Giuliano: vivere con 12 dita

Giuliano:  vivere con 12 dita

intervista di Maurizio Drago

Lui si fa chiamare Giuliano e basta.  Anche nel suo ultimo libro “Il Demone nascosto” viene indicato il suo nome. Segni particolari: ha 12 dita. Sì, Giuliano è nato con questa anomalia, quella di avere due dita in più. Per quello viene chiamato da specialisti, partecipa a trasmissioni televisive, è intervistato da molti giornali.  Il suo nome e cognome è Giuliano P. 50 anni, è nato il 4 maggio 1969. Vive  in provincia di Padova. Si definisce un “consulente di immagine”, non un pranoterapeuta  Lo abbiamo intervistato

Giuliano, ci racconti della sua infanzia.

Sono nato da una famiglia molto povera. Eravamo in 6 fratelli, due di questi – sempre ammalati – sono poi morti a 20 e 22 anni. La mia famiglia proviene da Papozze, un piccolo comune della provincia di Rovigo. Qui c’era la povertà assoluta . Avevo due anni quando io e la mia famiglia ci trasferimmo nel milanese, a Sesto San Giovanni, in cerca di lavoro. Erano gli anni dell’emigrazione di massa dai paesi del basso veneto verso il nord ovest dell’Italia industrializzata… Vivevamo nel disagio e nel male per le disgrazie che avevamo, non avevamo da mangiare, eravamo poveri in canna. Vivevo tuttavia in una famiglia stupenda anche se io, sin da piccolo, sono stato sempre isolato. Vivevo un mondo mio…

 Viveva un mondo suo per le due dita in più?

Sì. Oltre che al disagio sociale, tutti mi guardavano con attenzione e sospetto. Per quello io mi isolavo sempre più. Una infanzia e una giovinezza molto pesante, che mi ha dato la possibilità tuttavia di concentrarmi e conoscere le mie doti. Mia madre mi portava dagli specialisti, mi vedeva sempre isolato, ero il quinto dei miei fratelli, mi consideravano uno “particolare”, non solo per le 12 dita.

 Quando si è accorto di avere delle “doti”?

Quando ero ancora ragazzino e andavo a scuola. A 6 anni, ho sentito il mio “dono”, un fortissimo dolore. E’ molto difficile credere a te stesso.  Alle elementari credo di non aver mai fatto quello che gli insegnanti mi dicevano. Mi estraniavo,  vedevo “oltre”. Ho interrotto la scuola alla terza media perché penso che non avrei potuto andare avanti… quello di fare “oltre”  lo avrei fatto anche se avessi preso un diploma o una laurea.

Io non ho mai avuto paura. Quello che ti capita ti capita, per coscienza o per incoscienza. Mi accorgevo che la vita mi dà dei segnali. E io li ho decodificati. La vita la vivi intensamente, vedi la fame e la brutalità del disagio, vedi le morti… questo ti rinforza in modo esponenziale.

 Mi racconti della sua giovinezza

Ho vissuto sino a 20 anni nell’interland milanese. Poi mio papà è morto e sono ritornato a Papozze.  Da giovane vivevo  una vita disastrata, mia madre si prostrava  a chiedere aiuti, due figli ammalati che andavano al Niguarda a fare continue trasfusioni.  E io mi sentivo  di avere un dono nel mio corpo, grazie al mio isolamento

Ci dica del suo “dono”

Il mio dono…  Questo è stato il finale….Per arrivare a questo punto della mia vita ho dovuto  scalare molte situazioni e pericoli.  Mi sono messo  a confronto con  le persone.

Quindi il suo “dono” è diventato un lavoro…

Io comunico con il mio cliente …. Io non lavoro con la testa lavoro ma  con il corpo…  Il cliente si siede vicino a me e  io parlo a ruota libera, faccio il contrario.  Non chiedo ma catturo la mia vita sul mio corpo. Il mio lavoro è Consulente di immagine …  io osservo tutta l’immagine vitale del cliente.  Ho fatto migliaia di interviste ma  le ho fatte sulla mia persona …. Un percorso tortuoso…. il corpo che subisce delle situazioni forti… 

 E le sue dodici dita?

Beh…  non è  che nasci normalmente con 12 dita. Sono stato oggetto di studio per dieci anni. Mi hanno  fatto anche elettrodi sulla testa.  Mi hanno chiamato in numerose trasmissioni, a volte ho rinunciato a parteciparvi: qualcuno voleva considerarmi un fenomeno da circo.

 Che messaggio vuole lanciare?

Bisogna capire che quando nasci devi “catturare” la tua vita. La stragrande maggioranze della gente pensa che la vita sia fatta per destino, per positività o negatività.   Niente di tutto questo.  Io lavoro sulla mia persona e  le energie sono vitali.

 Il suo ultimo libro ha come titolo:  “Il demone nascosto”. Perché?

Perché ogni essere umano ha un demone nascosto e viene fuori quando meno te l’aspetti.  E’ un libro dove descrivo i momenti particolari della mia vita. Parlo di Luca (nome di fantasia) dei  demoni dentro di lui.  Lavorando poi  sulla mia vita comprendo  e confronto la vita degli altri  con la mia. Non è un libro facile.  Ma voglio sottolineare che il male si supera.  Ho dato fiducia ai miei clienti e  sono andato sino in fondo portando a soluzione un compito che va “oltre” il consulente. Faccio un esempio pratico…. Se io vado dal commercialista chiedendo come investire  100 mila euro, lui ti dà una soluzione a fronte della quale ti chiede 3 mila euro. Tu paghi e la storia finisce lì. Io vado oltre…. L’energia deve oltrepassare le barriere. La verità la camuffi la realtà no! Per capire come sei messo devi ricordarti il percorso…  perché è il percorso che ti determina il finale.

 

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