La Pasqua di Giuseppe Casagrande

Una Pasqua fa….

Ve lo ricordate? Una Pasqua fa eravamo nell’occhio del ciclone coronavirus. Avevamo fatto gli auguri con un quadro della famosa pittrice Nella Talamini (qui a fianco riprodotto) con i tetti di Chioggia e la speranza di ritornare presto alla normalità. Siamo alla seconda Pasqua e ancora ci troviamo nel ciclone della pandemia evoluta. Tuttavia con una speranza in più, dato che ora abbiamo i vaccini …. Il nostro auspicio e augurio è quello di passare una Pasqua in salute, pensando a coloro che non ce l’hanno fatta e a coloro che soffrono. Rimaniamo ottimisti comunque. Perchè, dopo il buio, c’è sempre la luce. Qui sotto vi proponiamo alcuni pensieri in “agrodolce” scritti da Giuseppe Casagrande, noto giornalisa trentino, famoso enogastronomo che, come altri colleghi, si trova a sognare… e a ricordare, fermi nella propria dimora come milioni di cittadini, visto che siamo in zona rossa o arancione. Perché il virus ce l’ha con tutti, anche con coloro che armati di penna scrivono di turismo, di cucina, di vino, di cose belle…. Ma torneranno a riscriverle. Buona Pasqua!

I sogni d’aprile, purtroppo solo sogni… di Giuseppe Casagrande
1 aprile 2021. Good morning, amici. Buon Primo Aprile 2021. Cocente la delusione del “mio” Pesce d’Aprile. Mi ero addormentato bello pimpante dopo aver esultato stanotte per la vittoria del tennista altoatesino Sinner contro Bublik a Miami e mi sono ritrovato, stamane, al risveglio, con un pugno di mosche in mano dopo aver sognato per tutta la notte alcune trasferte enogastronomiche del passato (anni 2017, 2018, 2019) in Spagna, Francia, Croazia con relativi peccati di gola: i “pinchos” baschi di San Sebastiàn, i “percebes” di Finisterre, la bouillabaisse di Marsiglia, le “caracoles” dell’Hostal catalano Les Mallorquines, le “tapas” di Siviglia, le scorpacciate di pesce, molluschi e conchiglie dei ristoranti istriani del cuore. Ed ancora, mete più vicine a noi, belle ma impossibili per le restrizioni draconiane dei nostri governanti, ho sognato i tortellini dell’amica Nadia, nume tutelare del ristorante “Alla Borsa” di Valeggio, il baccalà alla vicentina della Trattoria “Da Palmerino” di Antonio Chemello (Sandrigo), i “blecs” di grano saraceno con ragù di agnello e ricotta affumicata del mitico Danél (Trattoria “Ai Cacciatori” di Cavasso, Pordenone), i crudi di mare delle “Marcandole” (Salgareda, Treviso), i risotti di Arrigo Cipriani (Harry’s Bar di Venezia). E ancora: i piatti d’autore degli chef trentini Alfio Ghezzi, Peter Brunel, Alessandro Gilmozzi, Federico Parolari, Fiorenzo Varesco, Paolo Betti e potrei continuare all’infinito. Sogni, solo sogni, purtroppo. Ma, se Dio vorrà, prima o poi verrà il giorno in cui potremo nuovamente uscire a riveder le stelle. Coraggio. Per ora mangiamoci una buona colomba di Dario Loison. Buon Aprile e Buona Pasqua a tutti. In alto i calici.
Questo il nostro articolo di una Pasqua fa….
https://veneziaedintorni.it/chioggia-dalla-finestra-ai-tempi-del-coronavirus-un-augurio-a-tutti-i-nostri-lettori/