Ancora due giorni per poter visitare a Padova la mostra dedicata a Leonardo da Vinci reinterpretato da pittori e artisti contemporanei. Il 2 settembre scorso, infatti, è stata inaugurata presso la Sala e la Loggia della Gran Guardia di Piazza dei Signori la mostra collettiva “Leonardo il visionario”, a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e dell’Associazione Xearte. In esposizione, il visitatore può ammirare alcune delle opere che gli artisti dell’associazione hanno realizzato, interpretando liberamente la figura di Leonardo da Vinci e le sue creazioni.
Leonardo da Vinci non ha bisogno di presentazioni.
Tutti conoscono il noto personaggio del Rinascimento italiano. Geniale figura di artista, ingegnere, architetto, scienziato, inventore, Leonardo, nato a Vinci vicino a Firenze, nel 1452 e poi morto ad Amboise in Francia nel 1519, è stato un intellettuale multiforme. Il suo spirito visionario ha saputo precorrere i tempi, basti pensare alle macchine per il volo, agli studi di anatomia, al concetto di attrazione gravitazionale… solo per accennare alcuni dei suoi studi o progetti e delle sue realizzazioni. Leonardo da Vinci è una figura capace di stimolare ancora oggi, con le sue invenzioni e le sue ricerche, pittori, artisti e creativi.
Pochi anni fa, prima della grande emergenza pandemica, nel 2019 si sono festeggiati i 500 anni dalla scomparsa del grande genio fiorentino. All’epoca le manifestazioni in tutta Italia e in Europa sono state molteplici. Milano, dove Leonardo ha passato gli anni più importanti della sua vita, lo aveva festeggiato allora con un lungo programma chiamato Leonardo 500 e diverse mostre. Non dimentichiamo, infatti, che la Biblioteca Ambrosiana del capoluogo lombardo, fondata da Federico Borromeo, custodisce il gigantesco Codice Atlantico, la più importante raccolta di scritti e disegni di Leonardo. Presso l’Ambrosiana si trova anche il Musico, tra i più belli e ancora enigmatici ritratti di Leonardo.
Al Castello Sforzesco sono stati portati alla luce recentemente i resti degli straordinari affreschi della Sala delle Asse, in cui Leonardo dipinse una stanza da pavimento al soffitto come se fosse un luogo naturale. Naturalmente non si può dimenticare che a Milano si trova l’Ultima Cena, l’immagine più celebre e celebrata di Leonardo.
E Venezia? Anche la Serenissima, nel periodo del suo splendore rinascimentale ha ospitato Leonardo, che vi giunse nel marzo del 1500.
Qui fu incaricato di immaginare alcuni sistemi difensivi contro la continua minaccia turca. Leonardo iniziò il progetto di una diga mobile, da collocare sull’Isonzo, in grado di provocare inondazioni sui presidi in terraferma del nemico, che, per il costo elevato, fu accantonato. Al suo posto Leonardo iniziò a progettare il rafforzamento delle mura di cinta di Gradisca d’Isonzo.
Forse a Venezia l’artista realizzò o comunque lasciò alcuni dei suoi innovativi studi sulle caricature e volti grotteschi, la cui influenza si legge in alcune opere successive prodotte successivamente in città dal Giorgione (La vecchia, 1506) o da Albrecht Dürer (Cristo dodicenne tra i dottori, 1506).
Sempre a Venezia, alle gallerie dell’Accademia, nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe è conservato, ma non sempre esposto, l’Uomo vitruviano. Celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano, a dimostrare come possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure “perfette” del cerchio, che simboleggia il Cielo, la perfezione divina, e del quadrato, che simboleggia la Terra.
Per chi volesse apprezzare Leonardo attraverso le opere a lui ispirate può passare presso gli spazi aperti della Loggia della Gran Guardia, in Piazza dei Signori.
Un elegante edificio rinascimentale di impronta lombardesca, progettato da Annibale Maggi da Bassano, ultimo rappresentante di uno stile ancora quattrocentesco, nei ritmi e nelle decorazioni, che aveva dominato a Padova alla fine del XV secolo.
Qui sono ospitate installazioni e sculture che interpretano liberamente le “macchine” per volare di Leonardo. Salendo al piano superiore c’è una selezione di circa trenta quadri realizzati con tecniche miste, che si ispirano alla vastissima opera di Leonardo, spaziando dalla natura agli studi di anatomia umana, dall’acqua agli animali, dalle piante al volo. Non ultima l’ispirazione leonardesca alla figura della donna: ricordiamo la celeberrima Gioconda, conservata al Museo del Louvre di Parigi o la Dama con l’ermellino, oggi a Cracovia.
La visita alla mostra è gratuita. Chiude il 13 settembre.