A Padova la mostra "Gaudeamus!"

A Padova la mostra "Gaudeamus!"

A Padova ha aperto un museo del tutto originale, l’unico in Italia: è GaudeaMUS! E si trova presso il Palazzo del Bo, nell’atrio antistante lo storico bar. Ha il patrocinio della Regione Veneto e la realizzazione è stata ad opera della Fondazione Otto Febbraio con il finanziamento della Fondazione Cariparo.
Si tratta di 12 vetrine sulla storia della goliardia a Padova. L’obiettivo è quello di rendere noto al pubblico il senso, l’origine e la storia di costumi, manifestazioni e tradizioni studentesche. Atteggiamenti e aneddoti dei goliardi che a volte sono apparsi burleschi o addirittura carnascialeschi riacquistano in questa mostra la loro giusta collocazione all’interno del patrimonio culturale dell’ Ateneo e della città di Padova.
Del resto gli antichi privilegi studenteschi furono sanciti dalla Costituzione Authentica Habita, emanata nel 1155 dall’imperatore Federico I Barbarossa. E’ proprio da qui che inizia il percorso che attraversa poi caratteri e aspetti della Goliardia come l’elezione del Tribuno, gli Ordini Goliardici (o Accademie), il dono della gallina al rettore, il Questore del Bo, la questua goliardica, il processo di iniziazione goliardica, il battesimo della feluca.
Oltre alle feluche delle Facoltà, è possibile vedere orsine, mantelli, sai, insegne di ogni genere che aiutano il visitatore ad addentrarsi nel mondo delle tradizioni goliardiche patavine.
Un totale di circa 350 tra vestimenti, feluche e documenti a ricordare la Patavina Libertas filo conduttore del Museo e l’evoluzione della stessa nei secoli. Non dimentichiamo che la fondazione dell’Ateneo patavino avvenne nel 1222, quando alcuni studenti di Bologna approdarono in città: a quell’anno risale la prima registrazione di una regolare organizzazione universitaria.
Immancabile l’aspetto musicale con testi di canzoni goliardiche, strumenti musicali e musica prodotta dalla nota banda musicale Polifonica Vitaliano Lenguazza. Una parte è dedicata anche al papiro di laurea e alla sua storia con riproduzioni e originali dell’800 e del ‘900. Merita una visita.