Il panino è ciò che gli americani chiamano sandwich e che talora sostituisce il nome italiano sulle confezioni o le etichette sulle vetrine al bar o in panineria…Chi non ha mai gustato un panino della tradizione veneta: una fettina di mortadella in un panino ancora
Mangiare un panino oggi costituisce oggi un momento frequente nei pasti secondari, nei pranzi frugali, nella ristorazione scolastica, in quella lavorativa ed anche in ambito ricreativo.
Ma qual è l’origine del panino? È nella città eterna, Roma, precisamente a via Panisperna, all’interno dell’antico quartiere della Suburra. Qui sembra essere nata l’usanza di consumare il pane con qualcos’altro in mezzo. Si spiega così l’etimologia del nome della strada, formata dalle parole Panis ac perna. I panini al mosto e prosciutto cotto nell’acqua di fichi secchi erano molto graditi, soprattutto dalle persone della campagna e dai mercanti che affollavano le strade della città e che dovevano rifocillarsi velocemente per tornare alle loro attività.
Se è ancora un enigma l’origine del nome “panino”, il nome sandwich ha invece una precisa origine in quello di Lord Sandwich, un accanito giocatore del Settecento che non abbandonava il tavolo verde nemmeno per mangiare, tanto da farsi portare l’arrosto di carne tra due fette di pane imburrato. Il nobile aveva trovato il sistema infallibile per gustare il proprio pranzo senza doversi alzare e interrompere la partita, lasciando così una traccia indelebile nella storia del panino.
Da qui al cosiddetto “Club Sandwich” il passo è stato breve: la serie di tramezzini che tutti conosciamo con questo nome nacque negli scompartimenti ferroviari dei treni che percorrevano l’East Coast negli Stati Uniti dell’Ottocento, dove i viaggiatori compivano lunghissime traversate e iniziavano ad arricchire la versione originale dello spuntino britannico con numerose farciture.
Presso il bar dell’Hotel Ritz di Parigi si possono assaggiare i tramezzini (club sandwich) tra i migliori del mondo: alcuni dei nomi più famosi del mondo fra le due guerre, uno fra tutti Ernest Hemingway, ne erano affezionati estimatori. Roba da impavidi buongustai che, fra tre fette di soffice e burroso pane Carré tostato e spalmato di uno strato di maionese. ritrovano, a strati alternati, pomodori, uova sode, lattuga riccia, petto di pollo e croccanti fettine di pancetta affumicata.


Per stare a Venezia presso l’Harry’s bar di Arrigo Cipriani si possono gustare panini sfogliati all’acciuga eccezionali. Questi deliziosi panini diventano un ottimo accompagnamento per la mozzarella. Vogliamo provarne la ricetta?
Panini sfogliati all’acciuga
Ingredienti:
250 g farina 00
250 g farina manitoba
200 g acqua
50 g latte
1/2 cubetto di lievito
50 g olio
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
120 g di burro
8 filetti d’acciuga
e il tramezzino….
C’è poi il terzo “incomodo” il tramezzino, un panino più piccolo di varie fogge, misure e farcitura (prosciutto, salame, o uova, formaggio, funghi, tonno, carciofi, insalata o altri ingredienti, variamente conditi: l’importante che sia fatto con due fette di pane a cassetta.
Che sia panino, sandwich o tramezzino, gustiamocelo con piacere e non omettiamo di accompagnarlo con un vinello fresco della nostra terra veneta.