La montagna veronese è pronta per la ventunesima Festa del Marrone DOP che quest’anno compie 21 anni e si svolge come sempre a San Zeno di Montagna, ai piedi del monte Baldo, incantevole località che si affaccia sul lago di Garda dai suoi 600 metri d’altitudine.
La Festa del Marrone di San Zeno Dop e la Mostra Mercato dei Marroni e la 52^ Festa delle castagne si svolgerà in tre fine settimana,19-20 ottobre, 26-27-31 ottobre e 1-2-3 novembre.
Molte le iniziative in programma, tra cui musica e coking show, oltre a degustazioni di prodotti tipici. Novità di quest’anno sarà l’installazione del Padiglione del Marrone e dei Sapori del Monte Baldo. Non più, quindi, singole casette ma una struttura al coperto con postazioni in cui si potranno acquistare i Marroni direttamente dai produttori in retine chiuse con apposito sigillo, degustarli arrosto o lessati oppure come ingrediente principale di piatti tipici accompagnati dalla birra alle castagne e dai vini locali.
Non mancherà il minestrone di marroni, ricetta tradizionale a base di verdura, fagioli e marroni. All’esterno si terrà il Mercatino dei sapori, degustazione e vendita di prodotti tipici. Il Marrone di San Zeno Dop è versatile in cucina e può essere utilizzato in piatti sia dolci che salati. I ristoranti della zona quali Taverna Kus, ristorante Al Cacciatore, Bellavista e Costabella, propongono dal 10 ottobre per un mese, menu a base di castagne e Marroni.
La denominazione di origine protetta Marrone di San Zeno Dop ha ottenuto la registrazione europea nel 2003 e nello stesso anno si è costituito il Consorzio Tutela del Marrone che si propone di difendere e tutelare la produzione e il commercio del Marrone di San Zeno Dop, l’uso della sua denominazione e di promuovere ogni iniziativa intesa a salvaguardarne la tipicità e le caratteristiche peculiari.
Il nuovo presidente del Consorzio è Stefano Bonafini, 43 anni di San Zeno di Montagna, già attivo nel precedente Consiglio del Consorzio di Tutela del Marrone di San Zeno Dop e tra i fondatori della Proloco.
“Per noi la Festa annuale è un momento significativo – spiega Bonafini – ed è anche il luogo ideale per assaggiare il marrone dop e acquistarlo. La bellezza dei luoghi, la vista sul Baldo e sul Lago di Garda, fanno da cornice alla celebrazione di una coltura antica e tradizionale. Nella comunità del Monte Baldo la castanicoltura ha rappresentato nei secoli passati una risorsa economica importante con i primi riferimenti storici sulla coltivazione del castagno che risalgono al Medioevo. È intorno al 1920 che la coltura si è sviluppata come produzione più razionale e attenta”
Alla presentazione della manifestazione, alla taverna Kus di San Zeno di Montagna, sono intervenuti per il Comune di San Zeno di Montagna il sindaco Maurizio Castellano e l’assessore al turismo e all’agricoltura Elisa Castellani che hanno sottolineato l’importanza della Festa delle castagne e del marrone, il forte legame con il territorio e con le tradizioni locali. Per l’occasione il ristorante Kus ha proposto un menù a base di marroni comprendente minestrone tradizionale di Marroni di San Zeno Dop nella pagnotta di pane, cappone disossato ripieno di marroni di San Zeno Dop, tortino di verza e marroni, salsa al suo fondo, riduzione alla birra “Castanea”, tagliata di Garronese Venete, tortino di patate e cipolle e come dessert il “Kurukukus”, panettone di produzione propria al marron glacé, cioccolato Guanaja 70% e albicocca candita con gelato artigianale.
Il castagno è una pianta longeva che può anche oltrepassare i 1000 anni. L’introduzione e l’acclimazione del castagno risalgono a un’epoca molto remota (pollini risalenti all’età del bronzo 1000 a.C.). Il legname di castagno è molto resistente e ricco di sostanze tanniche (5-10%). Alle castagne e marroni vengono attribuite straordinarie capacità nutritive, in quanto ricchi di carboidrati, potassio, sodio, calcio, fosforo, ferro, acido folico.
Il programma completo è disponibile sui social network, Facebook e Instagram, del Consorzio del Marrone di San Zeno Dop e sul sito www.marronedisanzeno.it
Articolo di Elena Cardinali