intervista di Maurizio Drago
Giuliano, ci racconti della sua infanzia.
Sono nato da una famiglia molto povera. Eravamo in 6 fratelli, due di questi – sempre ammalati – sono poi morti a 20 e 22 anni. La mia famiglia proviene da Papozze, un piccolo comune della provincia di Rovigo. Qui c’era la povertà assoluta . Avevo due anni quando io e la mia famiglia ci trasferimmo nel milanese, a Sesto San Giovanni, in cerca di lavoro. Erano gli anni dell’emigrazione di massa dai paesi del basso veneto verso il nord ovest dell’Italia industrializzata… Vivevamo nel disagio e nel male per le disgrazie che avevamo, non avevamo da mangiare, eravamo poveri in canna. Vivevo tuttavia in una famiglia stupenda anche se io, sin da piccolo, sono stato sempre isolato. Vivevo un mondo mio…
Viveva un mondo suo per le due dita in più?
Quando si è accorto di avere delle “doti”?
Io non ho mai avuto paura. Quello che ti capita ti capita, per coscienza o per incoscienza. Mi accorgevo che la vita mi dà dei segnali. E io li ho decodificati. La vita la vivi intensamente, vedi la fame e la brutalità del disagio, vedi le morti… questo ti rinforza in modo esponenziale.
Mi racconti della sua giovinezza
Ho vissuto sino a 20 anni nell’interland milanese. Poi mio papà è morto e sono ritornato a Papozze. Da giovane vivevo una vita disastrata, mia madre si prostrava a chiedere aiuti, due figli ammalati che andavano al Niguarda a fare continue trasfusioni. E io mi sentivo di avere un dono nel mio corpo, grazie al mio isolamento
Ci dica del suo “dono”
Il mio dono… Questo è stato il finale….Per arrivare a questo punto della mia vita ho dovuto scalare molte situazioni e pericoli. Mi sono messo a confronto con le persone.
Quindi il suo “dono” è diventato un lavoro…
Io comunico con il mio cliente …. Io non lavoro con la testa lavoro ma con il corpo… Il cliente si siede vicino a me e io parlo a ruota libera, faccio il contrario. Non chiedo ma catturo la mia vita sul mio corpo. Il mio lavoro è Consulente di immagine … io osservo tutta l’immagine vitale del cliente. Ho fatto migliaia di interviste ma le ho fatte sulla mia persona …. Un percorso tortuoso…. il corpo che subisce delle situazioni forti…
E le sue dodici dita?
Beh… non è che nasci normalmente con 12 dita. Sono stato oggetto di studio per dieci anni. Mi hanno fatto anche elettrodi sulla testa. Mi hanno chiamato in numerose trasmissioni, a volte ho rinunciato a parteciparvi: qualcuno voleva considerarmi un fenomeno da circo.
Che messaggio vuole lanciare?
Bisogna capire che quando nasci devi “catturare” la tua vita. La stragrande maggioranze della gente pensa che la vita sia fatta per destino, per positività o negatività. Niente di tutto questo. Io lavoro sulla mia persona e le energie sono vitali.
Il suo ultimo libro ha come titolo: “Il demone nascosto”. Perché?