Il marrone fa festa a San Zeno di Montagna

Il marrone fa festa a San Zeno di Montagna

Riparte la stagione del Marrone di San Zeno di Montagna Dop in provincia di Verona, la cui produzione si prospetta ottima per qualità e quantità. Il Consorzio di tutela traccia un bilancio positivo dell’annata e guarda con ottimismo all’imminente raccolta. La celebrazione di questa eccellenza torna come ogni anno alla festa che si svolgerà a San Zeno di Montagna in Piazza Schena il 18 e 19 ottobre, per proseguire il 24, 25, 26 e 31 ottobre, e ancora l’1 e 2 novembre con numerose iniziative e la possibilità di acquistare e degustare questi preziosi prodotti della montagna.

La presentazione della tradizionale rassegna autunnale quest’anno è stata organizzata all’hotel Bellavista di San Zeno di Montagna dove è stato proposto un menù con antipasto di battuta di fassona e scaglie di tartufo, con carne dell’azienda locale Sartori, specializzato nell’allevamento della Garronese Veneta, un tortello con tartufo, castagne e zucca, anatra farcita con verza castagne, un dolce a base di castagne. Il tutto accompagnato dai vini dell’azienda Cobue di Pozzolengo, che si trova sul lato bresciano del lago di Garda.

Stefano Bonafini Presidente del Consorzio di tutela dei Marroni di San Zeno di Montagna


«Il clima di quest’anno ha favorito sia la qualità che la pezzatura dei frutti, oltre a garantire una produzione più abbondante rispetto al 2024 – spiega il presidente del Consorzio, Stefano Bonafini – Stimiamo almeno 150 quintali, quasi tutti certificati biologici, con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno». La raccolta è già partita dalle zone più basse per poi estendersi agli appezzamenti in quota. I castagneti si trovano tra i 250 e i 900 metri di altitudine, distribuiti su circa 200 ettari nei Comuni del comprensorio, a partire da San Zeno di Montagna.


Il Marrone di San Zeno ha ottenuto la denominazione d’origine protetta (Dop) nel 2003, anno in cui è nato anche il Consorzio di Tutela. Da allora l’impegno è duplice: difendere il prodotto e la sua denominazione, promuovendone al tempo stesso tipicità e caratteristiche uniche.
Durante il periodo di festa protagonisti saranno i marroni, disponibili negli stand dei castanicoltori insieme alla birra castanea. Tra le novità dell’edizione 2025 spicca per potenziare la cottura dei Marroni il nuovo cuoci-castagne, che verrà inaugurato sabato 18 ottobre alle 11.


Non mancheranno novità: nello stand del Consorzio i visitatori troveranno come gadget esclusivo le borse in tela logate molto utili per trasportare i marroni. Inoltre, sarà possibile visualizzare nella mappa, appositamente realizzata, le aziende dei soci produttori. A fare da filo conduttore ci sarà Bruno, la mascotte scoiattolo con camicia a quadri, simbolo dei castanicoltori locali.

Cane da tartufo, Monti Lessini e Monte Baldo

Durante la festa ci sarà anche l’opportunità di conoscere e degustare il tartufo, un piccolo tesoro della terra che si raccoglie tra i boschi del Monte Baldo e dei Monti Lessini. La provincia di Verona è tra le più ricche del Veneto per quantità e varietà di tartufi, in particolare il Tuber melanosporum Vitt., conosciuto come tartufo nero pregiato, il Tuber uncinato. A tutelare questa risorsa è l’associazione “Il Tartufo del Monte Baldo” ETS. Conta oltre 150 soci.


Cercare tartufi – spiega il presidente Paolo Morandosignifica conoscere il bosco e il suo equilibrio: un’attività che educa alla pazienza e all’ascolto del territorio. La sua presenza è segno di un ambiente sano, non contaminato, e di una cultura che ha saputo trasformare la raccolta in passione e in tutela del territorio”.
Il tartufo trova posto in cucina soprattutto tra antipasti, primi piatti e secondi mentre il Marrone di San Zeno dop è può essere consumato in piatti sia dolci che salati. I ristoranti della zona quali Taverna Kus, ristorante Al Cacciatore, Bellavista e Costabella, propongono da ottobre e per un mese, un menu a base di castagne e marroni.

Articolo a cura di Elena Cardinali