Roberto Tresin e i Colori dell'anima

Roberto Tresin e i Colori dell'anima

Per il pittore padovano il colore è tutto

La vita è tutto un colore: possiamo così definire la filosofia di  Roberto Tresin, artista pittore-scultore, classe 1960, nato e vissuto in una casa immersa nel verde a Monselice, in provincia di Padova,  la cittadina con il Colle della Rocca e le Sette Chiese.  Lui vive nel colore, per lui il colore è l’anima, la poesia, la musica, la massima espressione dell’arte pittorica. Sin dall’infanzia sviluppa una spiccata sensibilità pittorica che lo porta a inseguire questa sua passione anche se si specializza nello studio dei programmi e della computeristica: sarà questo connubio che lo porterà ad avviare il movimento pittorico “Cloud&Art”, ovvero l’arte al tempo della digitalizzazione, da lui stesso ideato. Nel mese di aprile 2023 ha realizzato la sua mostra a Este (Padova) presso il Palazzo della Pescheria, dal titolo emblematico “I Colori dell’anima“: un successo ulteriore di pubblico e di critica. 

Emilio Vedova e Jackson Pollock sono i  riferimenti di Roberto Tresin 

Il colore è introspezione ed emozione, ben lo sa Roberto Tresin che si avvicina ai canoni tipici della pop art e di tante altre forme contemporanee di pittura. Il suo grande riferimento è Emilio Vedova, il grande pittore veneziano  che ha seguito  le orme stilistiche dell’americano Jackson Pollock dove il colore, per loro, è tutto. Questi due grandi artisti sono stati sostenuti ed eternamente riconosciuti tali dalla stessa Peggy Guggenheim: a Venezia  si possono ammirare  alcune delle opere di Pollock  e Vedova alla Fondazione Peggy Guggenheim.  

La pittura di azione 

Per l’artista monselicense ogni cosa di questa Terra può diventare un’opera d’arte. Le pennellate di Tresin ridanno vita all’oggetto: un legno recuperato,  un oggetto di latta o una scatola di cartone diventano con il suo lavoro un’opera d’arte.  Non solo il quadro attaccato al muro, l’oggetto d’arte può essere appoggiato sul pavimento o può essere messo in vista dentro o fuori dall’ambiente coperto. La sua è una pittura di azione, un qualcosa di mobile e in continuo divenire, che esprime il bisogno di indagare e scoprire la modernità senza pregiudizi, in maniera libera e aperta. 

Il suo movimento “Cloud&Art”

Nell’anno 2017 Roberto Tresin, dopo un lungo periodo di riflessione,  ha dato il “via” al movimento “Cloud&Art”, una nuova corrente artistica di una pittura e  scultura che  possono essere espresse in qualunque forma, modo e mezzo, fuori dalle stanze, libera e accessibile a tutti. 

Da “Fukushima” ai  “Vortici” nella mostra di Este 

“Vortici”

Nella recente personale di Este Roberto Tresin ha messo in mostra alcuni dei suoi capolavori. Come i “Vortici”, le pennellate che creano una vorticosa spirale nella quale l’osservatore ha la sensazione  di essere catapultato dentro, una specie di buco nero dove il mondo implode. Ma Tresin interpreta con maestria anche  il  mondo che esplode.  Il suo capolavoro “Fukushima” del 2011 ne è la testimonianza, il quadro è stato da lui dipinto all’indomani del terribile sconvolgimento che ha creato la centrale nucleare giapponese. A Roberto Tresin non bisogna mai  fare la domanda : “Ma quanto tempo hai impiegato per fare una tua opera d’arte ?”. “La domanda è una di quelle banali. Il tempo mentre dipingi  non esiste – insiste l’artista – posso impiegare una settimana, un giorno,

“Fukushima”

un’ora. La mia è una pittura d’azione. Io ti immergo nel colore, vengo nel tuo mondo!”.Roberto Tresin  è un esperto sulla digitalizzazione, l’arte digitale diventa  una forma di espressione che testimonia il mondo di oggi. Ma ci deve essere e ci dovrà essere sempre il colore. E da questo artista visionario aspettiamoci ancora molto!