Un pomeriggio libero dal lavoro o dalle incombenze di famiglia? Vogliamo distrarci, arricchendoci in cultura e conoscenza, ma senza appesantirci?Possiamo andare a Ca’ Pesaro che, finalmente ha riaperto i battenti al pubblico. Ca’ Pesaro, dal 1902 è sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna. Il Palazzo era chiuso a causa dell’ acqua granda di novembre 2019 che ha invaso il pianterreno. Poi i lavori di ripristino sono stati rallentati dal periodo di lockdown.
Lo scorso 11 settembre ha finalmente aperto con l’allestimento della Mostra Omaggio a Umberto Moggioli, il pittore che era nato a Trento nel 1886 ed è scomparso a Roma nel gennaio dello scorso anno.
La mostra presenta una ventina di opere, fra oli, disegni e acqueforti. Vi è rappresentata una parte di produzione dell’artista con paesaggi che ritraggono in particolar modo la Venezia “minore” e periferica: le isole e le barene lagunari. Tutto il fascino della laguna e delle isole dell’estuario è racchiuso nelle tele dell’artista, a partire dal suo soggiorno quadriennale a Burano, dal dicembre 1911 al marzo 1915. In questi anni visse con la compagna Anna in una piccola casa affacciata sulla laguna, di fronte all’ isola di Mazzorbo: questo soggiorno, destinato a protrarsi, salvo brevi intervalli, sino al 1915, ebbe un ruolo determinante nel suo percorso artistico, coincidendo con una delle stagioni di maggiore felicità creativa. In questi anni l’artista strinse legami con molti degli artisti e intellettuali che, affascinati dalla particolare atmosfera e dalla verginità dei luoghi, si ritrovavano spesso sull’ isola.
Il periodo veneziano si interruppe quando Moggioli, legato da fraterna amicizia a Cesare Battisti, si arruolò come volontario nella Legione trentina di Verona. Come cartografo fu inviato sul fronte tridentino in Val Lagarina, dove si dovette occupare di rilevamenti, piante e plastici fino al 1916, anno in cui venne congedato a seguito di una grave malattia.
Nella mostra si possono ammirare il ben noto Ponte verde (un suo capolavoro del 1911) e poi alcuni dipinti che furono esposti alla “Permanente” di Palazzo Pesaro nel 1912: Paesaggio in sole, le barene di San Francesco del Deserto e l’Isola del silenzio. Le tele emanano tutto il senso di solitudine e meditazione che il poeta provava.
Ma anche chi ama tramonti e cieli vespertini qui può trovare soddisfazione. E i colori? Indimenticabili i cirri biancastri, sinuosi e filiformi, che occupano più di metà tela in Cipresso gemello e Burano. Molti dipinti presentano interferenze culturali mitteleuropee, nelle linee avvolgenti e nelle sinuosità di foglie e piante.
L’itinerario espositivo comprende opere di solito non visibili al pubblico, provenienti da collezioni sia pubbliche che private, gran parte delle quali transitate nelle sale di Ca’ Pesaro (nelle mostre del 1912 e 1913 e in quelle postume del 1919 e 1925).
L’esposizione vuole essere un tributo a una personalità di spicco, con un proprio percorso espressivo, indissolubilmente legato a quello dell’avanguardia capesarina e che ha contribuito a rinnovare il panorama figurativo veneziano del primo ventennio del secolo scorso.
Il Museo sarà aperto dal venerdì alla domenica dalle ore 11 alle 17. Per maggiori informazioni consultare il sito: https://capesaro.visitmuve.it/