A Schio (Vicenza) il presepio di Adriano De Rigo

A Schio (Vicenza) il presepio di Adriano De Rigo

La passione di un bancario che ha realizzato il presepio del territorio con il mercato del contadino, i salumi e i formaggi, il vigneto e l’orto e tanti altri pezzi in miniatura 

Adriano De Rigo e il suo presepio

Compie 20 anni (ed è in continua evoluzione)  il presepio  ideato da Adriano De Rigo, che sarà visibile sino a gennaio a Schio, nel quartiere Magrè.  Funzionario di banca per professione  e una smisurata passione per la  realizzazione del suo presepio, Adriano De Rigo aggiunge ogni anno un “tassello” al suo capolavoro  posto nei portici della sua abitazione a Schio. Chi passa da quelle parti puo’ soffermarsi e visitare il presepe, frutto di un’esperienza ventennale. 

E’ un presepe “montanaro” con le casette e il paesaggio alpino. La capanna della Natività si trova tra abitazioni, botteghe, stalle,  cascine con l’aia dove ochette in movimento cercano cibo, le donne che accudiscono gli animali, il mercato del contadino con bancherelle di formaggi e  salumi, i vigneti e  gli orti con le verdure. 20 anni come il grande presepio di sabbia di Jesolo, qui c’è solo un appassionato che – dopo la famiglia e il lavoro – si concentra ogni anno per creare, ampliare e rinnovare il suo presepe. 

Come mai questa passione?

Tutto nasce 20 anni fa  quando ero in vacanza in val Gardena. Da quelle parti esiste da tempo la tradizione di realizzare i presepi in legno che si possono visitare tutto l’anno.  Mi sono appassionato, facevo le fotografie e  studiavo le costruzioni e i particolari. Così ho iniziato a costruire una  capanna in legno,  poi una chiesetta.  Lavoravo nella realizzazione di questo presepe perchè mi piaceva, lo facevo per me.  A Natale componevo il presepe, invitavo gli amici, e tutti erano sempre ammirati dalla mia opera.

E poi?

Continuai negli anni a perfezionare anche la tecnica.  Dall’uso del legno a quello del cartongesso e delle lamine delle cassette della frutta.  Fu così che continuai con la mia passione, cercando sempre nuove formule e tecniche per realizzare al meglio il presepe. Dopo qualche anno ho iniziato a usare il polistirene, quello che serve per fare i “cappotti” delle case. Utilizzando uno stagnatore riesci a fare le lavorazioni dalle finestre alle scale delle abitazioni, modellare le ceste, i pani e  gli arredi del presepio…. Pezzettino per pezzettino si va avanti.

Vedo la sua attenzione nei particolari

Ci tengo molto ai particolari. Il presepe ogni anno cresceva  e io, nel tempo libero e durante le vacanze estive, cercavo sempre materiali nuovi adatti alla realizzazione del villaggio e del paesaggio: dalle cassette della frutta, ai tappi dell’olio per fare le miniceste con lo spago  di carta con all’interno un’anima di ferro, quello usato per le viti,  ecc.  E’ un lavoro di precisione.

Dove trova il materiale ?

Durante l’estate giro, faccio le foto delle case, soprattutto quelle del Trentino Alto Adige che conosco bene. Qualche anno fa mio figlio Lorenzo mi regalò un meccanismo elettrico che faceva muovere le statuine. Quell’anno sono arrivati dei bambini della scuola materna che hanno visto le statuine in movimento, erano emozionati. Mi sono concentrato sulle animazioni, ho iniziato con un sistema di leve che generano più movimenti  sulle statuine che ho adattato. 

Adriano e la moglie Antonella

Per Adriano, sposato con Antonella da cui ha avuto  i tre figli Lorenzo,Francesca e Angela,  è un lavoro quasi maniacale che svolge anche durante le vacanze estive. Ad esempio al mare a Sottomarina di Chioggia, lui – oltre a  cercare nei negozi le minuterie che gli servono, prende la sabbia della spiaggia e la porta a casa per modellare le montagne, poco gli importa “oziare” sotto l’ombrellone. In montagna invece   osserva e fotografa le case padronali del sud Tirolo, poi con pazienza le costruisce e anima le ceste che si aprono, le fontane da cui sgorga l’acqua e gli altri animaletti che animano i cortili.  

In questi ultimi anni ho realizzato alcuni interni delle abitazioni. Avevo visto una stufa vecchia e da lì ho fatto le foto e mi sono messo a realizzarla.

Arriva gente a visitare il presepe?

Prima invitavo i miei amici. Con il passare del tempo, qualcuno  ha pubblicato delle foto, le voci hanno cominciato a girare. Ora arriva qualche centinaio di persone.  Hanno cominciato le classi dei bambini della scuola materna. Ora iniziano a venire anche anziani ospiti della RSA, più altri visitatori che, con il passaparola, sono venuti a conoscenza del mio presepio.

Che cosa rappresenta il presepio di Adriano?

Il territorio di prossimità,  i mercatini (nel presepio è presente il mercato del contadino).  Ho realizzato nel presepe una casa di Pinzolo dove ci sono i campi estivi. Fuori dal terrazzo ci sono i ragazzi e la tavolata con le pizze che mangiano nell’ultimo giorno del campo estivo.

Sono “scatti” di vita di comunità e attimi della realtà contadina  immortalati nel paziente lavoro di Adriano che da quattro lustri porta avanti con grande passione. Il tutto ruota attorno alla Natività. La  storia del suo presepe continua…