Una visita a Fratta Polesine

Una visita a Fratta Polesine

Nonostante le nebbie di questi giorni possiamo spingerci a fare una gita fuoriporta fino a Fratta Polesine a visitare la Casa-Museo Giacomo Matteotti. La casa, di proprietà dell’Accademia dei Concordi per legato testamentario dei figli dell’onorevole è gestita dal Comune di Fratta Polesine ed è aperta dal 2012. Dal 2017 la Casa è Monumento nazionale.
La villa è riconosciuta di importante interesse culturale e conserva molti cimeli. Giacomo Matteotti vi ha trascorso vari anni e dopo la sua morte ci hanno vissuto la madre Isabella Garzarolo, la vedova Velia Titta e i figli Giancarlo, Matteo e Isabella.
Una convenzione stipulata nel 2016 con il Dipartimento di Storia dell’Università di Padova (DiSSGeA) assicura alla Casa-Museo i necessari collegamenti scientifici e accademici.

Il portoncino laterale riporta in rilievo il simbolo con motto scelto da Giacomo Matteotti anche per la sua carta intestata Foris pugnae, intus timores (lotte di fuori, apprensioni dentro di noi) ripreso dal Nuovo Testamento, seconda lettera ai Corinzi, 7,5.

Si tratta di uno splendido edificio con le tipiche caratteristiche architettoniche di una villa di campagna: organizzazione tripartita degli ambienti, con il salone centrale, le stanze ubicate nelle ali laterali e il vano scala di collegamento tra i piani. Attorno alla villa uno splendido parco di piante autoctone quali pioppi cipressi, platani e alloctone (pini, abeti, sequoie).
Matteo Matteotti, nonno del politico, era nato a Comasine, nella Val di Peio in Trentino, paese della famiglia Matteotti. Dopo alcuni anni di pendolarismo si era trasferito a Fratta Polesine e morì tragicamente il 9 giugno 1858. Suo figlio Girolamo Stefano (nato a Comasine nel 1839) portò avanti e allargò l’attività paterna: commerciante in ferro e rame, aveva investito i profitti in case e in terreni, e raggiunse un’invidiabile posizione economica. La stampa cattolica locale di quegli anni, avversaria del figlio socialista, lo accusò di essersi arricchito con l’usura.
Nel 1875 le fortune della famiglia aumentarono ancora grazie al matrimonio di Girolamo con Isabella Garzarolo, una donna semianalfabeta, ma con un carattere indomito, fornita di grande senso degli affari e di una dote cospicua. Ebbero sette figli, quattro dei quali morirono in tenera età: degli adulti, Giacomo Lauro fu il secondo, dopo Matteo (1876-1909) e prima di Silvio (1887-1910), e l’unico a sopravvivere ai fratelli, morti ancor giovani di tisi. Tutti i giovani Matteotti si impegnarono in politica nelle file del Partito socialista, seguendo l’esempio del padre che era stato consigliere comunale di Fratta Polesine dal 1896 al 1897.
Quando nacque Giacomo, nel 1885, la famiglia Matteotti poteva annoverarsi fra le famiglie agiate della provincia. Suo padre Girolamo morì nel 1902, lasciando alla moglie la conduzione del negozio e dei connessi interessi.
Dal 21 agosto 1924 Giacomo è tornato qui ed è tumulato nel cimitero vicino.
All’interno della Villa è allestita una mostra documentaria relativa alla vita e alla tragica morte del deputato. La mostra è fotografico-giornalistica anche in formato digitale e il visitatore può utilizzare un tavolo interattivo che permette di leggere tutti gli scritti di Matteotti, i suoi discorsi politici, numerose testate giornalistiche dell’epoca e documenti sulle condizioni del Polesine tra Ottocento e Novecento.


Si consiglia la prenotazione al seguente sito:

www.aqua-deltadelpo.com

In base alle disposizioni del D.L. 105 del 23/07/2021, l’accesso è possibile solo alle persone in possesso della Certificazione verde COVID-19 (Green pass).