I “gioielli” di proprietà della Regione Veneto: Villa Contarini di Piazzola sul Brenta e il Castello di Monselice. Intervista all’avv. Aldo Rozzi Marin presidente della Marco Polo Srl che gestisce il grande patrimonio
Aldo Rozzi Marin è il presidente dell’Immobiliare Marco Polo Srl che gestisce due gioielli di proprietà della Regione del Veneto. Tutti e due nella provincia di Padova: uno a nord, a Piazzola sul Brenta, costituito dalla meravigliosa Villa Contarini e dall’immenso Parco; uno a sud, a Monselice, il Complesso Monumentale del Castello, del Mastio Federiciano, del museo Longobardo e di Villa Duodo. Di professione avvocato, con il suo prestigiopso studio nel vicentino, Aldo Rozzi Marin è alla guida della Marco Polo dal 2017, da quando venne chiamato dal governatore
Luca Zaia a gestire i due complessi regionali. Si definisce “un veneto nato in Cile” (a Santiago del Cile), 56 anni, una carriera di prestigio, con una laurea alla Pontificia Università Cattolica. Numerose le sue attività, fra le quali quella di Console Onorario del Cile, presidente dell’associazione Veneti nel Mondo, al suo attivo vanta numerose pubblicazioni storico-sociali e molti riconoscimenti.
Presidente, ci può raccontare come mai la Regione del Veneto, negli scorsi anni, ha avviato la convenzione con Immobiliare Marco Polo Srl per la gestione dei suoi più importanti siti del Veneto: il complesso monumentale di Monselice e Villa Contarini di Piazzola sul Brenta?…
È frutto di una politica della Regione di snellire la sua articolazione organica e diminuire i costi di gestione. Alla società Immobiliare Marco Polo srl, interamente partecipata dalla Regione, è stato perciò affidato l’incarico di gestire i due complessi monumentali di sua proprietà. Da prima il complesso di Villa Contarini e successivamente nel 2017 il complesso monumentale di Monselice, composto da Castello, Rocca, Mastio Federiciano, Antiquarium Longobardo, Museo delle Rarità di Carlo Scarpa e Villa
Duodo. Due luoghi incantevoli, un patrimonio architettonico ricco di memoria storica e di simboli culturali per la terraferma veneta. La Regione del Veneto sente il dovere di proteggere e valorizzare questi monumenti e mantenere il loro splendore. Come potrete vedere, la Regione sta realizzando rilevanti lavori di restauro.
Nello specifico, di cosa si occupa la Marco Polo?
La società Immobiliare Marco Polo si occupa degli aspetti della gestione che vanno dalla manutenzione ordinaria, alla sorveglianza e alla custodia, dalle attività di studio
e ricerca, alla valorizzazione dei due complessi monumentali attraverso le aperture ai visitatori, la formazione, gli eventi pubblici e privati, e le attività di comunicazione. Inoltre, essendo un braccio operativo della Regione, si rapporta quotidianamente con essa e insieme si elaborano le politiche di tutela e valorizzazione per entrambi i siti.
Ci racconta le tappe?
Dall’ordinaria amministrazione e manutenzione dei beni culturali siamo poi
passati alle attività di valorizzazione e promozione, anche con il coinvolgimento del territorio: le visite guidate, gli eventi pubblici, i convegni, i matrimoni e alcuni set cinematografici.
Il primo triennio è stato concentrato sullo studio e sulla realizzazione di tutti gli adempimenti amministrativi necessari per il corretto funzionamento della società a seguito dell’avvenuta incorporazione del precedente gestore della Rocca, ovvero di tutte quelle attività inerenti all’amministrazione trasparente, le tematiche relative alla privacy e quelle relative agli aspetti legali: contratti, convenzioni in essere e da sottoscrivere, inventari ecc. Attività che sono state realizzate quasi completamente senza ricorrere ad esperti esterni.
I programmi realizzati?
