Artigianale, artistico e solidale: ecco il panettone di fondazione Sant’Orsola

Artigianale, artistico e solidale:  ecco il panettone di fondazione Sant’Orsola

di Federica Pagliarone

Il Natale 2021 sarà quello del ritorno ai pranzi e alle cene di famiglia, alle lunghe tavolate, alla condivisione e alla convivialità delle feste. E per celebrare questo ritorno alla normalità ci sarà un panettone davvero speciale, dalla storia insolita, che arriva da Bologna.


Prodotto artigianalmente
e di grande qualità pasticciera, con un packaging artistico, e soprattutto solidale: è il panettone della Fondazione Policlinico Sant’Orsola, Onlus nata nel 2019 con la mission di contribuire a sviluppare con progetti benefici la cura e l’accoglienza garantiti dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

Panettone classico

 

A realizzare il tipico dolce natalizio per la Fondazione è stato Marco Urbano, pastry chef di Tavola della Signoria: dopo lunghe ore di sperimentazione e ricerca, con grande attenzione alla scelta dei prodotti e alla lievitazione, Urbano ha creato due panettoni artigianali, uno classico, e uno pere e cioccolato.

Panettone cioccolato e pere

I panettoni saranno impreziositi anche da un packaging molto originale: sulla confezione saranno raccontate tre “storie di donazione”, illustrate dai disegni a tema dell’artista Francesca Ballarini.

Tre le confezioni artistiche, tre le storie

“Per me voi siete dei gatti grandi”; “È arrivata una lettera di una sola parola”, “C’è una casa in cui vivono tutti”: tre diverse scatole da collezionare e regalare, tre “favole” di generosità, che simboleggiano le 22.967 donazioni ricevute durante il 2020 dalla Fondazione.

Palline di Natale, Fondazione Sant’Orsola

Abbiamo fatto esperienza di una straordinaria generosità e di questo siamo pieni di gratitudine, perché ci ha permesso di non lasciare da solo nessuno. Ogni donazione ricevuta è stata un abbraccio che ha reso più forte la nostra comunità e la nostra città”, afferma Giacomo Faldella, presidente della Fondazione. “Ora vogliamo continuare questo abbraccio con nuovi progetti e nuove sfide e la campagna ‘Natale: il tuo dono scrive una storia’ ci permetterà di farlo. Ogni panettone acquistato o donato permetterà di scrivere una nuova storia per essere a fianco di chi viene curato qui al Policlinico di Bologna”.

Tutte le donazioni ricevute per i panettoni saranno utilizzate infatti per sostenere i progetti della Fondazione Sant’Orsola, da “Lo spazio che cura” al “Sant’Orsola come a casa”; da “L’Isola che non c’è” a “Una casa prima e dopo l’ospedale”.

I panettoni si potranno ordinare on line all’url www.fondazionesantorsola.it/natale-2021, e ritirare a Bologna (presso la sede della Fondazione o al Mercato delle Erbe) o chiedere la consegna a domicilio. Un dono solidale, che vale tre volte di più: un regalo per chi lo fa, per chi lo riceve, e per chi viene curato al Policlinico Sant’Orsola.

Focus: il pastry chef, Marco Urbano

Borsa della Fondazione Sant’ Orsola

Marco Urbano è cresciuto nel laboratorio di pasticceria di famiglia e ha deciso sin da giovane di portare avanti due generazioni di tradizione familiare.
Il suo percorso lavorativo lo ha portato in diverse realtà molto conosciute del settore, ma soprattutto a uno studio e un aggiornamento professionale continui nel campo della pasticceria, dalle basi della tradizione alle più ricercate tendenze contemporanee.

Per me il panettone è studio e arte, passione e manodopera. – commenta Urbano – Parto dal mio ‘cavallo di battaglia’, una ricetta base a cui però aggiungo sempre un elemento di novità. La selezione meticolosa degli ingredienti è importante quanto la ricerca del loro equilibrio. E anche dopo tanto tempo per me la lievitazione e la cottura rimangono un momento magico”.

Sulla collaborazione con Fondazione Sant’Orsola Onlus, Urbano continua: “È stata un’occasione per mostrare riconoscimento e sostegno a una realtà ospedaliera e sanitaria all’avanguardia, un’assoluta eccellenza a livello nazionale che, nell’ultimo anno, è sempre stata in prima linea nella lotta alla pandemia. Mi piace pensare a questa nostra partnership come a un ringraziamento per il lavoro svolto per la collettività.”

Focus: le tre storie di donazione

Per me voi siete dei gatti grandi”
È la storia di Gino, IL gatto di San Giovanni in Persiceto, paese in provincia di Bologna: aveva una casa, ma passava tutto il tempo in giro per le strade, entrava nei negozi, si addormentava in vetrina, partecipava al consiglio comunale. Quando è venuto a mancare, il paese ha eretto una statua di Gino e gli ha dedicato un libro: il ricavato di queste e altre iniziative in suo nome è andato al progetto della Fondazione “Guarda come cresco”, che offre la logopedia ai bimbi con la sindrome di Down da 0 a 6 anni, garantendo loro un aiuto indispensabile per riuscire a parlare e integrarsi a scuola. Il gatto Gino – sommando tutte le iniziative che da lui sono partite – è diventato così il primo sostenitore di “Guarda come cresco”.

“È arrivata una lettera di una sola parola”
È la storia di una busta, arrivata per posta in Fondazione: destinatario scritto a penna, senza mittente. Dentro c’era un cartoncino verde, tagliato a mano. Nell’angolo in alto a sinistra una sola parola: “grazie”. E una donazione di 1000 euro, tutti in banconote da 50 e da 20. Un grazie senza oggetto e senza soggetto, un gesto di generosità, affidato al vento.

 

 “C’è una casa in cui vivono tutti”

È la storia di tre palazzi di periferia, 10 piani, centinaia di famiglie. Ci abita anche la signora Franca, che durante il lockdown ha scritto una lettera per ogni condomino, infilandola personalmente in tutte le buchette. Nessuno è mai uscito di casa, ma tutti, grazie al contenuto di quella lettera, si sono messi insieme per sostenere gli ospedali. La signora Franca, infine, ha portato in Fondazione 1.500 euro per il progetto “Più forti insieme”, campagna a sostegno del personale sanitario di tutti gli ospedali di Bologna.

Per ulteriori informazioni:
Luca Marozzi – 320.0385977
lucamarozzi@gmail.com