Vescovo di Ginevra per venti lunghi anni (dal 1602 al 1622), comunicatore esperto e dedito alla divulgazione del Verbo, la storia San Francesco di Sales è stata il punto focale dell’analisi degli studiosi durante il convegno tenutosi nella “Sala dello Studio Teologico” presso la Basilica del Santo di Padova. Patrocinato da Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) e da Isre (Istituto superiore internazionale salesiano di ricerca educativa), l’incontro è stato organizzato con l’intento di celebrare il centenario della proclamazione del Santo a patrono dei giornalisti di tutto il mondo e di approfondire temi di grande importanza per la comunità cristiana tutta, come quelli contenuti nella Lettera apostolica di Papa Francesco “Totum amoris est”, dedicata appunto alla figura del santo originario di Sales.
Grazie alla partecipazione di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della santa sede, di padre Giulio Albanese, missionario comboniano e giornalista con esperienza internazionale, e all’ottimo lavoro svolto dai giovani reporter di Cube Radio (emittente dell’Istituto universitario salesiano di Venezia), i quali hanno proposto ai partecipanti un filmato intitolato “San Francesco di Sales: ieri e domani”, la mattinata di studio e approfondimento ha potuto svolgersi in piena sintonia e partecipazione con gli oltre duecento giornalisti giunti per l’occasione.
L’incontro è stato introdotto dal presidente della sezione veneta dell’Ucsi Mimmo Vita, il quale ha più volte riferito la sua soddisfazione di poter presenziare a un evento di tale portata, e dal presidente di Isre di Venezia Michela Possamai. In seguito, hanno preso parola anche altre autorità religiose e civili del territorio. Un importante contributo lo ha dato l’ente nazionale sordi ‒ dato che San Francesco di Sales oltre ad essere il patrono dei giornalisti lo è anche per le persone non udenti ‒ e la Banca di credito cooperativo Patavina, che assieme alla Regione del Veneto ha fortemente sostenuto l’evento.
Particolarmente importante per la memoria della Padova medievale, l’evento è stato organizzato proprio nella Basilica del Santo perché tra il 1588 e il 1592 Francesco di Sales ivi soggiornò per studiare diritto e teologia all’Università patavina e, inoltre, perché fu proprio nel contado padovano che il Santo decise di prendere i voti sacerdotali, dando così inizio alla sua lunga storia all’interno della Sancta Mater Ecclesia. Un luogo che ha quindi rappresentato un momento cruciale per la sua vita, e che continua, grazie alla volontà degli enti religiosi e civili, ad attrarre l’interesse di tutti coloro che desiderano seguire le orme e i consigli di un uomo che ha dedicato l’intera sua vita alla religione, nei principi cristiani di onestà, trasparenza e condivisione che anche il giornalismo deve poter deontologicamente seguire per continuare a fornire dei contenuti d’alto valore morale.