Biennale di Architettura 2020

Biennale di Architettura 2020

La XVIIa Mostra Internazionale di Architettura, la cui apertura era inizialmente prevista per il prossimo 23 maggio, non aprirà i battenti in primavera. A causa dell’emergenza Covid19, sarà inaugurata a tarda estate, il 29 agosto, con una pre-apertura il 27 e 28 dello stesso mese. Durerà fino a novembre, come già prestabilito, precisamente fino al 29.

La Biennale è curata dall’architetto, docente e ricercatore Hashim Sarkis. La Mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini, l’Arsenale e Forte Marghera, includendo ben 114 partecipanti in concorso provenienti da 46 paesi, con una rappresentanza da Africa, America Latina e Asia, cresciuta nelle ultime edizioni. Oltre ai partecipanti invitati, la Biennale Architettura 2020 comprende Stations + Cohabitats, ricerche fuori concorso sui temi della Mostra sviluppate da ricercatori di università di tutto il mondo. Il titolo quest’anno è: How will we live together? Come faremo a vivere insieme? Mai frase è stata più adatta alla situazione che viviamo oggi: gente che migra e spinge alle frontiere dell’Europa, emergenza sanitaria, crisi economica. Eppure la forza starà proprio nell’essere uniti, nello stare insieme, nel prendere decisioni comuni e seguire protocolli condivisi.

Il Presidente della Biennale Paolo Baratta ha riconosciuto che: “L’Architettura ci fa individui più consapevoli, ci aiuta a essere non solo consumatori, ma cittadini, ci stimola a considerare gli effetti indiretti delle nostre azioni…”

Ha poi aggiunto che in un’epoca in cui pare diffusa ovunque la sensazione di essere vittime dei cambiamenti che il progresso comporta, molti possono approfittare delle paure, dei timori, delle frustrazioni che ne derivano per sviluppare campagne ultra difensive. Proprio per questo era attesa una Biennale con questo tema che potesse ricondurre tutti a riconoscere e confermare la propria identità di società e civiltà.

Hashim Sarkis dal 2015 è Preside della School of Architecture and Planning al Massachusetts Institute of Technology (MIT). Ha una laurea in Architettura e una in Belle Arti conseguite alla Rhode Island School of Design, oltre che un master e un dottorato in Architettura alla Harvard University. Ha curato e scritto vari libri e articoli sulla storia e la teoria dell’architettura moderna. Egli ha affermato: “Il mondo sta lanciando nuove sfide all’architettura. Sono impaziente di lavorare con architetti provenienti da tutto il mondo per immaginare insieme come affrontare queste sfide.” Un’affermazione che fa riflettere soprattutto alla luce degli ultimi eventi che stanno sconvolgendo Venezia, il Veneto, l’Italia e l’Europa intera.

Agli architetti invitati ha chiesto di coinvolgere nella loro ricerca altre figure professionali e gruppi di lavoro: artisti, costruttori, artigiani, ma anche politici, giornalisti, sociologi e cittadini comuni. L’obiettivo della Biennale 2020 è di confermare il ruolo essenziale dell’architetto, che è quello di “affabile convener e custode del contratto spaziale”, ma è anche una figura che deve connettere energie e convogliare i contributi di altri professionisti e artisti.

L’edizione di quest’anno riserva molto spazio all’attivismo emergente di giovani architetti. Essi sono chiamati a proporre alternative come cittadini, artisti e costruttori nella sfida all’immobilismo. La speranza del curatore della XVIIa Mostra Internazione è che la convergenza di ruoli renda più forte la missione dell’architettura.

Il programma è poi integrato con i cosiddetti Weekends on Architecture: conferenze e incontri con architetti, studiosi e professionisti di tutto il mondo che cercheranno di rispondere alla domanda del titolo: How will we live together? Tra ottobre e novembre 2020 saranno organizzati tre weekend per sei appuntamenti: in ogni incontro si discuterà di due argomenti relativi alle questioni ricorrenti nei progetti dei partecipanti. Tra questi: le nuove sfide del cambiamento climatico, il ruolo dello spazio urbano, le nuove tecniche di ricostruzione, le forme mutevoli dell’edilizia collettiva, l’architettura dell’educazione e l’educazione dell’architetto, il rapporto tra curatela e architettura. Il programma sta per essere messo a punto, ma auspichiamo che vi si inserisca come tema di discussione anche quello della nuova emergenza planetaria del Covid19.

 

 

 

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