Un vita raccontata "benissimo"

Un vita raccontata "benissimo"

Un romanzo a teatro, un romanzo nel teatro, un romanzo da teatro.

Non è solo uno slogan, ma è la sintesi dello spettacolo che Claudio Bisio porta in scena dal 2022. Pieno il teatro Mario Del Monaco di Treviso domenica scorsa e caldi, nonché meritatissimi, gli applausi a fine spettacolo.

Un’opera “La mia vita raccontata male” da tempo attesa da tutti: messa in scena e prodotta per debuttare a fine 2020 con scenografie predisposte e già montate, musiche completate, tutto pronto per la prima e poi… la pandemia. A gennaio 2021, a teatri finalmente riaperti, il giorno del debutto Bisio si è ammalato di Covid. Questi “contrattempi” non hanno fermato l’attore che in collaborazione con il regista Giorgio Gallione ha dato vita ad una pièce ricca di aneddotica e riflessioni dolci-amare. Nel 2022 debutta finalmente lo spettacolo ed è quasi ovunque sold out. La tournée riprende poi a dicembre, a cavallo con Capodanno, al Teatro Strehler di Milano e a gennaio 2023, riparte da Genova fino ad arrivare al Teatro Brancaccio di Roma.

Tanti caratteri dello spettacolo fanno pensare al teatro di Gaber all’insegna della consapevolezza che la vita vada interpretata con le sue luci e le sue ombre. Sul palco Bisio sembra narrare la propria esistenza a tal punto che – racconta, intrattenendo il pubblico dopo gli applausi – molti curiosi gli chiedono se la moglie sia così “fatalista” come la descrive a teatro, che suo figlio sia un Gianburrasca senza freni, che davvero non saluti più Mara Venier. E chi ne conosce il privato, lo contesta, dicendo che non è vero quanto racconta sulla scena… No! Esclama Bisio, non è la mia vita; la storia narrata è, forse, quella di Francesco Piccolo, dai cui romanzi è tratta la pièce.

Lo spettacolo è prodotto da Teatro Nazionale di Genova, ed è uno dei titoli della stagione 2023 del Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale a Treviso.

Nella tessitura della pièce variegata e sorprendente, si muove Claudio Bisio accompagnato da due musicisti d’eccezione: Marco Bianchi e Pietro Guarracino con i brani composti da Paolo Silvestri. Una partitura emozionante, spesso profonda, con pezzi musicali che lo stesso Bisio canta e canticchia: i più sono testi di Ivano Fossati. Lo spettacolo procede per sequenze di racconti e situazioni in cui in scena cambia solo qualche arredo: piante, lampade o altro che scende poeticamente dall’alto sul palco. Quello del protagonista diventa un percorso fatto di scelte, intuizioni, soprattutto errori che hanno del paradossale e del tragico: ad esempio il suo rapporto col padre, le sue storie d’amore, la sua lotta comunista, solo a citarne alcuni.

Chi non conosce Claudio Bisio? La tv e il cinema lo hanno consacrato al grande pubblico, ma i suoi esordi sono stati proprio a teatro. Racconta lui stesso nel sito che porta il suo nome e cognome: Senza grosse aspettative preparai l’esame di ammissione alla civica scuola del Piccolo teatro di Milano portando un brano tratto da “Look Back in Anger” di Osborne e cantando al pianoforte “Vedrai vedrai” di Luigi Tenco. Con mio grande stupore venni ammesso.
A teatro ha affrontato testi di Brecht, Pirandello, Feydeau, Shakespeare, Dostojevski, ma anche musical trasgressivi come il Rocky Horror Show. E il cinema? Persino un Oscar nella biografia artistica di Bisio con il film “Mediterraneo” del 1991 (regia di Gabriele Salvatores), miglior film straniero in cui interpreta il soldato Corrado Noventa che scrive sempre alla sua giovane moglie lasciata sola in Italia e di cui è fortemente geloso.
Nel 2022 Bisio ha anche debuttato come regista con il film “L’ultima volta che siamo stati bambini” tratto dall’omonimo romanzo di Fabio Bartolomei (Edizioni E/O).

E Francesco Piccolo che firma i testi? Oltre che noto scrittore di narrativa (romanzi e racconti), Piccolo è sceneggiatore per la tv e soprattutto il cinema. Ricordiamo, solo per citare qualche pellicola famosa, “Il capitale umano”, regia di Paolo Virzì (2014), “Gli sdraiati”, regia di Francesca Archibugi (2017) con attore lo stesso Bisio nei panni di un padre alle prese con figli adolescenti, “Il colibrì”, regia di Francesca Archibugi (2022).

Prossime tappe dello spettacolo?
Stasera (27 febbraio) e domani sera (28 febbraio), a Bolzano, presso il Teatro Comunale, poi dal 2 al 5 marzo presso il Teatro Sociale di Trento per finire a Roma, presso il Teatro Brancaccio dal 30 marzo al 2 aprile.