Formazione e ricerca, alternanza scuola lavoro, convegni e attività specifiche
in ambito culturale. Nel 2019 abbiamo inoltre istituito una borsa di ricerca post lauream dal titolo “Patriziato veneziano e governo del territorio padovano tra Cinque e Seicento” dedicata a Aldo Businaro, instancabile promotore dei valori culturali custoditi a Monselice e uno dei protagonisti della vita e della storia della città. L’amore per il bello, per la cultura e l’architettura lo hanno portato a mettersi in relazione con grandi artisti e illustri letterati. È noto il suo sodalizio con l’architetto Carlo Scarpa di cui divenne amico, confidente e ispiratore. L’attività di ricerca è coordinata con il CISA (Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio), e ha come responsabile scientifico Edoardo Demo, professore associato di Storia Economica presso il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona, il quale si occupa, prevalentemente, di storia economica e sociale della terraferma veneta tra tardo medioevo ed età moderna. A Piazzola abbiamo continuato il lavoro di promozione e valorizzazione culturale ospitando importanti mostre, convegni e fiere, come ad esempio: Caseus Veneti, In Villa Veritas e Vintagemania. Abbiamo potenziato la comunicazione sia attraverso canali mediatici che a mezzo stampa: un nuovo sito internet in tre lingue, nuovi dépliant e un cartello pubblicitario lungo l’autostrada A4. Oltre alla promozione derivata dai convegni, abbiamo ideato una giornata di studio al Palladio e alla Villa Contarini, che ha registrato una lusinghiera adesione di esperti, professionisti e pubblico.
Il suo desiderio per il complesso monumentale di Monselice?
Il complesso monumentale di Monselice è radicato nella città. E partecipa con la città, con le associazioni, con le scuole, ecc. E parlando di scuole, si parla di formazione.
Vorrei che fosse maggiormente conosciuta la storia e il significato di questo complesso monumentale. Per permettere maggiore accessibilità e fruizione dei beni culturali che caratterizzano la città di Monselice è stata inoltre realizzata l’automatizzazione del parcheggio Cava della Rocca. I lavori, terminati tra maggio e giugno 2020, hanno riguardato sia la sistemazione e l’automatizzazione dell’area di sosta che la dotazione di un adeguato impianto di illuminazione e videosorveglianza per consentirne l’utilizzo nell’arco delle 24 ore, aumentando così la sicurezza degli utenti. Per il futuro, passata questa fase pandemica, mi auguro di continuare a pieno regime, assieme al personale e alle guide del Castello, ad accogliere turisti e visitatori, dedicando una speciale attenzione ai ragazzi. E poi realizzare una bella pubblicazione sulle armi custodite nel castello, e poter dare nuova vita, in sinergia con i privati, a Villa Duodo. Per l’apertura del Mastio si attende a breve l’autorizzazione da parte della Regione, al termine dei lavori di messa in sicurezza.
…. E per Villa Contarini a Piazzola sul Brenta?
Per Villa Contarini vedo una duplice funzione: da un lato quella culturale rappresentata oggi principalmente dalle visite guidate, da mostre ed esposizioni e in futuro penso a collaborazioni con le Università e i Comuni, e gli altri enti regionali che si occupano di cultura e ville. Dall’altro lato, la funzione
commerciale con eventi, matrimoni, incontri, fiere. Senza dimenticare il grande parco di più di 50 ettari, un paradiso naturale che deve essere valorizzato: immagino di recuperare sei ettari per creare un bosco di pianura, memoria naturalistica della Serenissima, un museo verde vivo: il bosco e i suoi coabitanti, con tutte le azioni educative per i ragazzi e non solo che ne possono derivare. L’idea della valorizzazione non ha una dimensione statica ma dinamica perché interessa la Villa, l’ambiente, il territorio, le imprese e i cittadini. Anche Villa Contarini è oggetto di ingenti opere di restauro e di messa in sicurezza. Di recente si sono conclusi gli interventi conservatividella parete posteriore della villa e delle scuderie. Sono ancora in corso i lavori di messa in sicurezza della peschiera e la riqualificazione del giardino dei limoni. Come per Monselice anche per Villa Contarini si tratta di lavori interamente realizzati dalla proprietaria Regione del Veneto.
Come si è chiuso l’anno 2020 e quali sono le prospettive per il 2021?
