“Il gusto dei ferraresi” al Castello di Monselice: l’Allegoria dell’Abbondanza racconta il collezionismo di Vittorio Cini

“Il gusto dei ferraresi” al Castello di Monselice: l’Allegoria dell’Abbondanza racconta il collezionismo di Vittorio Cini

Aldo Rozzi Marin ha aperto la conferenza al Castello di Monselice mercoledì 4 giugno, passando la parola alla presidente della Sesta Commissione della Regione, Francesca Scatto, la quale ha auspicato nella continuità di questi confronti culturali. Presente un folto pubblico fra cui anche Ferdinando Businaro, figlio di Aldo (a cui è attribuita la sala), grande visionario della cultura monselicense. A relazionare anche Renata Codello, segretario generale Fondazione Giorgio Cini.


Un prezioso dipinto cinquecentesco, una straordinaria figura del collezionismo italiano, e un legame indissolubile con Ferrara. Sono questi gli ingredienti della conferenza dal titolo “Il gusto dei ferraresi. Il collezionismo di Vittorio Cini”, promossa dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. Protagonista dell’incontro è stata l’Allegoria dell’Abbondanza, una raffinata tela attribuita a Camillo Filippi, pittore della scuola ferrarese, oggi esposta (e visitabile) nel Castello di Monselice.

Allegoria dell’Abbondanza, una raffinata tela attribuita a Camillo Filippi, pittore della scuola ferrarese, oggi esposta (e visitabile) nel Castello di Monselice.


A guidare il pubblico in questo viaggio nell’arte e nel collezionismo è stata Alessandra Pattanaro, docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Padova e massima esperta del pittore. A partire dall’opera, databile intorno al 1537-1540, la studiosa ha ricostruito le tappe affascinanti della collezione ferrarese di Vittorio Cini, figura centrale nella storia culturale del Novecento italiano che ha dato il via all’omonima Fondazione sull’Isola di San Giorgio a Venezia.


Il dipinto rappresenta una figura femminile sontuosamente vestita, simbolo dell’Abbondanza, circondata da fiori e frutti che traboccano da una cesta. Un’opera che per lungo tempo ha suscitato dibattiti critici: attribuita da Nino Barbantini a Girolamo da Carpi, è poi passata attraverso i nomi di Battista Dossi e infine assegnata con certezza a Camillo Filippi, grazie agli studi di Jadranka Bentini e della stessa Pattanaro.

Vittorio Cini e il sodalizio con Barbantini

La tela non è solo un capolavoro pittorico, ma anche un tassello della profonda amicizia e collaborazione tra Cini e Nino Barbantini, celebre critico d’arte e museologo. Il loro incontro a Ferrara nel 1934, all’indomani della grande mostra sulla pittura del Rinascimento estense, segna l’inizio di un sodalizio che porterà alla nascita della collezione di dipinti “ferraresi”, e alla valorizzazione del Castello di Monselice, restaurato sotto la supervisione dello stesso Barbantini tra il 1935 e il 1942.


Come ha ricordato Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, «la ricerca di ‘cose ferraresi’ fu uno dei capisaldi dell’attività collezionistica di Cini, uomo guidato da un gusto raffinato e da una profonda connessione con la cultura della sua terra d’origine».
A partire dal 1941 e fino al 1970, Cini mise insieme un nucleo straordinario di opere ferraresi, consigliato prima da Barbantini e poi da Federico Zeri, altro grande nome della critica d’arte italiana. Quest’ultimo definì la raccolta «il più ampio e variegato corpus ferrarese visibile in Italia dai tempi della collezione Costabili».

Una collezione che racconta un’identità

Oltre all’Allegoria dell’Abbondanza, la collezione Cini comprende capolavori come il San Giorgio di Cosmè Tura, le tavolette di Ercole de’ Roberti e la celebre Zuffa di Dosso Dossi, parte della decorazione originaria della camera di Alfonso I d’Este a Ferrara. Non manca infine l’imponente Annunciazione di Garofalo, oggi conservata presso la sede veneziana della Fondazione.


La conferenza al Castello di Monselice ha restituito così il senso profondo di un collezionismo colto, identitario e affettivo, in cui ogni opera parla non solo di arte, ma anche di radici e visioni condivise.

Conferenza stampa dal titolo “Il gusto dei ferraresi. Il collezionismo di Vittorio Cini”, promossa dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini.