Barcolana 56: migliaia di vele per un grande spettacolo

Barcolana 56: migliaia di vele per un grande spettacolo

La Barcolana di Trieste: un evento internazionale di grande appeal che quest’anno è arrivato alla 56esima edizione.

Una città allestita a festa è quella che ha accolto migliaia di turisti, esperti del settore, appassionati velisti o semplici curiosi che hanno affollato le vie e le piazze di Trieste sin dal primo mattino di domenica 13 ottobre. Dopo una settimana di eventi pertinenti la vela per appassionati e non finalmente le 1757 barche iscritte alla celebre regata hanno dato spettacolo sulla rada di Trieste tra Barcola e Miramare per poi spostarsi fino a raggiungere, dopo un miglio e mezzo, la Diga del Porto Vecchio.

Piazza dell'Unità a Trieste dove si è svolta la 56° Barcolana
Piazza dell’Unità, Trieste

Qui, di fronte alla piazza dell’Unità, era posizionato l’arrivo della regata. Tra musica e intrattenimenti vari la partenza si è svolta alle 10.30 in punto e tutto si è concluso in un paio d’ore circa. 13 miglia nautiche totali con vari momenti di tensione per le vele più piccole; gioco forse più facile invece per le imbarcazioni più grandi come le prime due ad arrivare sul podio, la Maxi 100 Arca Sgr e il Fast and Furio Sailing Team capitanato da Furio Benussi e dalla figlia Marta, timoniera ed erede della famiglia di velisti.

La regata della 56° Barcolana a Trieste
Barcolana 56°, Trieste

Furio e Marta Benussi hanno dovuto difendersi dalla barca di Mitja Kosmina, arrivando primi già alle 11.05.45. Il podio con il terzo posto per la barca delle Fiamme Gialle con una Guardia di Finanza che brinda ai suoi 250 anni di storia. Bellissima anche la vela dalla storia gloriosa proprio qui a nordest, il celebre Moro di Venezia, protagonista del sogno della Coppa America di Raul Gardini e dello skipper americano Paul Cayard.

La particolarità unica tra le altre di questa regata triestina è che vi gareggiano scafi maxi e scafi piccoli, tutti insieme. La filosofia che ne sta alla base è infatti quella che certamente è bello vincere una regata ma lo è altrettanto prendere parte a un evento destinato a girare il mondo in lungo e in largo.
La manifestazione della regata si è chiusa ufficialmente alle 17.30 con l’arrivo al traguardo di una barca della tradizione, la passera lussignana Dixie di Danijel Dekleva (Società Velica di Barcola e Grignano), che ha vinto il trofeo dell’ultimo arrivato – grande come quello del vincitore.

Sulla darsena davanti a Piazza Unità d’Italia pronte le bottiglie di spumante per brindare e “crostoni” vari come nella migliore tradizione triestina, tra sarde in savor, jota e cevapcici. Fiumi poi di birra e caffè nero per il resto dei curiosi che trova di che rifocillarsi presso bancarelle e stand. Dopo una passeggiata intorno alla piazza e nelle vie vicine l’appetito non manca – non dimentichiamo che Trieste ha parecchie vie in saliscendi – e l’offerta di street food è vastissima con cibo da tutte le regioni d’Italia.

Interessanti poi per i più curiosi anche gli stand delle forze dell’ordine, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza con dimostrazioni, arricchiti da visori e simulatori. Non si contano poi le bancarelle a tema vela con offerta di abbigliamento tecnico. Qualche capo, di solito a caro prezzo, per l’occasione è in offerta e i clienti fioccano.

Un pubblico variegato tra lo snob e il pop: qualche velista superabbronzato e palestrato, le bellissime ragazze degli sponsor e poi una marea di avventori locali o da fuori regione. Pullman anche dalla confinante Slovenia oltre che da varie città del nord Italia, parcheggi esauriti sin dalle prime ore del mattino. Vie affollate oltremisura. Difficile trovare un posto a sedere. Fortunati quelli in tribuna che possono ammirare tutta la regata dall’alto delle loro postazioni. Chi non ha questa fortuna si accontenta anche di posizionarsi lungo la SS14 Viale Miramare oppure appena fuori città sulla Strada Costiera. Qui le vele sono lontane, ma il colpo d’occhio è unico nel suo genere.
Un sole pallido e un mare con poco vento, ma lo spettacolo anche quest’anno è stato assicurato. Per chi non era presente, la consolazione della diretta tivù.