Il Festival della bellezza sbarca a Padova con un evento straordinario, il prossimo 2 ottobre presso il Palazzo della Ragione in centro città, nel cuore delle piazze. Alle ore 19.00 Igor Sibaldi intratterrà il pubblico con una lectio magistralis a tema “La vita è più influenzata dall’arte o dalle stelle? L’immaginazione crea universi: li consideriamo realtà o illusioni o realizzazioni di potenze sovrumane. Ma sono soltanto capolavori”.
Il Festival della bellezza è un format oramai giunto alla decima edizione che propone eventi di tipo culturale a cavallo tra arte, storia, musica, scienze, danza, filosofia, teatro. Il tema di quest’anno è “la vita che imita l’arte” un aforisma esattamente contrario a quello che di solito si pensa, ovvero che l’arte sia uno specchio della vita e non il contrario. Eppure attraverso i numerosi incontri del festival edizione 2023 si dimostra che spesso le nostre vite (come ha sostenuto Stefano Massini all’Olimpico lo scorso giugno) sono degne di un romanzo e paiono vere e proprie forme d’arte. Anche a sentire Massimo Recalcati – ospite d’eccellenza presso il Teatro Romano a Verona – la nostra vita è caratterizzata dall’arte della nostalgia. Potremmo ricordare anche Giordano Bruno Guerri che è intervenuto nel Festival per parlare di Gabriele D’Annunzio che la vita l’ha vissuta sempre come un’opera d’arte.
Il Festival ha sempre trattato temi di grande risonanza: la scorsa edizione ad esempio ha visto protagonisti i miti e i tabù tra idee e simboli.
Il promotore degli eventi è la Regione del veneto che ha il patrocinio del Ministero della Cultura.
Questa decima edizione, dedicata a Philippe Daverio (scomparso nel settembre del 2020) è una manifestazione concepita intorno all’idea di “arte nell’arte”. Proseguendo Anche negli anni difficili del lockdown, in pochi anni si è affermata tra le principali italiane con eventi in eccezionali contesti e il record di presenze per appuntamenti di riflessione filosofica e narrazione artistica e letteraria. Il Festival, un unicum a livello europeo, quest’anno è presente in 21 luoghi simbolo della tradizione culturale italiana, dal VI secolo a.C. (Templi di Selinunte), attraverso opere classiche, medievali, rinascimentali, fino a luoghi iconici del ‘900 come la Collezione Peggy Guggenheim a Venezia. Dei 21 luoghi, 5 sono stati realizzati a Milano con focus sul Quattrocento e il Novecento, secoli in cui la città fu tra le capitali internazionali dell’arte: il Cenacolo Vinciano, il Castello Sforzesco, il Museo Poldi Pezzoli, Villa Necchi Campiglio, Sala Fontana dell’Arengario.
“La bellezza che racconta il nostro festival è soprattutto espressione artistica“, commenta il direttore artistico Alcide Marchioro. “E per il decennale abbiamo voluto proporre eventi sull’influenza dell’arte. L’immaginazione artistica, più ancora che esprimerci e rappresentarci, ci crea. L’invenzione di nuovi mondi immaginari determina i principali mondi reali, quelli interiori“.
Tra le maggiori tappe di questa decima edizione la scorsa estate presso Gibellina vecchia c’è stato Vittorio Sgarbi per una carrellata su Burri, Caravaggio e anche la nascita del Cretto e l’incontro con il senatore Ludovico Corrao. Per restare in Sicilia presso il Tempio di Hera a Selinunte, Massimo Cacciari ha svolto una riflessione su “I Greci: filosofia o tragedia?” quel sapere salvifico che si snoda tra il concetto di saggezza e la ricerca della misura, di quell’equilibrio e “Giusto mezzo” che i Greci usavano per l’esistenza, per l’arte o per la architettura. E ancora a Selinunte, Umberto Galimberti ha parlato della “dimensione tragica dei Greci”. Galimberti, filosofo e psichiatra, ama definirsi “Greco”. E, secondo lui, chi si sottrae alle consolazione del Cristianesimo, coltiva il senso del tragico, ma senza la fiducia in un aldilà che giudica, premia o condanna.
Per i pochi – invece – che non conoscono Igor Sibaldi: laureatosi a Milano nel 1981 in lingue e letterature slave, è studioso di teologia, filosofia e storia delle religioni ed è autore di opere sulle sacre scritture oltre che di narrativa e teatro.
Famose le sue traduzioni di opere della letteratura russa, in particolare romanzi e racconti di Tolstoj e di Dostoevskij; ha tradotto il Vangelo di Giovanni dal greco antico nel volume Il codice segreto del Vangelo e parte della Genesi dall’ebraico antico nel volume Il libro della Creazione.
Per chi non potesse partecipare, molti dei contributi del festival della bellezza sono poi inseriti nella piattaforma youtube.
L’ultimo appuntamento che chiuderà il Festival sarà il 12 ottobre con Tullio Pericoli a Milano, presso la Sala Fontana dell’Arengario.