Giorgio Borin è un visionario della cucina. Ma, sottolinea, bisogna guardare avanti con la conoscenza (e il rispetto) della tradizione del territorio. Nell’occasione del Gran Bollito aveva invitato i fratelli gemelli Antonio e Giuseppe Bozzaotra che – unici per il momento in Italia – allevano e cucinano gli insetti commestibili (cavallette, larve, grilli fritti e “schissotto” con farina di grilli): il “novel food” che le nuove generazioni si abitueranno a mangiare (questa non è una moda passeggera, ma una necessità del prossimo futuro in quanto fra 30 anni saremo in 10 miliardi di abitanti nella Terra).
Ma anche la prima parte dell’”aperitivo con antipasti” merita la segnalazione. Tutto quello che poteva trovarsi nelle tavole venete era a portata di piatto: si potevano assaggiare baccalà, trippe, polenta, fegato alla veneziana, “nervetti” e cento altre specialità del territorio: non finger food in minuscoli bicchieri o cucchiai “usa e getta”, ma veri vassoi serviti dai camerieri su piatti veri e argenteria! Un “tocco”, questo, che va a legarsi anche al servizio al tavolo e il post con gran buffet di dolci e frutta e i “rosoli” di Biancarosa. Dulcis in fundo… Biancarosa ha fatto assaggiare il suo panettone “Giuggiolone“, ricetta segreta e depositata: un tripudio di profumi e sapori. Il “Giuggiolone” è disponibile da dicembre anche in una famosa gastronomia milanese in Piazza Duomo… Così Arquà Petrarca si trova nella centralissima Milano.
Merita citare i componenti della Famiglia Borin che hanno lavorato assiduamente all’evento. Oltre a Giorgio Borin e alla eccellente chef Biancarosa, ci sono i figli Giuseppe (direttore di sala) e Francesca, da poco nominata anche Presidente dei Ristorantori Padovani. Con il loro qualificato personale hanno raggiunto la “lode”. Il plauso è arrivato anche da alcuni eccellenti ospiti come i primi cittadini di Arquà Petrarca, Luca Callegaro, e di Monselice, Giorgia Bedin
Lo scrive Giorgio Borin : “ Il riproporre il gran bollito è importante per non perdere la nostra cultura che alla cucina è legata indissolubilmente”. Chi ha la visione del futuro deve conoscere il passato, la cultura e le tradizioni. Un vecchio proverbio dice: piuttosto di perdere una tradizione è meglio che bruci un paese.
Nella Foto grande: Francesca, Giorgio, Biancarosa, Giuseppe Borin della Montanella.