Lo scorso 4 dicembre è stato inaugurato presso Campodalbero di Crespadoro in provincia di Vicenza il sentiero dei presepi. Si tratta di un piccolo e affascinante borgo incastonato tra le montagne dell’alta Valle del Chiampo. Vi è allestita una mostra all’aperto che proseguirà fino al prossimo 31 gennaio: delle opere d’arte uniche nel loro genere possono essere visionate in un luogo a dir poco incantato.
Il presepe prende vita tra fontane, rocce, torrenti, legnaie, tinozze e sentieri.
Il giorno dell’inaugurazione il team Carving Marobin di Asiago esperto nella lavorazione del legno ha realizzato con delle motoseghe delle vere e proprie opere d’arte che danno anima e quasi vita (sic!) al presepio.
Si tratta di ripercorrere un tracciato ad anello di circa dieci chilometri che rimane aperto 24 ore su 24 ogni giorno. E’ bene partire dalla chiesa di Campodalbero dove si trova un ampio parcheggio. Il tempo di percorrenza è in media di circa 4 ore. Se ci si avventura nel week end, lungo il percorso si può usufruire anche dei punti di ristoro di bevande calde, uno a 600 metri dalla partenza e uno a metà percorso.
Il sentiero è adatto a (quasi) tutti perché ha un dislivello di circa 500 metri. Il primo tratto è un sentiero strettino, in sassi, tutto in discesa, si passa poi in mezzo al bosco e ci si ferma ai presepi di alcune contrade, quelli sulle fontane e quelli in movimento sono molto belli. Una volta raggiunto il fondovalle, si risale verso il paese, costeggiando per lunghi tratti un torrente. Dappertutto sono visibili sculture in legno e piccoli presepi all’interno di piccoli tini in legno.
La risalita è lunga e in alcuni tratti molto ripida.
Il percorso è molto ben segnalato da frecce azzurre e dalla stella di Natale, per cui non è possibile sbagliare. Sconsigliato però a famigliole, specialmente con passeggini. Attenzione che il tracciato potrebbe essere rischioso se è appena piovuto o se c’è neve. Naturalmente è necessario un abbigliamento adatto: scarpe da trekking o scarponcini, consigliati i bastoncini ed eventualmente una pila per chi inizia il percorso nel pomeriggio.
Ma sappiamo davvero qual è l’origine del presepe?
Bisogna fare un passo indietro nella storia e arrivare al III o IV secolo per trovare le primissime testimonianze storiche del presepe: a questo periodo, infatti, risalgono icone e immagini create dai cristiani che, nei loro luoghi di ritrovo, per esempio le catacombe, disegnavano Maria con il piccolo Gesù appena nato.
Poi naturalmente non si contano le innumerevoli rappresentazioni di presepi nelle raffigurazioni fatte da pittori illustri, come Botticelli, Giotto, Piero della Francesca, Correggio. Queste vere e proprie opere d’arte erano principalmente esposte nelle chiese e avevano il compito di illustrare le scene della vita di Gesù ai fedeli, per lo più analfabeti.
Ma il presepe moderno nasce grazie a San Francesco d’Assisi che, dopo un suo pellegrinaggio in Palestina, decise di rappresentare la natività nel Natale del 1223: il Papa Onorio III glielo consentì e così fu possibile quel presepe nella forma vivente che conosciamo anche noi moderni.
Allestì il presepe in un bosco vicino al paese di Greccio, in provincia di Rieti, all’interno di una grotta. In questa prima rappresentazione della natività non erano presenti Maria, Giuseppe e il bambino Gesù, ma venne semplicemente predisposta una mangiatoia nella grotta, con un bue e un asinello.
La tradizione del presepe si diffuse poi rapidamente soprattutto nelle chiese, poi nelle case nobiliari.
Dal Concilio di Trento (a metà del XVI secolo) in poi soprattutto a Napoli, il presepe divenne una forma di espressione sempre più originale e ricercata, tanto che le famiglie gareggiavano a chi avesse il presepe più grande e sfarzoso. Ancora oggi la tradizione del presepe appassiona amatori e artigiani, che scolpiscono e decorano le statuine, lavorando a presepi sempre più originali e suggestivi nei materiali più strani: vetro, terracotta, pizzo, sughero, corteccia, marzapane…
E lungo il SENTIERO DEI PRESEPI non dimentichiamo di fermarci ad ammirare i murales presenti in alcune contrade.
Buona camminata!