di Maurizio Drago


Lo chef Gianni Rugolotto è alla continua ricerca dei sapori nei suoi piatti, nel rispetto della tradizione e del territorio. Lo dice lui stesso, con garbo, ricordando che da giovinetto, quando era un soldato, scriveva le lettere alle fidanzate per i suoi compagni. Faceva il ghostwriter sviluppando le sue doti di letterato. Il preparare un buon piatto è come scrivere una di quelle lettere d’amore: devi trasmettere quelle sensazioni e quei piaceri alla persona che non conosci, e toccare le corde delle sue emozioni. Così è per la preparazione di un piatto. Devi studiarlo e ristudiarlo e devi poi farlo degustare alle persone che non conosci. Se poi il piatto è buono e lo accompagni da un buon vino l’obiettivo dello chef è raggiunto. E qui va dato merito al sommelier Federico che ha dato i giusti abbinamenti, mentre Laura ha sapientemente gestito l’evento.
Così è successo nell’evento Autunno a tavola. Con l’aperitivo di benvenuto dove gli spuntini di polentina tiepida e funghi, la crema di ceci e tastasal, il baccalà mantecato e la zucca e cotechino hanno fatto da apripista ai piatti di portata.


Ottimo il petto di quaglia con il melograno e aggiunta di finferli e patate, accompagnato da un vino Nosiola del Trentino. I tortelloni al brasato, crema di Asiago, cipolla rossa e funghi porcini seguita dal risotto al guanciale, tartufo dei Colli Lessini e fichi caramellati accompagnati da un Pinot Nero. A seguire il guancialino di manzo e frutta senapata con un ottimo Refosco dal peduncono rosso 2017. E per finire il dolce Luna ripiena accompagnata dal marzemino passito di Franco Zanovello, presidente della strada del Vino dei Colli Euganei, recentemente


scomparso. L’abbinamento dei vini è stato scelto dal sommelier Federico mentre Laura ha sapientemente gestito l’evento.
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Nella foto grande: Lo chef Gianni Rugolotto, Laura, il sommelier Federico e la presidente dei Ristorantori Padovani Francesca Borin