Sotto il Salone e... ancora più sotto

Sotto il Salone e... ancora più sotto

Il Palazzo della Ragione di Padova è un edificio storico della città più noto come il Salone. Un tempo era l’antica sede dei tribunali cittadini e del mercato coperto di Padova. Fu eretto a partire dal 1218 e sopraelevato nel 1306 da Giovanni degli Eremitani che gli diede la caratteristica copertura a forma di carena di nave rovesciata. Il piano superiore è occupato dalla più grande sala pensile del mondo, detto “Salone” (misura 81 metri per 27 ed ha un’altezza di 27 metri) con soffitto di legno. Il piano inferiore (“sotto il Salone”) ospita invece lo storico mercato coperto della città. Dallo scorso anno è incluso dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità nel sito dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova.


Tutti i padovani conoscono bene le botteghe tradizionali del Sottosalone che con le loro specialità rappresentano da secoli il centro commerciale “storico”. Non tutti però sanno cosa si nasconde sotto quest’ultimo. L’ingresso ai sotterranei è appunto sotto il Salone, nel corridoio centrale che unisce Piazza delle Erbe a Piazza dei Frutti, dove è visibile la grata metallica e le scale che scendono nel sottosuolo.

Gli scavi archeologici sono stati qui effettuati nel 1990 dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici del Veneto: hanno messo in luce i resti degli edifici medievali preesistenti, abbattuti appositamente per la costruzione del Palazzo nel 1218. I sotterranei del Palazzo della Ragione sono stati sottoposti a lavori di valorizzazione e di riqualificazione. Nell’occasione è stata compiuta anche una serie di sondaggi archeologici: permane una struttura organizzata in due gallerie longitudinali ed una trasversale, che fanno emergere le varie sovrapposizioni architettoniche che si sono succedute nel tempo. La mappa qui a fianco aiuta ad orientarsi.

Nella galleria a nord sono visibili i resti di una piccola casa ancora con pavimenti originali in terra battuta mischiata a paglia. Vicino ad un pozzo c’è una scaletta che, attraverso un passaggio un po’ angusto, porta ad un ambiente perfettamente conservato. Tra i vari resti di edifici una zona rimane priva di qualsiasi costruzione: forse uno stagno o un corso d’acqua. Del resto Padova era una città d’acque.

I resti romani rinvenuti in situ nel corso degli scavi condotti sul finire del secolo scorso sono visibili anche da una passerella all’estremità occidentale della Galleria Sud, nei pressi del “Cantinone”, a circa 7 metri di profondità rispetto alla quota di calpestio del soprastante Palazzo della Ragione. Si tratta di una piccola porzione di edificio domestico di età imperiale, costruito a sua volta sopra strutture più antiche, al quale appartengono murature con tracce di affreschi parietali e un frammento di mosaico pavimentale bianco e nero, conservatosi sotto il crollo della copertura in tegole e coppi. Tale crollo è rimasto volutamente in posto, al di sopra del pavimento musivo, per rendere l’idea della distruzione dell’edificio, avvenuta a causa di un incendio successivo all’abbandono, e dei livelli di interro dell’edificio romano su cui si impostò in seguito la città medievale.

Nello stesso lato quello che rimane di un edificio di circa 20 metri. Molto probabilmente era il precedente palazzo di giustizia, costruito con resti romani. Al tempo si usava così: si distruggeva l’esistente e si riutilizzava il materiale per costruire il nuovo. L’arte del riciclo non è un’invenzione moderna!

Nel lato sud ci sono i resti di una domus romana del II sec. d.C. con un pavimento a mosaico ben visibile nonostante il crollo subito. Volutamente è stato lasciato così ed è visibile tramite una passerella.

Merita una visita, meglio se guidata. E’ possibile prenotarla per il pomeriggio dell’Epifania nel sito:

www.facebook.com/guidaturisticatorresini

Un modo diverso di trascorrere la prossima festa del 2022.