Una notizia originale? Viene da Venezia o meglio dall’Archivio di Stato, ricco di documenti della Serenissima e meta di studiosi da tutto il mondo.
Il patrimonio dell’ARCHIVIO di STATO di VENEZIA si snoda per circa 80 km di scaffalatura, è costituito da oltre 800 fondi, all’interno dei quali si trovano talvolta centinaia di altri archivi, come avviene nel caso delle corporazioni di mestiere, delle confraternite e dei notai. Il numero dei fondi è destinato pertanto ad aumentare, mano a mano che procede la schedatura di queste fonti all’interno del sistema informativo.
L’articolazione dei fondi riflette ancora, in gran parte, il modo in cui le carte erano organizzate in seno agli uffici che le producevano. A questa struttura si è poi sovrapposta l’attività di ordinamento, inventariazione e conservazione svolta all’interno dell’Archivio di Stato nel corso di quasi due secoli. Ha una sede principale di fronte alla Basilica dei Frari, una seconda sussidiaria alla Giudecca e una terza sussidiaria a Mestre.
L’autore della scoperta è Marcello Bolognari, giovane e valido dottorando a Ca’ Foscari, non nuovo agli studi e già scopritore dei legami tra l’ordine domenicano e il volume del Milione. Lavorando al progetto “Biflow” e studiando il fondo notarile di testamenti conservato nell’archivio di Stato, ha trovato un’antica pergamena in cui è testimoniata l’esistenza di una quarta figlia di Marco Polo, ancora sconosciuta. Si tratterebbe di una certa Agnese che nel documento affida le sue ultime volontà a Marco Polo, affinché le faccia pervenire al prete-notaio Pietro Pagano della Chiesa di San Felice. Un ritrovamento importante che riporta l’attenzione sul noto mercante veneziano autore de “Il Milione”.
Il documento scritto a mano su pergamena e datato 7 luglio 1319 “Agnes uxor Nicolai Calbo de confinio Sancti Iohannis Grisostomi”, pubblicato nella rivista di studi medievali III, serie, 62 (2021) aggiorna le nostre informazioni sulla famiglia Polo. Agnese sarebbe nata prima del matrimonio di Marco Polo con Donata Badoer, dal quale nacquero appunto Fantina, Belella e Moreta, le figlie conosciute dell’esploratore. In particolare Fantina si sa che era forte e determinata e che non esitò a rivolgersi al tribunale per rivendicare l’eredità lasciatale dal padre.
Il matrimonio di Marco Polo con Donata Badoer risale al 1300 circa, quindi Agnese potrebbe esser nata tra il 1295 e il 1299, subito dopo il ritorno a Venezia di Marco Polo e prima della prigionia genovese durata dal 1298 al 1299.
Agnese era una giovane donna che voleva sistemare i propri cari prima di morire; molto legata al padre Marco, gli affida la consegna delle sue ultime volontà al prete-notaio Pietro Pagano che solo in un secondo momento le mise per iscritto. Tra i vari lasciti forse il più curioso è ad un certo Raffaele Cremona, il precettore dei figli.
Un’ipotesi affascinante seppur meno accredita potrebbe far pensare ad un’origine della ragazza legata alle esperienza lunga 24 anni di Marco Polo in Estremo Oriente, o che abbia viaggiato con lui, in fasce, di rientro a Venezia.
La pergamena trovata grazie al lavoro del gruppo coordinato da Antonio Montefusco ed Eugenio Burgo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari farà parte della raccolta per il Codice diplomatico su Marco Polo.
L’Archivio di Stato, l’Università Ca’ Foscari e la Biblioteca Marciana, per la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo previsti nel 2024, pubblicheranno un libro con tutti i materiali finora conosciuti sull’esploratore. Non mancheranno mostre e altri eventi celebrativi in onore del grande viaggiatore, scrittore, ambasciatore e mercante della Serenissima.