Sull’Appennino bolognese i menù sono a km ∅

Sull’Appennino bolognese i menù sono a km ∅

Il progetto, promosso dal Gal dell’Appennino bolognese, intende valorizzare le produzioni agroalimentari della zona, con la partecipazione diretta di ristoranti e operatori locali. L’iniziativa proseguirà fino al 9 dicembre

 

Sull’Appennino bolognese è in pieno svolgimento “Un Piatto di Appennino: alla scoperta dei menù a km ” un evento territoriale promosso dal Gruppo di Azione Locale dell’Appennino Bolognese e realizzato grazie al contributo di diversi soggetti pubblici tra cui la Città metropolitana di Bologna e con il patrocinio di Slow Food Bologna.

Il progetto intende promuovere e valorizzare le produzioni agroalimentari appenniniche, con la partecipazione diretta di ristoranti e operatori locali che in occasione di una ventina di serate a tema, iniziate nei giorni scorsi per concludersi a metà dicembre, con menù tipici che prevedono il rigoroso impiego di materie prime e vini del territorio. Quindi, in particolare, Vini dei Colli bolognesi ed imolesi, Parmigiano Reggiano di montagna, formaggi teneri locali, ricotte, formaggi di latte di capra, carni di  mora romagnola, selvaggina, salumeria della tradizione montanara, succhi e trasformati di antica mela rosa romana, patate e orticole di montagna, tartufi, funghi, miele, castagne, marroni e farine biologiche di grani antichi.

I ristoranti individuati dal GAL

I ristoranti che partecipano all’iniziativa sono stati individuati nelle Vallate del Lavino, Samoggia, Savena–Idice, Setta e Sambro, Reno e del Santerno. La selezione è stata fatta dal Gal in base ad alcuni criteri, tra cui la corrispondenza delle ricette con la tradizione locale, l’eventuale innovazione e coerenza stagionale. Inoltre, viene prevista l’indicazione nei menù del  nome delle aziende produttrici delle principali materie prime utilizzate nella preparazione dei piatti.

“Il cartellone di eventi enogastronomici – ha spiegato Tiberio Rabboni, presidente del GAL – a cui hanno aderito 17 ristoratori, con il coinvolgimento di  62 produttori dell’Appennino, che mi auguro trovi l’apprezzamento di consumatori e gourmet, come ha trovato il sostegno e l’apprezzamento di Slow Food Bologna, vuole essere, da questo punto di vista, un esempio ed un incoraggiamento a praticare ordinariamente l’alleanza tra ristoratori e produttori locali”.

Un progetto enogastronomico che punta allo sviluppo turistico

Lo sviluppo rurale trova nei sapori locali un potente alleato. Le genti di montagna e campagna, depositarie di valori perenni e di tradizioni, sono certamente in grado di assicurare, specialmente in campo agroalimentare, una crescita virtuosa. Prodotti coltivati con accuratezza, passione e amore, sapori autentici e talvolta dimenticati, preparazioni “all’antica” non senza un occhio di riguardo alla dietetica. Questa è “tipicità”, seppure con un pizzico (necessario) di modernità.

Proprio in questa chiave il GAL Appennino Bolognese il progetto che vuole essere  volano per promuovere una buona cultura del cibo, che non può prescindere dall’attività agricola e dalla corta filiera, tratto caratteristico delle colline, delle montagne e delle vallate dell’Appennino bolognese.

Ovviamente nell’ambito della manifestazione, l’offerta enogastronomica del territorio viene considerata anche in un’ottica di qualificazione turistica, favorendo la visibilità delle produzioni locali nei menù dei ristoranti scelti.

 

Maggiori info: La manifestazione “Un Piatto di Appennino: alla scoperta dei menù a km ” proseguirà fino al 9 dicembre nei ristoranti selezionati. Il nome  dei ristoranti, le date delle serate a tema ed i produttori coinvolti nell’iniziativa sul sito: www.bolognappennino.it.