Originario della cittadina mantovana di Castel D’Ario ‒ luogo natio di Tazio Nuvolari, autentica leggenda dell’automobilismo italiano ‒ da decenni titolare di un’azienda inserita nel mercato della verniciatura di precisione e con uno spiccato interesse per la meccanica e la nobile arte del restauro, il Sig. Reggiani, per gli amici Renato, è il felice proprietario di dodici macchine d’epoca, nove delle quali sono «ovviamente» Jaguar.
Una passione, quella che riserva per il marchio britannico, che entrò nella sua vita in modo inaspettato, ovvero durante una passeggiata mattutina a Orvieto. Come accadde anche ad altri jaguaristi, fu infatti il primo “incontro” con una vettura di tale marchio a instaurare un rapporto che si rivelò poi essere indissolubile. Di fronte alla splendida cornice fornita dal duomo della cittadina umbra, il Sig. Reggiani venne catturato per la prima volta dalla bellezza di una Jaguar d’epoca, ovvero una XK 120 OTS color crema che era sul posto in veste di macchina nuziale: «fu amore a prima vista», un colpo di fulmine, un legame che si creò spontaneamente e che da allora si avvalora di anno in anno. È partendo da tale considerazione che Renato ci racconta l’evolversi del suo rapporto con le Jaguar, come ad esempio la scelta di dedicare molto tempo al loro restauro, operazione che compie in autonomia con l’intento di conoscere ogni componente delle proprie automobili. In onore del primo incontro, il Sig. Reggiani ha scelto di condividere il suo amore per il modello XK 120 OTS, di cui oggi ne possiede ben tre vetture, ognuna delle quali ha però delle caratteristiche uniche.
Jaguar XK 120 OTS 1951
Considerando l’importanza dell’incontro avuto dal Sig. Reggiani, non meraviglia il fatto che la prima Jaguar d’epoca che comprò abbia le sembianze di quella che vide a Orvieto. Proveniente direttamente dagli Stati Uniti, la prima XK 120 che acquistò appartenne per molti anni a una coppia di musicisti che la guidarono in lungo e in largo negli USA. Giunta via nave in Europa, dopo aver passato la dogana in Olanda, Renato ebbe modo di comprarla da un rivenditore di Mantova e di restaurarla con metodica perizia con l’intento di farla tornare all’antico splendore. Di color crema e con gli interni rigorosamente in pelle Connolly tinta Biscuit Tane, la XK 120 del 1951 rappresenta senza dubbio la passione del Sig. Reggiani per il marchio Jaguar.
Jaguar XK 120 OTS Special Equipment 1954
Dalle differenze estetiche minime rispetto al modello “classico”, la XK 120 munita di pacchetto Special Equipment si differenzia innanzitutto per la potenza del suo motore, che è maggiormente prestante rispetto a quello standard, e per la sua innata propensione alle corse automobilistiche. Acquistata da due fratelli titolari di una ditta di autotrasporti in California, in questi anni il Sig. Reggiani ha potuto godere al massimo delle sue prestazioni partecipando a rinomate gare automobilistiche dedicate alle auto d’epoca come la celebre 1000 miglia, il Tazio Nuvolari GP, la Milano-Sanremo e anche a numerosi concorsi di bellezza. Di un raffinato color Pastel Blu, la XK 120 in questione non si limita quindi a garantire un’immagine elegante, ma, appunto, spinge il proprietario a raggiungere in termini di velocità e di prestazioni dei traguardi che con altri mezzi sarebbero complessi da raggiungere.
Jaguar XK 120 OTS Coupé 1952
Chiude il terzetto la XK 120 modello Coupé. Nata per sorprendere il guidatore, essa è il perfetto connubio tra eleganza, potenza e repertorio tecnologico. Nel dettaglio, il modello acquistato dal Sig. Reggiani si contraddistingue per una colorazione verde metallizzata e per aver partecipato a numerosi concorsi di eleganza ottenendo degli ottimi risultati. A partire dalle impeccabili condizioni degli interni color verde scuro, della verniciatura esterna, delle cromature e infine dall’ottimo stato della meccanica, non stupisce che quest’auto sia stata premiata numerose volte ai raduni di auto d’epoca e che sia ancora in grado di donare emozioni indimenticabili a coloro che la guidano.