Un luogo sospeso tra acqua e cielo, raggiungibile solo in barca, immerso in quel silenzio che appartiene alla vera laguna veneta. È in questo scenario suggestivo, al Casone “Da Sandro”, palafitta rinnovata e affacciata sulle acque di fronte all’isola di Pellestrina, che si è svolta la degustazione dell’“Ostrica del Doge”, il prodotto d’eccellenza allevato – proprio in queste acque – dalla cooperativa Blu Oltremare di Venezia.

Un evento esclusivo, promosso da Legacoop Veneto, che ha riunito nella giornata di venerdi 14 novembre 2025, numerosi giornalisti specializzati nel mondo dell’enogastronomia e dell’ambiente.
A orchestrare l’esperienza culinaria il collettivo veneziano Tocià, realtà che unisce cucina, ecologia e cultura, esplorando le relazioni profonde tra territorio lagunare e tradizioni gastronomiche. La loro proposta ha guidato i partecipanti in un percorso sensoriale capace di raccontare la laguna attraverso sapori, profumi e ritualità contemporanee. Protagonista, ovviamente, l’Ostrica del Doge.
Questa nasce interamente nella Laguna di Venezia, di fronte alle bocche di porto di Chioggia, dove correnti e acque ricche di nutrienti favoriscono l’alimentazione. L’allevamento, completamente manuale, avviene in sospensione: speciali ceste, periodicamente girate dai pescatori, permettono alla conchiglia di svilupparsi in modo armonioso e nel pieno rispetto dell’ambiente. Il risultato è un’ostrica sostenibile, sicura, certificata dalla Regione Veneto e frutto della collaborazione tra biologi marini, esperti del settore e pescatori locali.
Il microclima lagunare e la particolare sapidità delle sue acque offrono un carattere unico alle ostriche, un equilibrio tra dolcezza, mineralità e persistenza. Ogni fase della filiera, dalla crescita alla raccolta, è guidata dall’obiettivo di custodire la biodiversità marina e valorizzare l’identità del territorio.

«L’esperienza della cooperativa Blu Oltremare – ha dichiarato il presidente di Legacoop Veneto, Devis Rizzo – è un esempio di audacia cooperativa in un settore, quello della pesca, in forte contrazione. Qui vediamo una risposta intelligente e lungimirante: alla tradizione ittica si affianca un’offerta turistica autentica, capace di raccontare la spettacolarità della laguna».
A sottolineare la filosofia della cooperativa è anche il presidente di Blu Oltremare, Piero Ciampi: «In questo luogo fuori dal tempo vogliamo offrire un’esperienza che celebri la laguna attraverso sapori e colori. Ogni piatto nasce da materie prime a km zero, dal pescato fresco alle erbe spontanee, fino alle fermentazioni più audaci. La cucina diventa un modo per riscoprire le radici e, allo stesso tempo, esplorare nuove frontiere del gusto».
E l’accompagnamento dell’ostrica del Doge al vino? Era presente all’evento il presidente del Consorzio Asolo Montello Michele Noal che ha auspicato una sorta di gemellaggio tra l’ostrica del doge e Asolo Prosecco Superiore Docg, ottimo abbinamento culinario che lega anche storicamente la laguna veneta alle colline asolane.
L’Ostrica del Doge si propone così come emblema di un nuovo modo di vivere la laguna: un incontro virtuoso tra tutela ambientale, cultura gastronomica e sviluppo cooperativo. Un vero “oro della laguna”, capace di raccontare Venezia attraverso ciò che da secoli la nutre: il mare.
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Articolo a cura di Nadia Donato









