75: sono gli anni che compie il CUAMM nel 2025. Dal lontano 1950 più di mille persone hanno prestato servizio con Medici con l’Africa Cuamm e hanno dato il loro personale contributo, professionale e umano, in una qualche parte del mondo povero.
Ad aprire l’evento presso il Padiglione Otto della Fiera sabato scorso 22 novembre è stata Giorgia Cardinaletti, giornalista Tg1 a cui poi ha fatto seguito l’ospite attivo nel CUAMM Daniele Silvestri che ha interpretato la canzone “A bocca chiusa”, come colonna sonora di un’avventura, quella del Cuamm.

Ad portare il saluto della città di Padova, in apertura, il sindaco Sergio Giordani. Poi è stata la volta del presidente del Cuamm, il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla che ha aggiunto: «Il Cuamm è una responsabilità bella che lavora con impegno quotidiano… oggi c’è bisogno di giustizia nel mondo; c’è bisogno di una famiglia umana intera che viva nell’uguaglianza».
Accorato ed emozionante l’intervento di Mario Calabresi, giornalista e scrittore amico: che elogia il CUAMM perché in un tempo dominato dalla velocità e dall’urgenza, sceglie la “pazienza”.
E la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ricordando la collaborazione tra il Cuamm, il Ministero e l’Università di Padova ha sottolineato: «Investire in Africa è importante perché significa investire nella vita di tutti noi. In Mozambico, Sud Sudan ed Etiopia, con il Cuamm, stiamo realizzando progetti concreti, ma ci sono ancora tante altre sfide su cui lavorare. Noi siamo con l’Africa per crescere insieme».
Collaborazione che apre anche a nuove sfide, come quella in Costa d’Avorio sostenuta dal Piano Mattei, come ha detto Stefano Gatti, direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo: «Con il Piano Mattei stiamo sviluppando la cooperazione con l’Africa. La sanità è uno dei pilastri fondamentali: con il Cuamm, in Costa d’Avorio, stiamo oggi lavorando su progetti per oltre 2 milioni di euro, con l’obiettivo prioritario di ridurre la mortalità infantile. Lo splendido team del CUAMM porta avanti questi progetti, e noi creiamo le condizioni necessarie per favorire la cooperazione e renderla efficace».
A portare la voce delle Fondazioni bancarie che sostengono il Cuamm nel suo impegno, è stato Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo.
La rete Cuamm è fitta e ricca di tante anime. Tra queste, la rete di specializzandi e specializzande che insieme al Cuamm vivono un’esperienza di servizio sul campo. A portare la loro voce, Carolina Teston, medica specializzanda in ginecologia.
La sala si riempie più volte di applausi che interrompono la voce commossa della giovane ginecologa.
Sul palco poi, Alberto Mantovani, presidente Fondazione Humanitas per la Ricerca e poi la rettrice dell’Università degli Studi di Padova, Daniela Mapelli, che ha aggiunto che operare in Paesi poveri non significa fare “medicina povera”: al contrario.

Il cantautore, Daniele Silvestri ha raccontato il suo recente viaggio negli insediamenti informali della Puglia, dove il Gruppo Cuamm Bari porta assistenza: c’è un pezzo d’Africa anche qui e lavoro che il CUAMM fa in Africa lo prosegue anche in Italia.
Paolo Rumiz giornalista e scrittore, ha ricordato con grande emozione e intensità don Luigi Mazzucato, storico direttore del Cuamm: «Era un uomo dal carisma dimesso ma irresistibile. Un piccolo prete che mi ha fatto innamorare dell’Africa. Chissà cosa direbbe di questo mondo che va alla deriva. L’Africa, un tempo vista come la cattiva coscienza dell’Europa coloniale, oggi viene ignorata».

“Con il CUAMM ho conosciuto la parte migliore del nostro Paese” ha detto il cantautore, Niccolò Fabi, amico di lunga data del Cuamm.
Don Dante Carraro, direttore del Cuamm, ha parlato della sua grande sfida: costruire una Scuola per infermieri e ostetriche a Bossangoa, un’area rurale della Repubblica Centrafricana, a 80 km dalla capitale. Pochi giorni fa Don Dante era lì ad inaugurarla, insieme alle autorità locali.

A chiudere l’intensa mattinata, le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, toccanti e profonde: “Oggi più che mai il futuro dei due continenti e dei popoli è sempre di più interconnesso e il Piano Mattei è un passo verso questa cooperazione. La solidarietà è antidoto all’indifferenza… le donne e uomini del Cuamm… insegnano di far crescere la consapevolezza della dignità inviolabile e del rispetto di ogni persona”.
La manifestazione, che ha visto la presenza di circa 4000 persone, si è chiusa verso le 12.30. Per tutti il pacchetto lunch e un caldo arrivederci al 2026.












