Turismo sostenibile nel Parco Regionale Colli Euganei

Turismo sostenibile nel Parco Regionale Colli Euganei

All’Auditorium di Galzignano Terme il primo Forum plenario dei sottoscrittori CETS dopo il rinnovo della Carta ottenuto dal Parco Regionale dei Colli Euganei nel dicembre scorso.

Presentate al pubblico le Azioni CETS del Parco Regionale dei Colli Euganei e quelle degli Stakeholders, che complessivamente costituiscono il nuovo Piano d’Azione – la cosiddetta “Fase 1 CETS” – composto da ben 63 attività proposte fino al 2026, e la consegna degli attestati agli operatori turistici certificati in Fase 2 con la firma degli accordi di collaborazione con il Parco.

Che cos’è il CEST

Il CETS è uno strumento dedicato alle Aree Protette, previsto da Europarc Federation, che si basa su un’adesione volontaria di soggetti impegnati nella promozione del territorio e, soprattutto per quanto riguarda la Fase 2, sul rispetto di un disciplinare di azioni e misure sostenibili da parte degli operatori.
A partire da quest’anno e fino al 2025, 11 strutture ricettive e 11 operatori turistici,
che hanno partecipato nel corso dell’ultimo anno al processo di certificazione
triennale Fase 2 CETS, potranno utilizzare il logo come “Partner Europarc” nella loro
attività professionale e vedere promosse le loro iniziative anche attraverso i canali
dell’Ente e di Federparchi.

“Si tratta di un risultato importante per il territorio – spiega Marco Pavarin,
referente CETS dell'Ufficio Educazione Naturalistica del Parco – perché se da una
parte consente di intraprendere azioni concrete al fine di migliorare la sostenibilità
del turismo, per i soggetti certificati Fase 2 offre la possibilità di distinguersi per il
proprio impegno alla causa della sostenibilità ambientale, tema di grande attualità sia
in termini ecologici che economici. Per contrassegnare l’appartenenza a CETS è
previsto l’uso di un logo che, nel caso della Fase 1 può essere associato alle singole
azioni, contenute nel Piano d’Azione 2022-2026; nel caso della Fase 2 è
implementato con la dicitura di “partner Europarc” per evidenziare le attività degli
operatori certificati, potendo essere usato in tutti gli strumenti di promozione del
proprio lavoro”.

Dei 22 soggetti certificati Fase 2, 16 sono quelli saliti sul palco dell’Auditorium per
ritirare il proprio attestato di operatori certificato in Fase 2. Non hanno potuto
partecipare all’appuntamento 6 strutture ricettive, che riceveranno comunque il
proprio riconoscimento in seguito, mentre le Guide Ambientali Escursionstiche sono
state tutte presenti.

“Che nel novero delle attività certificate, la metà sia rappresentato dalle guide è da
considerarsi un dato molto positivo – ha spiegato il vicepresidente del Parco, Antonio
Scarabello – perché anche in questi mesi, invernali e quindi di bassa stagione per il
territorio, le richieste da parte di un pubblico alla ricerca di offerte legate al turismo
escursionistico/naturalistico sono aumentate in modo significativo. Quindi, che di
pari passo vi sia la crescita di un’offerta sempre più sostenibile, rivolta a valorizzare
il territorio facendo conoscere le principali bellezze naturali ai visitatori, non può che
essere considerata la corretta risposta che l’area del Parco offre a queste crescenti
necessità. Del resto sempre più persone stanno riscoprendo l’amore per la natura e
quindi la necessità di una sua salvaguardia ci impegna in modo sempre più convinto e
fattivo anche attraverso le opportunità offerte dalla Carta Europea del Turismo
Sostenibile, strumento che in quanto area protetta il Parco può utilizzare
attivamente”.

La Carta – ha concluso il presidente, Riccardo Masin – risponde ad un bisogno reale
sentito dagli enti di gestione dei parchi. Prima di tutto, va ricordato che la quasi
totalità dei parchi italiani sono territori abitati. Il dialogo, la collaborazione e il
consenso delle comunità locali che vivono e lavorano sul territorio è quindi essenziale.  La CETS, inoltre, con il suo carattere volontario, il suo ambito definito e i suoi obiettivi chiari, è un supporto molto efficace agli strumenti di partecipazione pubblica che già la legge italiana prevede e lo scopo del Parco non può che essere quello di promuovere partnership per sostenere le economie locali, aumentare la consapevolezza della necessità di sostenibilità, e incoraggiare la cooperazione per progetti sempre più di qualità garantendo uno sviluppo turistico coerente con un’area protetta e di grande valore naturalistico qual è quella Euganea”.