Un romanzo a teatro, un romanzo nel teatro, un romanzo da teatro.
Non è solo uno slogan, ma è la sintesi dello spettacolo che Claudio Bisio porta in scena dal 2022. Pieno il teatro Mario Del Monaco di Treviso domenica scorsa e caldi, nonché meritatissimi, gli applausi a fine spettacolo.
Tanti caratteri dello spettacolo fanno pensare al teatro di Gaber all’insegna della consapevolezza che la vita vada interpretata con le sue luci e le sue ombre. Sul palco Bisio sembra narrare la propria esistenza a tal punto che – racconta, intrattenendo il pubblico dopo gli applausi – molti curiosi gli chiedono se la moglie sia così “fatalista” come la descrive a teatro, che suo figlio sia un Gianburrasca senza freni, che davvero non saluti più Mara Venier. E chi ne conosce il privato, lo contesta, dicendo che non è vero quanto racconta sulla scena… No! Esclama Bisio, non è la mia vita; la storia narrata è, forse, quella di Francesco Piccolo, dai cui romanzi è tratta la pièce.
Lo spettacolo è prodotto da Teatro Nazionale di Genova, ed è uno dei titoli della stagione 2023 del Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale a Treviso.
Nella tessitura della pièce variegata e sorprendente, si muove Claudio Bisio accompagnato da due musicisti d’eccezione: Marco Bianchi e Pietro Guarracino con i brani composti da Paolo Silvestri. Una partitura emozionante, spesso profonda, con pezzi musicali che lo stesso Bisio canta e canticchia: i più sono testi di Ivano Fossati. Lo spettacolo procede per sequenze di racconti e situazioni in cui in scena cambia solo qualche arredo: piante, lampade o altro che scende poeticamente dall’alto sul palco. Quello del protagonista diventa un percorso fatto di scelte, intuizioni, soprattutto errori che hanno del paradossale e del tragico: ad esempio il suo rapporto col padre, le sue storie d’amore, la sua lotta comunista, solo a citarne alcuni.
A teatro ha affrontato testi di Brecht, Pirandello, Feydeau, Shakespeare, Dostojevski, ma anche musical trasgressivi come il Rocky Horror Show. E il cinema? Persino un Oscar nella biografia artistica di Bisio con il film “Mediterraneo” del 1991 (regia di Gabriele Salvatores), miglior film straniero in cui interpreta il soldato Corrado Noventa che scrive sempre alla sua giovane moglie lasciata sola in Italia e di cui è fortemente geloso.
Nel 2022 Bisio ha anche debuttato come regista con il film “L’ultima volta che siamo stati bambini” tratto dall’omonimo romanzo di Fabio Bartolomei (Edizioni E/O).
Prossime tappe dello spettacolo?
Stasera (27 febbraio) e domani sera (28 febbraio), a Bolzano, presso il Teatro Comunale, poi dal 2 al 5 marzo presso il Teatro Sociale di Trento per finire a Roma, presso il Teatro Brancaccio dal 30 marzo al 2 aprile.