La Basilica di S. Antonio splende di luce nuova. Interventi di illuminotecnica innovativi per i tesori del Santo

La Basilica di S. Antonio splende di luce nuova. Interventi di illuminotecnica innovativi per i tesori del Santo

Grazie a un restauro illuminotecnico ora la Basilica di S. Antonio splende di nuova luce.  Il lavoro è stato promosso dalla Veneranda Arca di S. Antonio, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e all’azienda iGuzzini, sponsor tecnico per l’illuminazione.

Splende di luce nuova la Basilica di S. Antonio; fedeli, turisti e amanti dell’arte possono finalmente apprezzare il tesoro inestimabile di arte e spiritualità nel cuore della città di Padova. Grazie a sistemi tecnologici innovativi e a basso impatto ambientale, acquistano nuova visibilità la cappella del Beato Luca Belludi e la cappella di San Giacomo, riconosciuti patrimonio Unesco, il presbiterio, con i bronzi di Donatello, Bartolomeo Bellano e Andrea Riccio, e la cinquecentesca cappella dell’Arca.

Andrea Colasio, Assessore alla Cultura Comune di Padova, Emanuele Tessari, Presidente Capo Veneranda Arca di S. Antonio; P. Antonio Ramina, Rettore della Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova

Per Emanuele Tessari, Presidente Capo della Veneranda Arca di S. Antonio: «Il risultato ottenuto è una stupefacente rivalutazione complessiva del modo di vedere l’interno della chiesa, di percorrerla, di sostare per fede e per amore della bellezza davanti ai suoi tanti capolavori. Il complesso antoniano ha lasciato testimonianza di importantissime opere d’arte di pittura e di scultura. Oggi è con grandissima soddisfazione che possiamo annunciare la conclusione di un progetto illuminotecnico che ci consente di ammirare queste opere con una luce completamente nuova. Ringrazio quindi lo sponsor e tutti quanti hanno reso con il loro lavoro possibile questo importante traguardo soprattutto chi ha passato la notte a tarare l’illuminazione e quindi ha contribuito alla realizzazione di questo progetto. Grazie all’importante sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e di iGuzzini, azienda leader nel settore dell’illuminazione architetturale, siamo riusciti a portare a compimento un progetto ambizioso, seguendo anche la via che l’Unesco ci indica, ossia la valorizzazione dei beni ora riconosciuti come patrimonio universale. Un impegno, che è della città tutta, nel tenere alta l’attenzione su questo insieme di eccellenza».

La basilica di Sant’Antonio a Padova, già in sé contenitore architettonico di pregio e fascino straordinario, custodisce opere d’arte di valore primario numerose e di rilievo. In particolare, sono tre secoli, il Trecento, il Quattrocento e il Cinquecento, ad aver lasciato le realizzazioni più memorabili nella chiesa. Opere straordinarie, la cui realizzazione ha riunito insieme eccellenze in pittura, in scultura, in decorazione applicata all’architettura, anche di artisti quali Andriolo de’ Santi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi, Tullio e Antonio Lombardo, Sansovino, Danese Cattaneo, Falconetto.

La recente iscrizione dei cicli di affreschi trecenteschi di Padova nella World Heritage List dell’Unesco, quattro dei quali custoditi nella complesso antoniano, e la strada comune percorsa con il Comune di Padova e gli altri enti proprietari dei beni nel corso della candidatura già nel 2011, aveva portato la Veneranda Arca, insieme al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e di iGuzzini, sponsor tecnico per l’illuminazione, alla realizzazione del nuovo sistema illuminotecnico dell’Oratorio di San Giorgio, permettendo di cogliere con pienezza la qualità della pittura e la comprensione dell’artista.

Gilberto Muraro, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; Giovanna Baldissini Molli, Presidente Veneranda Arca S.Antonio; Giulio Scabin, Direttore Vendite Italia iGuzzini Illuminazione; Antonio Stevan, architetto progetto illuminotecnico

Difatti, Gilberto Murario, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha sottolineato che per la città di Padova: <<Il Santo è uno dei tratti fondamentali dell’identità padovana e questo ci chiama a collaborare per la sua conservazione e valorizzazione. Abbiamo il dovere di rendere fruibile ciò che la storia ci ha lasciato in maniera di arricchire la percezione del fedele, del visitatore e del turista. Ed è quello che abbiamo fatto con questo percorso di illuminazione che appunto  è stato una riscoperta e che quindi ci sentiamo veramente confortati da questi ottimi risultati. Siamo lieti anche di essere associati alla Veneranda Arca all’Ordine ma anche a iGuzzini che hanno veramente capito la possibilità di fare una cosa buona con questa tecnica che rende fruibili tesori d’arte altrimenti poco visti poco fruiti quindi un bel risultato di cui siamo particolarmente fieri e che naturalmente ci indica la strada da seguire.>>

Il risultato ottenuto da questo intervento di restauro illuminotecnico motiva con entusiasmo sia la Veneranda Arca di S. Antonio sia i partner coinvolti a proseguire nella valorizzazione artistica della Basilica perché fermamente convinti dell’importanza di una rivalutazione complessiva del modo di vedere l’interno del Santo.

