Continuano anche per maggio e giugno con gli ultimi due appuntamenti le giornate dedicate a Ivo Andrić. Si tratta di eventi culturali promossi dal gruppo YU LIBRI, in collaborazione con l’associazione Viaggiare i Balcani, le librerie Pangea e LibrOsteria, con il sostegno del Sacchettificio G. Corazza di Ponte San Nicolò e con il Patrocinio del Comune di Padova.
Due eventi si sono già svolti rispettivamente a marzo e aprile. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 18 maggio alle 19.30 e l’ultimo per il 29 giugno alla medesima ora.
Ivo Andrić è stato uno dei maggiori esponenti delle letterature slavo-meridionali ed europei del XX secolo e l’unico Premio Nobel (1961) tra gli scrittori jugoslavi, in occasione dei 130 anni dalla sua nascita (1892-1975).
Nato nel 1892 nelle vicinanze di Travnik (Bosnia), è appunto alle lontane e complesse vicende storiche del suo paese che Andrić dedicò la propria attenzione di scrittore dalla forte impronta realistica. Durante gli anni che precedettero il primo conflitto mondiale e la costituzione dello Stato iugoslavo aderì al movimento irredentista serbo e per questo venne condannato anche al carcere e al confino. In seguito si dedicò alla carriera diplomatica, soggiornando in diverse città europee, e approfondendo nel frattempo la vocazione letteraria. Quando Ivo Andrić svolse incarichi diplomatici anche in Vaticano, a bucarest, a Madrid e in vari Paesi d’europa. Era un lavoro poco impegnativo che gli permise di dedicarsi alla sua vera passione: la scrittura.
Risale agli anni Trenta la pubblicazione di alcuni volumi di novelle e al 1945 quella dei due romanzi maggiori, La cronaca di Travnik e Il ponte sulla Drina. Dopo la Seconda guerra mondiale Andric continuò la sua attività di scrittore.
Le opere letterarie di Ivo Andrić, sia quelle maggiori (Il ponte sulla Drina, La cronaca di Travnik, La signorina, Il cortile maledetto), sia quelle cosiddette “minori” (racconti, diari di viaggio, poesie – La vita di Isidor Katanić, La donna sulla pietra, Litigando con il mondo, Buffet Titanic, Sul fascismo) sono state tradotte in molte lingue e anche in italiano, suscitando sempre un notevole interesse da parte dei lettori in Europa e nel mondo e nel 1961 venne insignito del premio Nobel, preferendolo a scrittori come JRR Tolkien e Robert Frost, con la seguente motivazione:
per la forza epica con la quale ha tracciato temi e descritto destini umani tratti dalla storia del proprio Paese
Ivo Andrić era sempre stato una persona schiva e riservata, poco amante della notorietà e cui piaceva stare sola; si sposò molto tardi, all’età di 66 anni, con Milica Babić, costumista al Teatro Nazionale di Serbia, di vent’anni più giovane di lui.
Quella di Andrić è una narrativa che nella prima produzione indulgeva al fantastico per poi limitarsi sempre più all’essenziale, intimistica e realistica con uno sguardo alla psicologia.
Quasi tutti i racconti raffigurano tipi e avvenimenti della Bosnia, che ha trovato in Andric il suo più grande poeta. Morì a Belgrado nel 1975.
Partecipano agli eventi patavini gli scrittori Dunja Badnjević e Božidar Stanišić, le traduttrici Alice Parmeggiani e Manuela Orazi, i professori di Storia Egidio Ivetić (Università degli Studi di Padova) e Leonardo Barattin (dell’Associazione Viaggiare i Balcani). L’evento del 18 maggio sarà presso la LibrOsteria di via Beato Pellegrino, l’ultimo presso la Casetta Zebrina al parco Milcovich.
La rassegna è stata curata da Aleksandra Ivić, coordinatrice del gruppo YU LIBRI.
Per informazioni:
Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche
tel. 049 8204529 – cultura@comune.padova.it