Lockdown terminato; fase 2 al via dal 4 maggio. Che fare dopo questo periodo di quarantena se in casa non siamo riusciti a praticare un po’ di ginnastica e nemmeno a seguire una lezione di pilates, di yoga o di tai chi?
Prepariamoci per uscire a camminare, riprendendo il ritmo della nostra consueta camminata sospesa alla fine di febbraio; naturalmente indossiamo la mascherina che in Veneto è obbligatoria e rispettiamo la distanza dalle altre persone, evitando assolutamente ogni forma di assembramento.
Lo possiamo fare nel nostro quartiere o rione o nei parchi e nei giardini della nostra città. Possiamo anche praticare su qualche argine tra il verde e lo specchio d’acqua vicino, ma a patto che non sia affollato né sia troppo stretto il passaggio per pedoni o peggio che ci sia promiscuità tra pedoni e ciclisti. Può essere pericoloso già i tempi di normalità.
Se siamo a Venezia, il discorso cambia, perché camminare per le calli ci può costringere a passare forzatamente vicino ad altri: l’importante è usare un po’ di buon senso e mantenere sempre la mascherina ben fissa sul volto a coprire bocca e naso. Magari non sarà il massimo del confort, ma assicureremo la protezione a noi stessi e maggiore sicurezza anche agli altri. Quindi prepariamoci: calziamo le nostre snikers più comode, indossiamo pantaloncini lunghi o corti, una maglia traspirante e la mascherina. Meglio poi se in tasca abbiamo anche una boccetta di liquido o gel disinfettante.
Armiamoci della solita buona volontà e cominciamo. La camminata veloce o fast walk: è considerata un’attività aerobica di fitness o di wellness, a seconda di quanto ci prefissiamo. Il movimento della camminata veloce è quello che i tecnici definiscono a “pendolo invertito”, cioè è un movimento condiviso da qualunque animale provvisto di gambe/zampe, anche se con schemi motori talvolta diversi, per cui l’uomo oscilla attorno all’asse delle caviglie di circa 0/4 gradi.
La camminata veloce è meno d’impatto della corsa e può essere praticata da tutti; richiede meno impegno e comporta un minor numero di rischi e complicazioni rispetto alla corsa di fondo. Sarà forse per questo motivo che molti sportivi (soprattutto corridori) sottovalutano la camminata veloce? Spesso viene ritenuta un’attività blanda, poco intensa e scarsamente efficace.
In realtà ci impegna l’organismo in modo da impiegare molte energie e dunque calorie; la quantità di energia consumata dipende dalla intensità ovvero dalla velocità del movimento e dalla pendenza del suolo. Andare su e giù per i ponti o inerpicarsi in montagna per un sentiero abbastanza ripido non è come praticare in pianura.
L’importante è che seguiamo una tabella di marcia con l’obiettivo di aumentare la soglia anaerobica. Cosa ci permette di fare la camminata veloce? Innanzitutto dimagrire e smaltire quel paio di chiletti che in questi giorni abbiamo recuperato tra una pizza, del buon pane e una fetta di torta, complice la pigrizia o l’inattività.
Praticando la camminata veloce possiamo fare opera di prevenzione e riabilitazione cardiocircolatoria, migliorare certi disturbi respiratori, soprattutto se camminiamo in parchi con molti alberi e verde. Anche per questa pratica leggera e piacevole sussistono tuttavia delle controindicazioni: ad esempio chi soffre di disagi muscolari ed osteoarticolari è bene che non pratichi o sia seguito da un fisioterapista o un esperto.
Nella camminata veloce si coinvolgono persino le braccia, perché vanno piegate e tenute lungo i fianchi a poco meno di 90°, muovendole avanti e indietro. Attenzione a non fare movimenti verso l’esterno, che rischiano di sbilanciare il corpo, o verso l’interno (incrociandole davanti al corpo).
Se siamo un po’ troppo sovrappeso e addirittura siamo affetti da obesità, allora evitiamo del tutto la camminata veloce e preferiamo invece farci consigliare dal medico che ci segue. Ma se invece vogliamo bruciare la pancetta, è necessario mantenere un ritmo sostenuto per un arco di tempo compreso tra 30 e 50 minuti almeno, dopo un riscaldamento di 10 minuti con una camminata a velocità naturale.
Per ottenere benefici maggiori e migliorare la condizione fisica motoria è sufficiente camminare a passo sostenuto per 40-45 minuti per 4-5 volte a settimana. Per “sgonfiare” 1 kg di tessuto adiposo, dovremo percorrere circa 240 km, ovvero 24 giorni di allenamento consecutivo – se riesce a percorrere sempre 10 Km al giorno. Una cifra impegnativa, vero?
Ma non scoraggiamoci e iniziamo.
Naturalmente con tutti i DPI previsti dall’ultimo DPCM e dall’ultima Ordinanza.
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