Si apre oggi a Vicenza, in Contrà San Francesco presso Palazzo Giustiniani il convegno “Il piacere della montagna”. Un’iniziativa della Fondazione di Storia, presieduta da Paolo Scaroni, finanziata nell’ambito dell’accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione del Veneto per la valorizzazione dei territori colpiti da Vaia in memoria della Grande Guerra.
Tutti abbiamo memoria di cosa sia stata Vaia e cosa abbia causato alle popolazioni delle nostre montagne e all’ambiente. Erano i giorni tra il 26 e il 30 ottobre del 2018. Un evento meteorologico unico e estremo ha interessato quasi essenzialmente l’area montana delle Dolomiti e delle Prealpi Venete. Anche Piemonte e Lombardia hanno risentito dell’evento. Nella nostra regione però le conseguenze sono stati assai più pesanti: il fortissimo vento caldo di scirocco, soffiando tra i 100 e i 200 chilometri orari per diverse ore, ha provocato lo schianto al suolo di milioni di alberi. Interi boschi sono andati distrutti, decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere cancellati.
L’unità di crisi della Regione del Veneto ha catalogato l’evento come peggiore rispetto all’alluvione di Venezia del 1966 (che comunque interessò tutta la Regione) o a quella del Veneto del 2010 e ad altri precedenti eventi meteorologici registrati sul territorio.
L’evento catastrofico che ha colpito le montagne viene comunemente ricordato col titolo di “tempesta” (grado 10 nella scala di Beaufort), merita invece secondo gli esperti l’appellativo di “uragano” (grado 12), in quanto la forza che l’ha caratterizzata solitamente è propria dei venti che si originano solo su acque tropicali o subtropicali del pianeta.
Dopo il discorso inaugurale di Amalia Sartori e l’introduzione del prof Filiberto Agostini dell’Ateneo patavino, seguiranno molti interventi di esperti a vario titolo di montagna, di turismo e promozione del territorio, esponenti di amministrazioni locali e osservatori delle istituzioni europee.
L’obiettivo del convegno è quello di analizzare le dinamiche dei flussi del turismo in montagna dopo l’evento Vaia. In particolare la domanda cui si cercherà di trovare adeguata risposta è: cosa accadrà dopo l’evento Vaia all’Altopiano dei sette Comuni? Al Bellunese e alla Lessinia? Sarà necessario adeguare il modello imprenditoriale locale alle esigenze di un turismo che oramai va oltre i confini regionali e, tanto più, nazionali.
Ci sarà spazio anche per momenti “più leggeri” che consentiranno di rivivere attraverso immagini ed esperienze vissute i bei sentieri di montagna e vecchi e nuovi itinerari tra i boschi grazie alle guide esperte di questi territori.
Per accedere al convegno bisognerà esibire il green pass.
Per chi volesse seguire l’evento dal divano di casa, un’ottima opportunità di arricchimento e di attenzione al nostro territorio viene dal web; i link da seguire sono i seguenti:
https://www.facebook.com/fondazionedistoriaonlus
https://www.youtube.com/watch?v=jpQA3dvMaKM