Il 2020 è stato un anno veramente difficile. L’azzeramento delle visite in alcuni periodi, per la chiusura forzata, e la non possibilità di realizzare e/o programmare
eventi ha segnato,per il Complesso Monumentale di Monselice, una perdita del 75% del numero di visitatori paganti rispetto all’anno 2019. Per il Complesso di Villa Contarini la percentuale è simile. I visitatori paganti nel 2020 sono stati quasi il 70% in meno rispetto al precedente anno. Dal punto di vista economico non credo serva un commento. La diminuzione del 75% di visitatori deriva dal calcolo dei biglietti venduti. A questo vanno aggiunti tutti gli eventi che sono stati sospesi o programmati senza poter essere realizzati. L’obiettivo è di poterli inserire nuovamente nel calendario delle attività e degli eventi per l’anno 2021.
Insomma, una batosta nella cultura e nel turismo…
Speriamo che la recente riapertura dei beni culturali, anche se solo dal lunedì al venerdì e con ingresso contingentato su prenotazione, sia uno spiraglio per poter tornare ad accogliere presto turisti e partecipanti agli eventi culturali. Direi che in questi mesi tanto e poco allo stesso tempo si è detto sui patrimoni culturali. Bisogna rilanciare il ruolo della cultura, pensando al futuro.
Ci parli di lei…
Sono un “veneto nato in Cile”. Sono nato a Santiago del Cile, da famiglia di ascendenza veneta che ha mantenuto l’identità e coltivato l’amore per la patria di origine. A 25 anni mi sono stabilitoin Veneto, dove poi mi sono sposato e ho avuto tre figli. Esercito la professione di avvocato e mi sono specializzato in contrattualistica e diritto internazionale, e già da parecchi anni anche di tutela dei beni culturali. Oltre ad essere amministratore unico della società Immobiliare Marco Polo Srl dal 2017, da più di trent’anni svolgo attività di volontariato in ambito culturale e dell’associazionismo veneto di emigrazione, con lo scopo principale di rinsaldare i legami tra il Veneto e le comunità venete sparse per il mondo, valorizzando il patrimonio storico, culturale e imprenditoriale del Veneto.
Per me le mura del castello, del Mastio e della villa Contarini raccontano la storia di persone che prescelte per un compito lo assolvevano con senso del dovere, dignità e abnegazione. La facciata di Villa Duodo ci parla delle allegorie della Temperanza, della Fortezza, della Giustizia, del Valore, dell’Amor di Patria, della Fede, della Carità e della Speranza. Viviamo in un’epoca difficile e povera di speranze. Ma quello che siamo e quello che saremo nel futuro dipende da noi. Ed è oggi che dobbiamo mettere in gioco il nostro sapere e la nostra volontà nella realtà in cui viviamo, misurandoci non solo con il presente. Siamo custodi di una identità e continuatori di un grande progetto: per me questo luogo è vivo, è come un campo dove depositiamo il seme che permetterà alle prossime generazioni di raccogliere il grano che alimenta la nostra storia.
Che programmazione avete per entrambi i complessi di Monselice e di Piazzola? A livello turistico avete in programma di avviare unaimportante campagna di comunicazione?
L’utilizzo e la valorizzazione dei complessi monumentali vengono perseguiti attraverso iniziative di carattere culturale, professionale e commerciale coerenti con gli obiettivi
di rispetto e di tutela del patrimonio monumentale ed ambientale previsti dalle vigenti norme in materia econ le strategie di utilizzo dei complessi dettate dalla Amministrazione regionale affidante. Nella sfera della promozione rientra un importante intervento di aggiornamento del sito internet istituzionale del Castello di Monselice che sarà completamente rinnovato nell’aspetto grafico e contenutistico mantenendo l’impostazione multilingue (italiano, inglese e tedesco).I canali social e video (Facebook, Instagram, YouTube) vengono invece aggiornati periodicamente.Oltre alle azioni promozionali realizzate direttamente dalla Regione del Veneto con la partecipazione alle fiere di settore, ad esempio la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, la promozione e la valorizzazione continua anche a mezzo stampa cartacea e non. Riporto ad esempio il recentissimo servizio girato presso il Castello e andato in onda su Rete 4, programma Sempre Verde. La migliore campagna di comunicazione per valorizzare il patrimonio di cui siamo custodi è quella connessa alle attività e agli eventi organizzati. Continuiamo su questa strada!