Da Venezia al Canada in poche ore

Da Venezia al Canada in poche ore

Da Venezia si possono raggiungere oramai tantissime grandi città e metropoli del mondo: da Mosca a Parigi, da Doha a Dubai, da NY a Philadelphia, da Toronto a Montreal. La nostra regione dialoga con molte città in molte lingue dentro e fuori l’Europa. Con poche ore di volo possiamo arrivare oltreoceano e goderci degli spettacoli incredibili.

Con otto ore di volo notturno le ore nemmeno si sentono. Dopo la cena (sic!) fornita dalla compagnia, ci si appisola o si vedono due buoni film e poco dopo si atterra nel nuovo continente. Così abbiamo fatto l’agosto scorso. Montreal sorprende così come tutto il Canada che ha spazi estesissimi e rettifili di autostrade che tagliano verdi boschi, fiumi e laghi. Un territorio ricco quello canadese. Il mito del paesaggio selvaggio oramai è forse caduto perché l’uomo è arrivato in tutti i più piccoli sentieri dei boschi, ma qui persiste la presenza fitta di una natura generosa nella flora e nella fauna. Immancabile la visita del villaggio olimpico e del Biodome, oltre al famoso circuito automobilistico. Montreal è una città moderna, ma con un’anima ottocentesca. E’ la seconda città più popolosa del Canada con oltre 1 milione e 700 mila abitanti. Il colpo d’occhio dal fiume San Lorenzo è stupendo sia di giorno che di notte. Molti grattacieli spiccano nella skyline di Montreal, circondati dal verde dei parchi, come quello di Mount Royal.

Restando sempre nella stessa provincia del Québec ma spostandosi più a nord-est, si arriva a Québec, una bellissima città, più piccola (quasi 500000 abitanti), ma che racchiude dei gioielli: la Piazza d’Armi, la Piazza Reale, la Cittadella. Anche i dintorni, lungo la costa di Beauprè o vicino all’isola di Orléans interna al fiume San Lorenzo racchiudono dei tesori naturalistici come cascate e parchi: ad esempio quello del Canyon di Sainte Anne. Se ci si spinge più ad est la natura è padrona indiscussa e si possono fare escursioni per vedere gli orsi o, in mare, le balene, le belughe, le foche.

Consigliamo poi di passare nella provincia dell’Ontario, dove continuano foreste e laghi e si trovano alcune riserve indiane come quella di Wendake, riserva degli Uroni che ha un che di nostalgico e di turistico.

Meglio passare velocemente a godersi il panorama naturale per poi arrivare ad Ottawa: la capitale nazionale è sede del parlamento e del palazzo del Governatore, che agisce in rappresentanza della Regina Elisabetta II. Dal 1959 si nominano ad anni alterni un governatore generale anglofono e uno francofono per rispetto dei due maggiori gruppi linguistici del Paese.

Bellissimi i giardini di Ottawa che è ricca di acque e posizionata sull’omonimo fiume. Il 14 agosto sul fiume, proprio la scuola pirotecnica italiana ha dato spettacolo per una ventina di minuti tra musiche e canti all’italiana (Bocelli e Pausini). Nei dintorni non si può perdere la regione delle Mille Isole dove passa il confine tra USA e Canada. Ma ad Ottawa è consigliata la visita del Parlamento, il ByWard Market, la National Gallery of Canada e molto altro.

Immancabile il passaggio alle cascate del Niagara: dalla parte canadese si possono ammirare in tutta la loro bellezza compresa anche quella della parte statunitense. Consigliabile l’escursione in barca sotto le stesse, muniti però di un kway che protegga dalla testa ai piedi. Se no si rischia di ritrovarsi completamente inzuppati d’acqua.

Ultimo passaggio? Toronto: la NY canadese che ha una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti se si comprende l’intera area metropolitana. Grattacieli e mall? Non solo. Anche monumenti e gallerie. Se si sale sulla CN Tower (553 metri di altezza), nei pressi dell’acquario e del porto, il panorama è mozzafiato. Se uno desidera, può anche pranzare o cenare allungando lo sguardo su tutta la città.

Ecco forse dove il Canada pecca un po’: nella gastronomia. Si può però assaggiare una serie di delizie che i Canadesi adorano: la poutine, un piatto tipico del Québec a base di patate fritte, i bagel di Montreal ovvero dolcetti simili alla pasta del krapfen, lo sciroppo d’acero da cui ricavano caramelle, condimento per il pop corn, farciture per biscotti e torte ecc,  il bannock che è il pane tradizionale delle popolazioni indigene. Per il resto Pepsi Cola a volontà. Dal vino meglio stare lontani, non perché sia di scarsa qualità, ma perché si arriva a pagare anche un solo bicchiere circa 19 dollari canadesi (1,5 dollari canadesi corrispondono ad 1 euro).

Da Toronto poi con nove ore di viaggio, si rientra su Venezia e ci si deve adattare alle sei ore di fuso in più italiane (quando c’è l’ora legale).

Portafogli bello pesante e carta di credito piena: due requisiti fondamentali per affrontare questo bellissimo tour nel Nord America. E buon viaggio!

 

 

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