioni tematiche. Si parte dal cuore pulsante dell’avanguardia: il cubismo, con opere iconiche come Pesci e bottiglie (1909) e Donna con cappello (1942) di Picasso, La Roche-Guyon di Braque e le potenti tele “tubiste” di Fernand Léger.

A queste si affiancano i ritratti e i nudi sensuali e vibranti di Modigliani, tra cui Maternità, Nudo seduto con camicia, e il celebre Ragazzo dai capelli rossi. Il percorso tocca poi gli sviluppi del secondo dopoguerra, con opere di Joan Miró, Alexander Calder, Paul Klee, Joaquín Torres-García e Eugène Leroy.
Le voci autentiche dell’arte naïf e dell’Art Brut
Un’intera sezione è dedicata all’espressione più libera e viscerale dell’arte: quella degli autodidatti, degli outsider, dei visionari. Qui si trovano le tele poetiche di Séraphine de Senlis, i simboli esoterici di Fleury Joseph Crépin, le composizioni di Gertrude O’Brady e Augustin Lesage. L’esperienza si conclude con l’Art Brut vera e propria: le sculture in granito di Antoine Rabany e quella in legno di Auguste Forestier, accanto a un’opera del padre spirituale del movimento, Jean Dubuffet, che nel 1945 ne definì per primo l’identità.

Un’occasione imperdibile per il pubblico italiano
Con questa mostra, Padova si conferma città dell’arte e del dialogo culturale europeo. “Modigliani Picasso e le Voci della modernità” non è solo un’esposizione di capolavori: è un’immersione nell’anima del Novecento, una riflessione sulla creatività umana in tutte le sue forme, dai salotti parigini agli ospedali psichiatrici, dai laboratori di scultura agli spazi dell’immaginazione più pura.

La mostra è promossa dalla Fondazione Bano con il Comune di Padova, organizzata in collaborazione con LaM e Manifesto Expo