Padova chiude un cinema storico come l’MPX che è stato punto di riferimento importante per la cittadinanza residente in centro storico e non solo. La multisala che era stata rinnovata nel è sempre stato attiva con le scuole per ospitare cineforum a tema e poi discussioni tra gli studenti e esperti cinefili.
Fortunatamente, però, altri cinema vicini al centro sono ancora attivi e praticano una forte resilienza contro i tempi difficili, che hanno portato alle stele le spese elettriche e di riscaldamento. Il cinema Lux, situato in Via Cavallotti, 9, raggiungibile facilmente col tram e a pochi passi dal prato della Valle, ripropone una interessante rassegna dal titolo originale che suona come “Cinesguardi: Trans-formazioni – Società, gruppi, identità” dedicata al rapporto tra cinema e adolescenza.
Ogni due settimane, il mercoledì con inizio alle 20,30, si proietteranno delle pellicole legate al tema delle trasformazioni e delle inquietudini che caratterizzano oggi il mondo dei giovani e dei giovanissimi. Un’ulteriore occasione, questa, di confrontarsi con lo scottante problema della adolescente. Se da sempre questa età è risultata difficile e critica, oggi più che mai i giovani nella fascia anagrafica 12/20 presentano spesso forme patologiche di angoscia e ansia, quando non si tratta di depressione o vere e proprie psicosi. Ma la rassegna vuole anche sottolineare la forza e il coraggio che i giovani spesso dimostrano in situazioni di emergenza e non, nella vita quotidiana a scuola o al lavoro, nelle aule universitarie o in ufficio. Come sempre si è soliti ripetere, i giovani costituiscono la base della futura civiltà e riflettere su di essi significa sempre più essere cittadini responsabili e sensibili alle opportunità da dare alle giovani generazioni. Non si tratta solo, dunque di stigmatizzare le incertezze, ma anche di analizzare le opportunità.
Cinema Lux, i film in programma
La rassegna si è aperta ieri sera (mercoledì 12 ottobre) con il film Un altro giro, del regista Thomas Vinterberg (Danimarca/Svezia/Olanda 2020, 117’). Un film premio Oscar nel 2020 come Miglior film straniero. Le quattro serate continueranno il 26 ottobre, con la proiezione del film Germania anno zero di Roberto Rossellini (Italia, Germania, Francia 1948), una pellicola che fa parte della cosiddetta “trilogia della guerra” di Rossellini, dopo Roma città aperta e Paisà.
La storia è ambientata in una Berlino occupata dagli alleati, dove Edmund Koehler, un ragazzino di 11 anni (interpretato da Edmund Moeschke) che si esibiva al circo come acrobata con la famiglia, affronta varie avventure, finendo col cadere vittima del cinismo di un adulto ex nazista. Forse la figura di Edmund ricordava a Rossellini il figlio Romano, prematuramente scomparso all’età di nove anni nel 1946, e alla cui memoria il film è dedicato nei titoli di testa.
Si prosegue poi il 9 novembre con Tomboy di Céline Sciamma (Francia, 2011) sul tema della sessualità nell’età preadolescenziale. Sciamma osserva il microcosmo dei bambini con tenerezza e acuta intelligenza, ma senza facili o inutili semplificazioni.
Facendosi credere un maschietto, e attirando così le attenzioni di Lisa, la piccola Laure andrà alla scoperta della propria sessualità.
Il quarto ed ultimo incontro è tratto dal romanzo di Jean Teulé, La bottega dei suicidi. La pellicola – con la regia di Patrice Leconte (2012) – mantiene lo stesso titolo ed è un’opera prima. In una città francese, dove la vita è difficile a causa della crisi e del carovita e dove il tasso di suicidi è molto elevato, solo una famiglia prospera: i Tuvache, proprietari della Bottega dei suicidi, un negozio dove si può trovare tutto l’occorrente per suicidarsi comodamente. La storia nonostante l’ambientazione ha dei tratti ironici e divertenti. Proprio perché tratta l’argomento del suicidio, ancora oggi per ovvi motivi tabù, per diverso tempo in Italia il film è stato vietato ai minori di 18 anni, fino al ricorso vincente della casa di distribuzione.
Il film La bottega dei suicidi sarà preceduto dal corto “Look Around” (2022) di Giuseppe Ferlito e dei ragazzi del liceo Cornaro di Padova e seguito da una conversazione con il pubblico del critico Ezio Leoni, della psichiatra Elisabetta Marchiori, dell’esperta in letteratura per ragazzi Chiara Pinton e del neuropsichiatra Lenio Rizzo.
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