Ma, come avverte Giavanna Baldissin Molli, Presidente Veneranda Arca di S. Antonio avverte: <<Il riconoscimento UNESCO che abbiamo ricevuto il 24 luglio 2021 non è un automatismo dobbiamo mantenerlo. Una ricaduta benefica ulteriore la vedo nella modernità di ragionare circa quanto facciamo per i siti UNESCO. Sono buone pratiche e noi dobbiamo cercare di estendere a tutti il nostro patrimonio culturale. Nel restauro fatto per la Basilica c’è un punto altamente emozionante ed è sotto la cupola dell’angelo ecco cioè all’ingresso del presbiterio davanti al cancelletto. Nel 1263 viene messa la tomba di Antonio e sta lì almeno fino al Trecento. C’è un documento in particolare che afferma che c’è stato un grande cambiamento nella chiesa e questo cambiamento probabilmente ha a che vedere con lo sviluppo della zona del Capocroce quindi forse il suo ampliamento. Ma in quel punto sotto la cupola dell’angelo questa tomba di Antonio sembra riverberarci  anche oggi il senso di una consunzione straordinaria perché guardando l’altare noi abbiamo sulla destra capolavori del Trecento al centro con l’altare di Donatello e i bronzi di Bellano e Riccio, uno straordinario complesso artistico pienamente quattrocentesco, e sulla sinistra una casa straordinaria della cappella dell’arca una specie si reliquia in preziosissimo marmo. Lì solo c’è stato l’impegno di risorse veramente straordinario che è appunto la cappella dove si trova dal 1350 in avanti il corpo di Antonio per cui c’era sembrato da subito di dire che limitarsi a San Giacomo non era una buona cosa e per questo siamo ancora maggiormente grati ai nostri sponsor, alla Fondazione Cassa di Risparmio e a iGuzzini che hanno condiviso la nostra idea di restituire una visibilità che dunque parla di possibilità di vedere come non si era mai visto. La Veneranda Arca naturalmente non dimentica che la Basilica è prima di tutto luogo di culto e quindi la bellezza che si rende visibile è comunque qualche cosa che tocca l’interiorità delle persone.  Faccio un grande ringraziamento a chi ha passato le notti a installare le luci che credo siano così maggiormente riusciti a percepire la straordinaria eccezionalità di questo luogo chiuso, silenzioso e senza altre persone.>>

 

L’Assessore alla Cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio, che subito si è mostrato entusiasta per gli innumerevoli interventi sul patrimonio culturale e per chi s’impegna a raccontarli, ha precisato che: << questo percorso della candidatura UNESCO abbia fatto emergere un sentimento di orgoglio identitario delle città Padova con protagonisti i cittadini, le associazioni e le istituzioni. È cambiato radicalmente qualcosa. Noi abbiamo fatto recentemente un sondaggio e il dato impressionante è il numero dei padovani che sono a conoscenza del percorso di valorizzazione. Abbiamo fatto un lavoro che è durato molti anni e tutti hanno concorso a questo percorso che ha messo in moto tanti protagonisti. È un bel modo di raccontare la città come grande città di cultura, grande città d’arte e lo si sta facendo ognuno con le sue possibilità: il comune ha una strategia, la fondazione ha una strategia e ovviamente mette in campo risorse che sono fondamentali e che quindi ci hanno portato oggi a vedere con una nuova luce dei capolavori assoluti di fatto nuovi all’interno del complesso antoniano. Aver messo sotto nuova luce l’Arca del Santo è un’operazione di valore universale così come aver permesso un domani a moltissimi fedeli e turisti che si confronteranno con dei luoghi a cui è stata data nuova luce. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo percorso. Ringrazio iGuzzini con cui abbiamo iniziato questo percorso assieme al Ministro Franceschini nel 2017. Proprio l’impegno del Presidente ha creato condizioni di favore soprattutto in termini economici e sono convinto che tutti i soggetti coinvolti si impegneranno per onorare questo impegno.>>

L’innovativo sistema di illuminazione, realizzato con apparecchi iGuzzini ad altissima resa cromatica e minimo ingombro visivo, in grado di rispondere alle diverse sfide illuminotecniche presenti, è stato progettato dall’Architetto Antonio Stevan, sotto la direzione e il coordinamento dell’Architetto Antonio Susani.

<< Quelli che abbiamo installato nella Cappella dell’Arca hanno un diametro di soli 37 millimetri e il sistema di gestione è senza fili e quindi ci solleva dall’incombenza di dover incappare in interruttori. Questo sistema consente di gestire singolarmente i corsi illuminanti e di programmare gli scenari come, per esempio, per l’illuminazione liturgica e artistica inoltre può essere collegato al sistema di gestione di tutta la Basilica>> ha precisato l’architetto Antonio Stevan.

«Questo intervento amplifica la preziosità artistica e architettonica della già splendida Basilica del Santo. Siamo orgogliosi e onorati di aver potuto contribuire alla sua valorizzazione, oggi e in passato, consapevoli che si tratta di un bene dall’inestimabile valore storico-artistico, religioso e simbolico che va preservato anche per le generazioni future» – aggiunge Gilberto Muraro, Presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Il team di iGuzzini Illuminazione

Così Cristiano Venturini, CEO di iGuzzini Illuminazione: «Dare nuova luce ai capolavori dell’arte, così come è stato per il ricco apparato decorativo della Basilica, è un impegno entusiasmante che prendiamo particolarmente a cuore perché significa dare nuova vita a un patrimonio sociale inestimabile. Riteniamo che l’incontro tra arte e tecnologia della luce sia una straordinaria opportunità per offrire alle persone una vita migliore, in cui la bellezza ricopra un ruolo sempre più importante».