Eccoci al periodo di Carnevale. C’è chi lo ama e chi – a dirla tutta – lo detesta. Tra i primi certamente ci stanno i più piccoli, bambini e ragazzi che attendono le tanto desiderate feste di carnevale per indossare una maschera e un costume da supereroi dei cartoons o dei fumetti. Lo amano, forse, alcuni adulti, che golosi di dolci, quali crostoli e frittelle, si esibiscono in cucina a prepararli o, preferibilmente assaltano qualche rinomata pasticceria del centro. Questo periodo serve a smorzare la monotonia dei cento giorni che da Natale ci portano fino alla primavera successiva. Il Carnevale si è aperto sabato scorso 4 febbraio e si concluderà con il martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale a cui seguirà il mercoledì delle Ceneri, o primo giorno di Quaresima. Molte manifestazioni però sono programmate per il week end successivo alle Ceneri e quindi si potrà scherzare e ballare mascherati fino alla domenica 26 febbraio.
Una festa, quella del Carnevale, strettamente laica, ma le cui origini hanno a che fare con il sacro.
Le origini del Carnevale
Il Carnevale è una festa legata al mondo cattolico e cristiano, ma se le sue origini vanno ricercate in epoche molto più remote, quando la religione dominante era quella pagana. La ricorrenza infatti trae le proprie origini dai Saturnalia della Roma antica o dalle feste dionisiache del periodo classico greco.
Durante queste festività era lecito lasciarsi andare a scherzi e giochi, liberandosi da obblighi e impegni. Inoltre mascherarsi rendeva irriconoscibili il ricco e il povero, e scomparivano così le differenze sociali. Una volta terminate le feste, il rigore e l’ordine tornavano a dettare legge nella società.
A Carnevale va di moda un proverbio “una volta l’anno è lecito impazzire” che deriva dal latino «semel in anno licet insanire».
Le origini del nome
La parola “carnevale” deriva dal latino attraverso l’espressione carnem levare ovvero “eliminare la carne”: anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (il martedì grasso) prima del periodo di astinenza e digiuno dettato dalla Quaresima durante la quale poi a nessuno era concesso mangiare carne!
Per gli amanti dei festeggiamenti, quest’anno sono moltissime le iniziative in programma da cerchiare in rosso sul calendario: sono quelle del 16 febbraio, (ossia Giovedì Grasso) e del successivo 21 febbraio (ossia Martedì Grasso). Nel limbo che sta in mezzo che si potrà fare? Di tutto e di più: dalle classiche sfilate in maschera alle abbuffate dei tipici dolci del periodo (per una festa di Carnevale coi fiocchi, mai dimenticare le frittelline dolci e le immancabili chiacchiere con zucchero a velo).
I ragazzi contano i giorni che li separano dalla fuga dai banchi di scuola (per una pausa di tre/quattro giorni) e gli adulti stanno organizzando i loro ponti per una vacanza relax sulla neve o di full immersion nei riti mascherati. Come sempre le mete non mancano, in Italia come all’estero: città come le nostre Venezia e Viareggio negli anni sono diventate delle vere e proprie mete di pellegrinaggio, così come Limoux e Nizza in Francia, Colonia e Magonza in Germania. Per non parlare della capitale mondiale delle feste in maschera, la metropoli brasiliana Rio de Janeiro.
A Venezia, come da tradizione, si è consumato lo scorso 4 febbraio, sabato, l’evento d’apertura ossia la parata Original Dreamers, che si è tenuta dalle ore 20 alle ore 21 lungo il Canal Grande. Sulle classiche gondole in navigazione sul Canal Grande si sono esibiti oltre 50 artisti (tutti rigorosamente mascherati) con giochi, acrobazie e numeri di prestigio, mentre i tanti turisti e spettatori giunti in città hanno potuto ammirare questo “teatro sospeso” sfilare davanti ai propri occhi. Interessante anche lo Street Show itinerante dei giocolieri mascherati, tra Santa Margherita, San Giacomo, Santo Stefano e San Cassiano.
In Veneto ci sono molti altri paesi e città che festeggiano il Carnevale secondo una lunga, anzi lunghissima tradizione: basti pensare a Verona. Le origini del Carnevale di Verona si perdono nella notte dei tempi. Può essere considerato sicuramente il carnevale tra i più antichi d’Europa. Risalente al tardo medioevo, il Carnevale di Verona (il nome originale e’Bacanàl del Gnoco) affonda le sue radici ai tempi di Tomaso Vico, medico del XVI secolo che lasciò nel suo legato testamentario l’obbligo di distribuire annualmente alla popolazione del quartiere di San Zeno (dove si trova l’omonima Basilica) viveri ed alimenti.
Tra montagna e pianura poi in Veneto ci sono molti altri riti e feste legate al Carnevale; non dobbiamo dimenticare Bovolone (Vr), Casale di Scodosia (Pd), Cortina (Bl), Ceggia (Ve), solo a citarne alcuni tra i più celebri.