Si dice spesso che il vino ha il sapore del territorio dove crescono le viti. Ma non è solo un modo di dire. Grazie ad un’accurata indagine scientifica voluta da una delle storiche realtà veronesi di produttori, l’Azienda Tedeschi che ha sede a Pedemonte, nella zona classica della Valpolicella, con 48 ettari di vigneto di proprietà, questa affermazione ora ha solide basi scientifiche.
Gli esiti della ricerca voluti dai fratelli Antonietta, Sabrina e Riccardo Tedeschi, prosecutori dell’attività vitivinicola iniziata dal papà Lorenzo, sono stati presentati in un incontro organizzato a San Pietro in Cariano al Polo Universitario San Floriano.
La ricerca, raccolta in un libro, è stata realizzata dal professor Maurizio Ugliano, docente di Tecnologie e processi enologici e Wine identity and typicality presso il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona ed esperto di composizione aromatica dei vini, della loro longevità e dello sviluppo di pratiche di vinificazione finalizzate al potenziamento della tipicità aromatica.
“Con la mia famiglia – spiega Riccardo Tedeschi – ci siamo sempre impegnati nel sostenere e promuovere progetti che approfondissero la conoscenza del nostro territorio, per poterlo esaltare in vigna e in cantina e per poterlo valorizzare tra i consumatori. La collaborazione con il professor Ugliano è cominciata nel 2017, con una ricerca sulla caratterizzazione aromatica delle varietà d’uva della Valpolicella, i cui risultati sono stati presentati nel 2021. Ora, con questo nuovo step, viene descritta ‘scientificamente’, la ‘firma aromatica’ dei nostri cru. A raccontarla ci ha aiutato con una prefazione sul libro e in conferenza Jamie Goodie, con la sua competenza e le sue doti di comunicatore”.
Spiega Goodie, scrittore di vino, oratore e conferenziere di fama internazionale, editorialista del quotidiano britannico The Sunday Express e collaboratore di The World of Fine Wine e di Wine&Spirit: “Diamo grande valore al concetto di terroir, come insieme di terreno, clima, fattore umano perché percepiamo le differenze tra i vini durante l’assaggio, ma non c’era ancora una spiegazione scientifica che ne chiarisse il meccanismo. Ora finalmente iniziamo ad avere risposte scientifiche, che a loro volta sollevano una serie di nuove domande, che premiano la famiglia Tedeschi e invitano a proseguire questo studio”.
Un primo passaggio fondamentale dello studio ha riguardato la definizione delle caratteristiche olfattive dei vini ottenuti dalle principali uve del territorio, ossia Corvina e Corvinone, il cui assemblaggio è alla base dell’equilibrio e della complessità dei vini della Valpolicella. A grandi linee, vini ottenuti in purezza da Corvina si caratterizzano per una maggior intensità del carattere di frutti rossi e delle note floreali, mentre nel caso dei vini Corvinone risultano maggiormente presenti i composti associati a note vegetali e speziate.
“Si tratta quindi di due profili alquanto complementari nella costruzione stilistica dei vini della Valpolicella, nei quali accanto alle note fruttate, caratteristiche dei vini rossi, sono presenti aromi floreali, di spezie dolci, pepe e tabacco”, spiega Ugliano. Che sottolinea: “L’approccio sperimentale adottato si è basato sulla combinazione di una strategia di vinificazione altamente riproducibile e su una serie di analisi chimiche avanzate, che hanno permesso di dimostrare, su vini di cinque diversi vigneti Tedeschi – Monte Olmi, La Fabriseria, Maternigo (Anfiteatro, Barila, Impervio) – nel corso di tre annate consecutive, l’esistenza di quello che abbiamo chiamato ‘il senso del luogo di un vino’, vale a dire la sua capacità di trasmettere una gamma unica di sensazioni olfattive e stimoli che, nel loro insieme, sono altamente rappresentativi dell’ambiente in cui le uve vengono coltivate”.
Dalla ricerca è inoltre emerso che, contrariamente alla credenza comune, il pool di sostanze odorosamente attive non comprende solo composti che derivano direttamente dall’uva, ma anche altri composti ‘nascosti’ scaturiti dalle complesse reazioni chimiche e biochimiche che si instaurano nel corso della fermentazione.
Un’altra componente chiave è l’invecchiamento, durante il quale potenti composti odorosi fortemente influenzati dal vitigno e dall’ecosistema del vigneto di provenienza si accumulano, contribuendo ulteriormente all’espressione del senso del luogo del vino. “Sebbene in una certa misura influenzate dall’appassimento e dalla vinificazione, queste caratteristiche sono risultate presenti sia nei vini in stile Valpolicella che in quelle in stile Amarone, attestando il potenziale dei cru di Tedeschi di esprimere l’enorme diversità dei luoghi della Valpolicella al di là delle pratiche di vinificazione”, è la conclusione di Ugliano al suo studio.
Articolo di Elena Cardinali