È il desiderio di tramandare un retaggio culturale, la consapevolezza di dover cedere il testimone alle future generazioni, l’istinto di opporsi al tramontare di una tradizione che da secoli rende grande l’Italia nel mondo e la volontà di lanciare un messaggio: la lirica vive, e spetta a noi l’onere di farla riscoprire al grande pubblico. Sono queste le ragioni che hanno spinto Maurizio Saltarin, tenore di fama internazionale, a creare un premio che incoroni il canto e i suoi protagonisti nell’amata Este.
Cosa direbbero i defunti artisti, i drammaturgi, i commediografi, i maestri delle arti figurative, i poeti se sapessero che la lirica italiana, la più antica e rinomata al mondo, rischia oggi di cadere nel dimenticatoio, rimpiazzata com’è, purtroppo, da musica di basso valore, a noi non è dato saperlo. Quel che però possiamo – e dobbiamo ‒ fare per salvaguardare e rilanciare tale tradizione è di creare le condizioni ideali per avvicinare le persone, in particolar modo i giovani, al “bel canto”, sdoganando la credenza che esso rappresenti un passatempo riservato esclusivamente alla gente altolocata. Una prerogativa quest’ultima che è parte integrante dell’operato di Maurizio Saltarin. La recente creazione del “Premio Fabio Ronchi” ha infatti il duplice obiettivo di far conoscere la lirica e dar merito a coloro che si prodigano, anche a costo di grandi sacrifici, per mantenerla viva. In aggiunta, s’introdurrà un’importante novità. Grazie a questa manifestazione, oltre ai cantanti, verrà riconosciuto il merito anche d’altri “addetti ai lavori”, ovvero, gli agenti degli artisti. Figure la cui importanza viene spesso sottovalutata, ma che si è rivelata molte volte fondamentale per la scoperta di nuovi talenti. La stessa intitolazione del premio celebra infatti l’estense Fabio Ronchi, prima cantante e successivamente agente, il quale partecipò con successo a far crescere la carriera di voci leggendarie: Maria Callas, Beniamino Gigli e Luciano Pavarotti. Una figura ecclettica, riscoperta dallo stesso Saltarin, che ci confida: «fu proprio leggendo un testo che approfondiva la biografia dell’agente estense che trassi lo spunto per la creazione di questo premio, il quale è stato sin da subito sostenuto dalla giunta comunale guidata dal sindaco Matteo Pajola, e che promette di essere l’inizio di un percorso che mira a riportare al centro dell’interesse cittadino la lirica».
Programmato per venerdì 1° settembre alle ore 21:00 presso il Chiostro di San Francesco o, in caso di maltempo, al Teatro dei Filodrammatici, la premiazione sarà accompagnato dall’esibizioni d’importanti voci quali il soprano Elena Borin, il baritono Milo Buson, il Tenore Maurizio Saltarin e da giovani promesse e allievi d’origine italiana, europea o internazionale, nonché dai maestri di pianoforte Antonio Camponogara e Fabrizio Malaman. Un evento, ci teniamo a ricordare, al quale sarà possibile partecipare gratuitamente e che vedrà i vincitori del concorso Piero Visconti e Maurizio Scardovi, rispettivamente tenore e agente, raccontare la loro esperienza nel campo della lirica con l’intento di far emozionare i presenti e renderli partecipi d’un mondo che merita davvero d’essere riscoperto.