Cent’anni di Idrovora Barbegara: tra bonifica storica e sfide climatiche

Cent’anni di Idrovora Barbegara: tra bonifica storica e sfide climatiche

L’importante convegno svoltosi nella Corte Benedettina di Correzzola

Correva il 1924 quando l’Idrovora Barbegara iniziava a sollevare le acque della Fossa Paltana, allora palude malarica della Bassa Padovana. Oggi, a cent’anni di distanza, quel colosso d’ingegneria è ancora in funzione, simbolo di un secolo di bonifica e presidio strategico per la sicurezza idraulica di circa 8.000 ettari, di cui un terzo sotto il livello del mare.


A ricordarlo è stato il convegno “Cent’anni di bonifica nella Bassa Padovana. Idrovora Barbegara tra storia, funzione e prospettive per il territorio”, tenutosi venerdì 6 giugno nella Corte Benedettina di Correzzola. Promosso da ANBI Veneto e organizzato dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo nell’ambito della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, l’incontro ha ripercorso passato e futuro dell’impianto


L’idrovora Barbegara è parte di un più ampio sistema di 62 impianti che difendono un territorio abitato da oltre 25.000 persone, tra i comuni di Conselve, Bovolenta, Cartura, Pontelongo e Candiana. Oggi come allora, l’impianto raccoglie e solleva 12 metri cubi d’acqua al secondo, proteggendo aree sempre più esposte alle piogge estreme e all’innalzamento del cuneo salino.


Il convegno ha tracciato un suggestivo viaggio nella storia della bonifica, dal medioevo benedettino alla modernità. Particolarmente evocativo il racconto dell’ing. Giuseppe Gasparetto Stori: tra il 1922 e il 1924 furono scavati a mano 2,6 milioni di metri cubi di terra, impiegando fino a 2.000 operai. Un’opera ciclopica, completata con ponti, strade, botti sifoniche e motori a vapore da 600 CV. Il tutto per un costo allora astronomico di 31 milioni di lire, oggi circa 160 milioni di euro.


Ma se il passato è straordinario, il futuro si preannuncia sfidante. Il cambiamento climatico sta rivoluzionando il ciclo idrico: precipitazioni intense e concentrate, siccità prolungate, urbanizzazione diffusa. La bonifica progettata per piogge di 10-15 mm al giorno si trova ora a fronteggiare eventi da 70 mm in poche ore.

L’ing. Gasparetto, l’Assessore Caner, il Presidente Bertin


Serve un nuovo disegno del territorio”, ha sottolineato Gasparetto. Un concetto rilanciato dal presidente del Consorzio, Fabrizio Bertin, che ha illustrato due progetti già pronti: una nuova idrovora da 15 mc/s accanto all’attuale (10 milioni di euro) e una diversione idraulica per la Botte delle Trezze (7 milioni). Interventi già progettati, realizzabili per stralci.


Chiaro anche il messaggio dell’Assessore Regionale Federico Caner: “Il cambiamento climatico ha reso strategico il tema dell’acqua. Il Veneto deve trovare le risorse per affrontare questa sfida ora, senza più rinvii”.

L’Assessore Caner con l’ing. Gasparetto


L’anniversario di Barbegara non è stato solo una celebrazione storica, ma un invito concreto a ripensare la gestione dell’acqua. Perché il futuro della bonifica, come cento anni fa, dipenderà dalla capacità di visione e dall’impegno collettivo. La storia di Correzzola insegna, quando si mise in atto la faraonica opera dei Benedettini che dal 1129 bonificarono questo ampio territorio … Basterebbe guardare un po’ il passato.