Domenica 27 ottobre, presso il Centro Ambientale Archeologico di Legnago, si è tenuto un convegno di grande rilevanza nell’ambito delle manifestazioni del XXV Concorso Radicchio d’Argento. Organizzato dal Consorzio Radicchio di Verona IGP e finanziato dall’Ente Sviluppo Rurale per il Veneto, l’incontro ha esplorato il potenziale legame tra il radicchio di Verona IGP e il turismo rurale, due elementi che, uniti, possono valorizzare e promuovere in modo innovativo il territorio del basso veronese.
Il convegno, moderato da Federico Melotto, direttore della Fondazione Fioroni, ha riunito numerosi esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui gli amministratori del Comune di Legnago e della Provincia di Verona, le Pro Loco e le Confraternite provenienti da diverse regioni. Ognuno di loro ha portato il proprio contributo in un’ottica di sviluppo turistico ed economico, dimostrando come il radicchio di Verona IGP possa rappresentare un autentico ambasciatore della cultura e delle tradizioni del territorio.
La presidente del Consorzio Tutela del Radicchio di Verona IGP, Cristiana Furiani, ha aperto l’evento sottolineando l’unicità di questo prodotto genuino e salutare, che merita sempre maggiore valorizzazione. Furiani ha rimarcato come il radicchio, oltre ad essere un’eccellenza gastronomica, possa diventare un simbolo che racchiude l’identità territoriale, un prodotto che racconta la storia e le tradizioni di chi lo coltiva e di chi lo consuma.
Tra gli interventi più attesi, Giancarlo dell’Orco, destination manager, ha evidenziato le numerose opportunità di crescita offerte al settore grazie ai finanziamenti pubblici. Secondo dell’Orco, il radicchio di Verona può fungere da “ponte” verso la scoperta di borghi, territori e realtà meno conosciute, attirando visitatori in cerca di esperienze autentiche. Ha sottolineato che l’accesso a risorse di questo tipo permette di valorizzare al meglio non solo i prodotti, ma anche i paesaggi e le tradizioni culturali della regione, rendendo il turismo rurale una leva strategica per lo sviluppo del territorio.
L’intervento del giornalista enogastronomico Maurizio Drago ha arricchito ulteriormente il dibattito. Drago, esperto di turismo e cibo, ha posto l’accento sull’importanza di far conoscere il territorio attraverso i suoi piatti, e in particolare sul ruolo che il radicchio di Verona IGP può assumere come “ambassador” del territorio. Ha proposto alcune soluzioni concrete per rendere il radicchio un veicolo promozionale, come l’organizzazione di percorsi enogastronomici, laboratori di cucina, e la creazione di un festival dedicato al radicchio di Verona IGP. Ha inoltre suggerito di collaborare strettamente con i ristoranti locali per includere il radicchio nei loro menu e utilizzare lo storytelling per raccontarne le caratteristiche uniche.
Una delle idee centrali proposte da Drago riguarda il coinvolgimento dei giornalisti tramite press tour, un’occasione per permettere loro di scoprire in prima persona i luoghi, le tradizioni e i piatti che definiscono il territorio, con il radicchio di Verona IGP come protagonista. Questo approccio consentirebbe di comunicare il valore del prodotto e della sua storia in modo efficace, amplificando il messaggio e raggiungendo un pubblico più ampio attraverso i media.
La sala gremita e l’entusiasmo del pubblico hanno testimoniato l’interesse verso le tematiche trattate. I partecipanti hanno apprezzato l’approccio integrato proposto, in cui enogastronomia, cultura e turismo si uniscono per creare un’offerta completa e suggestiva. Gli interventi hanno tracciato una rotta che valorizza il radicchio non solo come eccellenza culinaria, ma anche come simbolo di un territorio ricco di tradizione e qualità.
L’evento si è concluso con una riflessione condivisa sull’importanza di unire le forze per trasformare il radicchio di Verona IGP in un elemento chiave del turismo rurale, capace di attrarre visitatori e di promuovere la cultura veronese oltre i confini regionali. Un progetto che, grazie alla sinergia tra istituzioni, enti e produttori locali, ha tutte le carte in regola per rafforzare l’identità del territorio e offrire un contributo significativo al settore turistico veneto.