Dopo arrosti e involtini, panettoni e dolci vari, innaffiati da calici di bianchi e rossi, viene il momento di muoversi. In particolare, dal giorno seguente il Santo Natale, la festa di Santo Stefano, che si può fare per ridare la forma consueta al nostro girovita? Bissare il pranzo è sconsigliabile anche per il nostro stato di buona salute generale. Allora si può optare per una sana passeggiata. E la meta? O un argine del Brenta o del Bacchiglione o di uno dei vari corsi e canali della provincia o ancora sui vicini colli Euganei e per i fortunati, naturalmente, le Dolomiti. Ma per chi resta in pianura, a Padova è possibile durante tutte le vacanze visitare dei musei.
L’itinerario dei musei è assai ricco e comprende luoghi di visita aperti da lunedì 26 a venerdì 30 dicembre e da lunedì 2 a domenica 8 gennaio 2023. Si tratta – tra gli altri – del Museo di Geografia, di quello delle Macchine, del Museo Giovanni Poleni, del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte, solo per citarne alcuni.
Molto originale tra questi è il Museo delle Macchine “Enrico Bernardi”. Sembra una meta insolita per le vacanze di Natale, ma proprio per questo in un periodo possiamo visitarlo con più agio e, forse, con meno folla intorno. Il Museo è in Via Venezia al n 1 ed espone gli esemplari di motore a combustione interna costruiti da Enrico Bernardi, prototipi che hanno fatto la storia dei motori nella nostra penisola e in tutto il vecchio continente.
Il Museo di Macchine “Enrico Bernardi” risale al 1941 e venne fondato proprio in occasione del centenario della nascita del professor Enrico Bernardi (Verona, 20 maggio 1841 – Torino, 21 febbraio 1919), pioniere italiano dell’automobilismo, quando, a seguito di un lascito degli eredi, fu possibile raccogliere materiali di interesse storico e scientifico. Allora il Museo era sito in Via Marzolo; poi dagli anni settanta si è trasferito in via Venezia, nel nuovo insediamento universitario. Successivamente il Museo è divenuto parte del settore Macchine del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, che dal gennaio 2011 è stato inglobato nel Dipartimento di Ingegneria Industriale.
Nel Museo sono presenti tutti i principali esemplari di motori a combustione interna che hanno segnato la storia della progettazione e realizzazione di motori in Europa nella seconda metà dell’800: dal motore atmosferico al motore ad azione diretta, fino al motore a quattro tempi.
Tra i reperti di rilievo vi sono la motrice Pia, primo esempio di motore a benzina al mondo; esemplari di motore Lauro a quattro tempi, uno dei quali fissato a una comune bicicletta – soluzione che anticipa i moderni ciclomotori – e la vettura a tre ruote costruita nel 1894, la prima macchina tutta italiana, l’unico esemplare esistente ancora funzionante senza alcuna alterazione dei meccanismi e dispostivi originali. La vettura Bernardi ha targa 42-2, il suo atto di immatricolazione del 1901 è tuttora conservato presso gli archivi dell’ACI di Padova. Enrico Bernardi vi percorse ben sessantamila chilometri: il figlio Lauro la donò al Dipartimento. Altri esemplari dei suoi motori o delle sue auto sono conservati al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, al DEMM di Porretta Terme, al Museo dell’Automobile di Torino e in varie altre sedi espositive. Il funzionamento dei motori esposti a Padova è stato ripristinato in anni recenti, seguendo le indicazioni del Bernardi annotate nei suoi quaderni, ed è visibile nei filmati riprodotti dai monitor lungo il percorso del museo.
Nel Museo si possono ammirare infatti anche alcuni quaderni autografi nei quali il Bernardi annotava le sue ricerche, insieme ad alcuni disegni di componenti dei motori esposti.
Il Museo, in linea con gli indirizzi più recenti della museologia, consente ai visitatori diversi livelli di lettura: dai filmati video agli approfondimenti tecnici sui singoli reperti esposti mediante l’ausilio di schermi interattivi. Il Museo fa parte della serie di spazi museali che fanno capo al CAM, ovvero al centro di Ateneo per i Musei di di Padova.
Gli orari di visita sono dalle 10.00 alle 18.00.