A Palazzo Roverella di Rovigo, apre la grande mostra su Toulouse-Lautrec

A Palazzo Roverella di Rovigo, apre la grande mostra su Toulouse-Lautrec

Una giornata attesa dai rodigini, dall’amministrazione comunale, dagli organizzatori e dagli enti preposti che, con costanza e trasparenza, da sempre sostengono l’arte e le sue forme: ha finalmente inizio la mostra su Henry Toulouse-Lautrec.

Controverso, per il suo carattere, lo stile di vita, i soggetti ritratti. Geniale, nella scelta dei soggetti, nella pittura, nella grafica illustrativa, nello sperimentare. A tratti maledetto, a causa del corpo gracile e martoriato da infortuni e malattie, dell’eccessivo utilizzo d’assenzio, della morte prematura. Lautrec è un personaggio che nelle sue molteplici sfaccettature ha segnato come pochi altri l’arte parigina di fine Ottocento. Un pittore e illustratore che ha mostrato senza censure i lati nascosti, per taluni scandalosi, della Ville Lumière senza cadere nella volgarità, nelle banali forme di opere becere, buone solo per attirare l’attenzione dei suoi contemporanei.

Divenne celebre, come altri suoi colleghi pittori e poeti, per aver ritratto soggetti dediti all’assenzio, la frenesia dei postriboli parigini e le danseuse, ma anche figure vicine nelle forme e nei colori alla migliore scuola impressionista, passando definitivamente alla storia come un pioniere dell’arte grafica e del manifesto. Un maestro che ritrova, finalmente anche in Italia, la giusta collocazione in una mostra che ha come scopo di presentare nel suo insieme le qualità, l’impegno, il genio di un artista che tutt’ora riesce a far parlare di sé e del suo lavoro.

Sostenuta dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la Fondazione Banca Intesa Sanpaolo, e curata dagli esperti Francesco Parisi, Jean-David Jumeau-Lafond e Fanny Girard, a partire da venerdì 23 febbraio sino a domenica 30 giugno la mostra potrà essere visitata a Palazzo Roverella, già sede della Pinacoteca Comunale e luogo d’incontro ormai conosciuto a livello internazionale. Un catalogo di oltre duecento opere, cronologicamente improntato sula vita di Lautrec, che ha inizio nel 1873 con il trasferimento del pittore e la sua famiglia a Parigi fino alla tragica fine, avvenuta nel 1901. Un tour tra i cabaret come Le Chat Noir, tra le case del piacere, tra i caffè parigini frequentati da altri artisti che amavano definirsi pittori dei Petit Boulevard, quasi per distinguersi dal movimento impressionista caro agli aristocratici. Una personalità, come sottolinea Bertrand du Vignaud, pronipote dell’artista e presente all’inaugurazione, «Moderna, avanguardista rispetto ad altri suoi artisti contemporanei e in grado di meravigliare».

mostra su Toulouse-Lautrec

Quel che stupisce è infatti la capacità di Lautrec di aver anticipato temi che ritroveremo, ad esempio, nelle grandi avanguardie del Novecento nel movimento artistico Les Arts Incohérents. E ancora, la rivoluzione grafica, lo stile lineare dei suoi manifesti, i paradisi artificiali che lo annoverano tra gli apripista della pubblicità moderna. Un genio poliedrico che ha cambiato il modo di intendere l’arte, che Vignaud ama affiancarlo a grandi come Andy Warhol, anch’egli trasferitosi nella grande città di New York in cerca di fortuna, un uomo di cui, mai prima d’ora in Veneto, è possibile conoscere a fondo il pensiero e il lungo lavoro che ha caratterizzato la sua breve vita.

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