Il 54esimo Congresso Nazionale Ais incorona Stefano Berzi come miglior sommelier dell’anno

Il 54esimo Congresso Nazionale Ais incorona Stefano Berzi come miglior sommelier dell’anno

La manifestazione, che si è appena conclusa a Bologna, ha premiato il titolare dell’Hostaria del Vapore di Carobbio degli Angeli (Bg).

 

Il Concorso Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc è uno di quelli tosti. Non c’è dubbio. Un evento riservato ai sommelier professionisti che hanno vinto titoli regionali e che si sono contesi il riconoscimento sfidandosi – nella splendida location dell’Oratorio San Filippo Neri di Bologna – in prove di servizio, degustazioni, abbinamenti cibo-vino  e lingua straniera.

Nella foto Stefano Berzi, Miglior Sommelier Ais d’Italia –  Premio Trentodoc

Alla fine, sul gradino più alto del podio è salito Stefano Berzi,  il titolare dell’Hosteria del Vapore che si trova nella bergamasca e precisamente a Carobbio degli Angeli, un piccolo comune situato ai piedi delle prime salite delle Orobie, all’imbocco della Valcalepio

Il vincitore (associato alla sezione di Bergamo di AIS, l’Associazione Italiana Sommelier)  è stato scelto da una giuria tecnica, formata da Roberto Anesi, Ivano Antonini, Nicola Bonera, Dante Maurizio Filippi e Maurizio Zanolla, a cui si è aggiunta una giuria istituzionale composta da Sabrina Schench (Trentodoc), Antonello Maietta (Presidente nazionale AIS), Roberto Bellini (Vicepresidente AIS), Cristiano Cini  (Responsabile concorsi) e Valentino Tesi (Migliore sommelier 2019).  In giuria anche alcuni giornalisti: Martino Lapini, Stefano Franzoni e Chiara Martinelli.

La sfida finale tra quattro sommelier

La gara è stata molto equilibrata e si è risolta alle battute finali…. per un’incollatura. Infatti Stefano si è aggiudicato il titolo con una differenza davvero infinitesimale rispetto al secondo classificato, Luca D’Alterio, della delegazione di Firenze.

Sono arrivati alla fase finale anche Massimo Tortora della delegazione di Livorno e Simone Vergamini di quella di Lucca.

Stefano Berzi, è stato premiato dal presidente nazionale Ais Antonello Maietta e dalla responsabile Trentodoc Sabrina Schench.

Sono fiero di questo successo: il concorso è un riconoscimento prezioso – ha dichiarato Antonello Maietta, Presidente Nazionale Ais – che premia il percorso di crescita personale e di formazione professionale dei sommelier. Diventare Miglior Sommelier d’Italia è un sogno coltivato da anni che richiede una grande preparazione. È un privilegio per l’Associazione Italiana Sommelier, insieme all’Istituto Trento Doc, premiare oggi Stefano Berzi”.

La sinergia con l’Associazione Italiana Sommelier – sono parole di Enrico Zanoni, Presidente dell’Istituto Trento Doc – è un passo fondamentale per l’affermazione del nostro marchio, quale emblema della spumantistica d’eccellenza. Essere partner del Concorso Miglior Sommelier d’Italia, che premia il migliore tra coloro che con grande professionalità promuovono la cultura del buon bere, è per noi il suggello perfetto di questa collaborazione”.

Il futuro della gastronomia: giusto equilibrio fra tradizione e gusti del pubblico

Al centro del Congresso si è dato spazio a un interessante tavolo intitolato “Futurismo enogastronomico”. Patrizio Roversi, moderatore del dibattito, ha parlato di Filippo Tommaso Marinetti, sottolineando la dinamicità come elemento in comune dei sommelier con il movimento futurista. Giuseppe Sportelli, maître e responsabile di AMIRA per l’Emilia-Romagna, ha evidenziato come il ruolo del sommelier rappresenti una figura rilevante per il destino economico del settore. La food blogger Chiara Maci ha illustrato i concetti di delivery, dark kitchen, ghost restaurant e cloud kitchen. All’interno del convegno è stato premiato Bartolo Mogavero, vincitore del contest fotografico #dovevais, con uno scatto che raffigura i portici di Bologna, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, rispecchiati in un calice di Colli Bolognesi Pignoletto Frizzante. Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, ha evidenziato come questa immagine sia la sintesi perfetta della riflessione reciproca tra vino e patrimonio culturale. Giordano Zinzani, Presidente dell’Enoteca Regionale emiliano romagnola, ha affrontato il delicato discorso legato al vino a basso contenuto d’alcol. Infine lo chef Massimiliano Poggi ha affermato che il Made in Italy va difeso con determinazione e gli imprenditori italiani devono affrontare la concorrenza dei competitor stranieri con la consapevolezza della qualità dei propri prodotti.

L’Emilia, la tradizione in movimento

La manifestazione ha permesso anche di scoprire le ricchezze di un territorio, quello dell’Emilia Romagna, denso di storia e di tradizioni legate al cibo e al vino. Numerose sono state le masterclasses che hanno messo in evidenza le denominazioni e i prodotti emiliani, a cui si sono aggiunte altre straordinarie degustazioni tematiche dedicate a etichette italiane e straniere.

Così accanto a grandi vini emiliani (tra cui Lambrusco  e Pignoletto), salumi piacentini, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e di Reggio Emilia, per citarne solo alcuni, hanno trovato spazio anche Barbaresco, Riesling della Mosella, Bordeaux, Champagne e Porto.

La manifestazione si è conclusa con la tappa bolognese di Tramonto Divino, il tour del gusto alla scoperta delle eccellenze emiliane e romagnole.