A Sandrigo la XXXVIIIa Festa del Bacalà alla vicentina

A Sandrigo la XXXVIIIa Festa del Bacalà alla vicentina

Per due scorci di settimana, quello scorso del 18-21 e quello appena conclusosi del 25-28 (con prosecuzione lunedì 29 settembre) si è svolta a Sandrigo (VI) la XXXVIIIa edizione del Festival del Bacalà. Una festa tradizionale che si ripete dal 1987 quando la “Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina su iniziativa dell’avv. Michele Benetazzo ha avuto origine.


Il principio ispiratore della Confraternita e anche della festa è stato ed è quello certamente di stare insieme in buona compagnia di chiacchiere, di amicizia e di ottimi piatti, ma è soprattutto quello di valorizzare una ricchezza del territorio. Non dimentichiamo che Sandrigo, comune del vicentino di circa 8300 abitanti, è gemellato col con l’isola norvegese di Røst, famoso centro di pesca dello stoccafisso nel Mare del Nord.


La storia del Bacalà alla vicentina inizia nel 1431 con il navigatore veneziano Pietro Querini. La sua nave, la Querina, naufragò a causa di una tempesta dopo aver superato Capo Finisterre. Querini e una parte dell’equipaggio (17 superstiti) approdarono per caso sull’isola deserta di Sandøy, nell’arcipelago norvegese delle Lofoten, nel gennaio 1432.

Gli sfortunati veneziani furono soccorsi e ospitati per circa quattro mesi dagli abitanti della vicina isola di Røst. Qui il Querini imparò le tecniche locali di pesca e di essiccazione del merluzzo bianco, una tradizione vichinga. Il merluzzo essiccato (chiamato stoccafisso in Veneto) era un alimento fondamentale per le popolazioni nordiche.
Il processo consisteva nella rimozione di testa, pinne e coda subito dopo la pesca, seguito dall’essiccazione all’aria aperta su graticci di legno per diversi mesi, sfruttando il clima ideale delle Lofoten.

Nel maggio del 1432, Querini tornò a Venezia portando con sé la conoscenza di questo pesce conservabile. Lo stoccafisso, apprezzato per la sua lunga conservazione, ebbe un immediato successo nella Serenissima, in particolare per i viaggi via terra e mare.

Tra gli obiettivi della Confraternita del bacalà c’è la stesura della ricetta per la preparazione del bacalà alla vicentina, dare attestati ai ristoratori che si impegnano a servire con continuità il tipico piatto locale, allacciare rapporti con altre regioni italiane che hanno tradizioni culinarie legate allo stoccafisso, invitare esperti del settore nutrizionale per approfondire ricerche sulle antiche ricette del baccalà, oltre che sulle origini della pesca e del commercio del merluzzo nei secoli.

In questi anni la confraternita ha messo in pratica tutto questo in collaborazione con enti e privati e stabilendo una ricetta codificata. Gli stretti rapporti intrecciati con altre Confraternite italiane e la promozione delle “Giornate Italo-Norvegesi” a Sandrigo, con l’investitura di nuovi confratelli appartenenti al mondo della cultura, della gastronomia, del giornalismo e della diplomazia ha permesso di triplicare negli ultimi anni il consumo e la vendita dello stoccafisso nel Vicentino.

Autorità presenti alla Festa del Bacalà alla vicentina

Grande iniziativa meritevole di encomio è anche quella del Progetto “Querinissima” la strada in Europa dove il piatto è normalmente inserito nei rispettivi menù. Nel 2012 venne creato il comitato Via Querinissima, presieduto da Pro Loco di Sandrigo e Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina, un ente a seguito delle imprese via mare e via terra sulle tracce storiche lasciate dalle testimonianze biografiche di Pietro Querini. L’obiettivo è quello di creare una rete internazionale che colleghi il nord con il sud dell’Europa al fine di un interscambio culturale fra tradizioni e costumi di vari paesi.

Nel 2022 è stata creata l’associazione internazionale culturale Via Querinissima, il cui nome nasce dall’unione delle parole “Querini” e “Serenissima”. Nel marzo dell’anno seguente è stata presentata in Parlamento Europeo e nel maggio dello stesso anno è stata candidata al Consiglio d’Europa per il riconoscimento di Itinerario Culturale Europeo.

Oggi, il Bacalà alla Vicentina è riconosciuto fra i cinque alimenti della tradizione italiana nel circuito EuroFIR, finanziato dall’Unione Europea nel 2009 e soprattutto alle imprese Queriniane che sono state intraprese con successo da alcuni membri della Confraternita: nel 2007 la tratta Venezia – Rost “Sulla Rotta del Querini” in barca a vela e nel 2012 la tratta Rost – Venezia “Via Querinissima” con una Fiat 500 “giallo Confraternita”. Nel 2017 in occasione del trentennale di fondazione il Ministero dello Sviluppo Economico, su proposta di Poste Italiane SpA, ha emesso un francobollo dedicato al “Bacalà alla Vicentina”.

Quest’anno, domenica 28 settembre si è celebrata la grande festa con la presenza degli sbandieratori di Marostica, con l’intervento di autorità europee, nazionali e regionali che nella Piazza pubblica di Sandrigo hanno accolto le delegazioni norvegesi. Dalle 10.00 circa, infatti, fino a sera la piazza e le vie del paese si sono affollate di curiosi che poi hanno pazientemente fatto la fila per gustare sotto la tensostruttura-ristorante un ottimo piatto di bacalà. In piazza si è potuta ammirare anche la performance di Pino Costalunga, noto attore che tra lingua veneta e inglese ha ricordato le avventure di Pietro Querini.

Pino Costalunga, attore

La confraternita e gli ospiti si sono invece trattenuti per gustare i piatti tipici nel salone della Villa Negri Mascotto. Questo edificio, situato nella frazione di Ancignano, è una villa di origine seicentesca, che nel corso del tempo, e in particolare nell’Ottocento ha subito vari rimaneggiamenti e alcune ristrutturazioni.
A corollario della festa, oltre al mercatino, una bella mostra di fotografia presso l’Oratorio Trissino, dal titolo “Lofoten, sulla rotta dello stoccafisso”, con scatti suggestivi delle isole Lofoten e di vari momenti di vita dei pescatori norvegesi.

Ancora questo lunedì 29 per gustare un ultimo piatto di bacalà e poi… arrivederci al 2026.